L'ARENA.IT 9.10.08
Giovedì 9 Ottobre 2008

 
 ISTRUZIONE. Oggi la Camera vota il decreto
Scuola, Cisl e Uil con la Cgil per lo sciopero
E domani studenti in piazza contro il «piano Gelmini»
 
 
 ROMA
Voto finale oggi alla Camera sul decreto Gelmini sulla riforma della scuola, Dopo la fiducia sul maxiemendamento, martedì e l’esame di 242 ordini del giorno avvenuto ieri. Visti i numeri della maggioranza, non sono previste sorprese, visti i numeri della maggioranza e il testo passerà al vaglio del Senato, dove dovrà essere approvato definitivamente entro il 31 ottobre.
Il ricorso alla fiducia - un atto di forza del governo che ha scelto di non dirimere le conflittualità con insegnanti, studenti e genitori critici sulle nuove norme per «fare in fretta», ha spinto i sindacati a reagire con durezza. Accanto a Cgil, anche Cisl e Uil, sono pronte a scendere in piazza. L’opposizione alla riforma continua nelle piazze e nelle scuole. Per domani gli studenti annunciano un’altra ondata di manifestazioni. «L’approvazione del voto di fiducia alla Camera sul decreto Gelmini», osserva l’Unione degli studenti. «rappresenta un ulteriore atto antidemocratico di un governo che elude le tante manifestazioni di dissenso e con violenza prova ad affermare il proprio autoritarismo. Per questo venerdì porteremo in piazza tutta un’altra musica alle 70 manifestazioni organizzate dall’Unione degli Studenti».
In piazza anche gli aderenti alla Rete degli studenti. «Ci mobilitiamo», hanno spiegato «contro i tagli di 8 miliardi di euro alla scuola pubblica, che è la vera riforma messa in campo da un governo che conta balle, per rivelare la verità all’opinione pubblica».
In agitazione anche l’università: un gruppo di studenti della Sapienza a Roma ha occupato il rettorato, annunciando per oggi un’assemblea d’ateneo, aperta a tutte le componenti, «Si procede verso lo smantellamento della scuola elementare, quinta nel mondo per qualità», e «si nega a una società complessa e multietnica la risorsa del tempo pieno», commenta Unicobas, È «una sfida del governo al mondo dell’istruzione», che «apre la strada all’affossamento definitivo anche del resto della scuola pubblica». «Una vergogna». per Stefano D’Errico, segretario di Unicobas «anche per certa opposizione, e per il resto del mondo sindacale, che, per connivenza o mera politica di bottega, tergiversa invece di manifestare con noi».