Il dimensionamento della rete scolastica è anticostituzionale!
8.6.012. La Corte Costituzionale boccia la norma voluta da Tremonti. L'Unicobas intende fermare i processi di dimensionamento che stanno creando istituti sovra-dimensionati danneggiando il progetto didattico degli istituti comprensivi e cancellando cattedre e posti Ata

La Corte Costituzionale, con la sentenza n.147 depositata ieri dichiara anticostituzionale il comma 4 dell’art.19 della Legge 111/11 che impone per il prossimo anno scolastico la creazione di istituti comprensivi di almeno 1000 alunni e la conseguente cancellazione – mediante accorpamento - dell'autonomia delle scuole dell’infanzia e primarie, che non esisteranno piu' se non come accorpamenti delle secondarie di 1°grado.

Il gioco delle parti. I giudici hanno accolto il ricorso presentato da 7 Regioni (Toscana, Emilia Romagna, Liguria, Umbria, Sicilia, Puglia e Basilicata) che ritenevano la norma sul dimensionamento lesiva delle proprie prerogative, ma che al tempo stesso hanno approvato il dimensionamento. La Corte infatti riconosce che la norma sul dimensionamento viola l’art.117 della Costituzione (quello che definisce le competenze tra Stato e Regioni) perché interviene su una norma di dettaglio (i parametri per costituire gli istituti comprensivi) che avrebbe dovuto essere concertata con le Regioni perché rientrante in un ambito di competenza concorrente.

Tale sentenza richiama quanto enunciato dalla Corte Costituzionale su un problema analogo con la sentenza n.200 del 2009.

Naturalmente neppure il Governo Monti ha voluto sentire ragioni e s'e' tenuto ben stretto quanto approvato da Berlusconi, avviando il processo di massacro delle scuole solo per fare cassa.

I piani di dimensionamento approvati dalle regioni (purtroppo anche da parte di molte di quelle presentatrici del ricorso alla Corte Costituzionale) comportano:

la chiusura di oltre 1000 scuole sull’intero territorio nazionale
un ulteriore taglio di organico di tutto il personale
la determinazione di numerosissimi soprannumerari, in particolare Dirigenti scolastici e Dsga
la costituzione di istituti comprensivi abnormi senza alcun fondamento didattico
Si tratta di conseguenze gravissime che si aggiungono alla situazione già difficile dei lavoratori della scuola e alla qualità dell’istruzione pubblica presi di mira dalle regressive politiche del precedente governo, validate dall'esecutivo Monti.

La CGIL si limita a dire che "la sentenza rimette al centro il tema della qualità della scuola e del senso didattico e pedagogico degli istituti comprensivi come modello organizzativo per favorire la continuità tra il primo e il secondo ciclo", perche' questo piano disgraziato che ora giunge ad eliminare di fatto l'autonomia delle scuole Primarie venne avviato dall'ex ministro Berlinguer, su suggerimento della CGIL medesima.

L'Unicobas avviera' azioni legali in favore dei lavoratori che hanno perso il posto a causa degli accorpamenti.