Il ministro Gelmini impegna le risorse per migliorare la qualità delle scuole. "Dopo i tagli, i soldi per investire"

17-09-2010

 

ROMA. Dopo i "famigerati tagli", dal prossimo anno arriveranno i soldi per investire sulla qualità della scuola italiana che, comunque, impegna risorse per 43 mld di euro. È l'annuncio del ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini che ha anche precisato che per quanto riguarda i precari bisogna distinguere tra quelli "con e senza abilitazione. Per i primi, i veri precari, è prevista una graduale immissione in ruolo. Per questi 120 mila ci vorranno 7-8 anni".

Dura la replica dell'Unione degli studenti: "Altro che recupero di risorse per la scuola, i tagli servono a tamponare i danni di banche e speculatori". Confermata la mobilitazione studentesca dell'8 ottobre, con il sindacato Unicobas che ha proclamato per la stessa data uno sciopero generale.

Parlando prima a Mattino 5 e poi ad un incontro del centro studi di Confindustria, Gelmini ha difeso la sua riforma e la manovra sulla scuola, autodefinendo "famigerati" i tagli apportati. Secondo il ministro, dire che la riforma della scuola favorisce una scuola elitaria è "un'eresia: premia il merito e il talento. Il problema della scuola e dell'università è la scarsa mobilità sociale: devono tornare a essere un ascensore sociale". Per puntare sulla qualità, a cui oggi va soltanto il 3% del bilancio, "dal 2011 la scuola avrà a disposizione un miliardo di euro ogni anno da investire", che conti alla mano rappresenta qualcosa di più del 2% delle risorse, per un totale che supera il 5%. "Il che significa - ha spiegato il ministro - investimenti per l'edilizia scolastica, laboratori, formazione degli insegnanti, computer".

Gelmini ha ricordato che l'attività del governo è stata quella di riequilibrare le risorse per la scuola che erano per il 97% assorbite dagli stipendi: "Abbiamo con le finanziare, con i famigerati tagli, cominciato a riequilibrare la situazione e quindi a ridurre la pianta organica per liberare risorse per la qualità". E uno spazio sarà dato anche ai "giovani talenti" che vorranno impegnarsi nell'insegnamento, per i quali sono previste delle "finestre", parallele all'opera di assorbimento dei precari già annunciata.

Il ministro ha annunciato anche interventi per quelle scuole che non hanno rispettato la direttiva per il "tetto" del 30% degli alunni stranieri. Ed è poi ritornata sui simboli leghisti utilizzati nella scuola di Adro, nel Bresciano: "Rimango perplessa in riferimento a questa iniziativa così come tutte le volte in cui nella scuola entrano simboli politici. Più teniamo lontano la scuola dalle questioni di partito, dalle contrapposizioni, più facciamo l'interesse del Paese".

Cosa diversa è invece il crocifisso che secondo il ministro rappresenta uno dei simboli della storia e della cultura italiana: c'é tutto il rispetto per le altre religioni ma non possono essere messe sullo stesso piano di quella cattolica che é permeata nella storia dell'Italia.