Luc Thibault, Usb - Unione
Sindacale di Base propone alle organizzazioni del sindacalismo conflittuale una
mobilitazione di massa immediata e che duri nel tempo, a cominciare da uno
sciopero generale e generalizzato
USB ha inviato una lettera a tutte le
organizzazioni sindacali conflittuali proponendo un incontro al fine di decidere
iniziative e mobilitazioni comuni. La lettera, che riportiamo di seguito, è
stata inviata a Fiom, Orsa, Cub, Confederazione Cobas, Slai Cobas, Unicobas,
Snater, Usi e SiCobas.
Cari compagni, riteniamo che la situazione sociale sia molto grave. La
risposta alla crisi economica predisposta dal governo, e sostanzialmente
condivisa dall'"opposizione parlamentare" che ne ha consentito il varo e non la
contrasta, è di attacco frontale al nostro blocco sociale per salvaguardare gli
interessi delle banche, della speculazione finanziaria, dell'Europa dei
poteri/paesi forti. La risposta sociale e sindacale è stata finora piuttosto
debole e sicuramente insufficiente da parte di tutti noi. Le poche iniziative
che ci sono state di contrasto alla manovra hanno visto una partecipazione assai
scarsa e sicuramente non di massa e non adeguata alla portata dell'attacco.
E' probabile che abbia influito il periodo estivo ma è più verosimile che
stia insorgendo nel paese una sorta di rassegnazione/condivisione delle scelte
attuate dal nostro governo in quanto ritenute indispensabili e non si intravvede
né un programma alternativo di misure attraverso cui affrontare la crisi, né una
forte aggregazione di massa capace di sostenerle tra la gente. La coesione
sociale è un concetto che sta facendo breccia e che ha già prodotto l'obbrobrio
delle "parti sociali" a cui partecipano banchieri, padroni, mondo cooperativo
(leggi templari della precarietà) e sindacati concertativi/complici. Riteniamo
indispensabile costruire al più presto una mobilitazione di massa capace di
reagire immediatamente ma anche di reggere nel tempo, portando la risposta al
livello più adeguato possibile e coinvolgendo larghe masse di lavoratori e di
cittadini aggrediti dalla manovra e dalle scelte dell'Europa.
Ci sembra vadano
rapidamente messe nel cassetto tutte quelle differenze e distanze che
nell'ultimo periodo ci hanno fatto marciare divisi e ci hanno impedito di
raggiungere la massa critica necessaria a fare delle nostre scadenze - tutte,
nessun esclusa - mobilitazioni capaci di incidere davvero.
Non c'è una
categoria più avanti, nè ci sono settori da difendere più di altri, c'è da
attrezzarsi per una lotta di lunga durata di fronte alla peggiore crisi che
abbiamo conosciuto e che vogliono farci pagare.
Noi riteniamo indispensabile
decidere con ogni urgenza il da farsi, costruire scadenze generali e locali,
territoriali e categoriali capaci di far ripartire un ciclo di lotte adeguato
alla pesantezza dell'avversario a cominciare dalla proclamazione unitaria di uno
sciopero generale e generalizzato.
Vi proponiamo quindi di incontrarci al
più presto, sicuramente entro agosto, per valutare assieme se esistano le
condizioni per far ripartire un lavoro comune di contrasto alla crisi e alla
manovra del governo