Circolare Ministeriale 18 dicembre 2000, n. 281 Prot. n. 15778

Oggetto: Formazione dei docenti di lingua straniera. Orientamenti metodologici e linee operative

La Direzione Generale dell'Istruzione Secondaria di I° grado, in linea con le indicazioni emerse in ambito europeo, ha attuato una serie di iniziative volte al miglioramento e alla diversificazione dell'insegnamento/apprendimento delle lingue moderne.

L'occasione per proporre alle scuole modalità e approcci differenziati nell'insegnamento/apprendimento delle lingue è stata offerta dal nuovo quadro legislativo, che ha invitato a delineare strategie nuove nell'ottica dell'autonomia (v. Legge 18 Dicembre 1997 n. 440).

Il processo di miglioramento qualitativo dell'apprendimento linguistico è stato avviato da questa Direzione Generale con il progetto per l'introduzione dell'insegnamento extracurricolare e facoltativo di una seconda lingua comunitaria destinato alle scuole secondarie di 1° grado (v. C.M. 304 del 3 agosto 1998). Esso ha inteso dare una risposta sia alla domanda di miglioramento delle competenze linguistiche, proveniente da studenti e famiglie, sia alle priorità indicate nei documenti europei ( v. "Libro Bianco Insegnare e Apprendere: verso la società conoscitiva" (1995); "Quadro comune europeo di riferimento: lingue moderne apprendimento, insegnamento, valutazione" (1995); "Portfolio linguistico europeo").

La connotazione fortemente innovativa del progetto per l'introduzione dell'insegnamento extracurricolare e facoltativo della seconda lingua nella scuola media è stata esplicitata nel documento "Linee Guida" trasmesso con C.M. n.60 del 10 marzo 1999 a tutte le scuole secondarie di 1° grado: le indicazioni metodologico-organizzative e i suggerimenti per la progettazione e la realizzazione dei percorsi didattici, delineati anche sulla base dei risultati di studi svolti dal Consiglio d'Europa nel campo delle lingue, hanno avuto lo scopo di sostenere le scuole nel processo di attivazione dell'insegnamento extracurricolare.

Le "Linee Guida" hanno inoltre stimolato e alimentato la riflessione degli insegnanti anche nelle scuole medie non coinvolte nel progetto, avviando così un rinnovamento nell'insegnamento della lingua straniera curricolare e della seconda lingua straniera introdotta in via sperimentale ai sensi dell'art. 278 D.L.vo n. 297/94.

Il progetto è stato successivamente ricondotto all'interno del Progetto Lingue 2000 destinato alle scuole di ogni ordine e grado. In particolare, attraverso l' Azione C del Progetto Lingue 2000 e la Circolare N. 217 del 13/09/99, questa Direzione Generale ha creato le condizioni atte a favorire il potenziamento dell'insegnamento/apprendimento della lingua curricolare e della seconda lingua sperimentale, invitando gli insegnanti a trasferire nella didattica ordinaria, in maniera mirata, i diversi aspetti dell' innovazione già introdotta nell'insegnamento extracurricolare.

1. Orientamenti per la formazione dei docenti: l'innovazione metodologico-organizzativa

Il processo innovativo avviato attraverso le iniziative sopra richiamate ha certamente inciso sull'organizzazione scolastica, sull'impiego delle risorse e sulle procedure didattiche, richiedendo agli insegnanti di lingue moderne della scuola secondaria di 1° grado nuove e più articolate competenze per il miglioramento dell'insegnamento/apprendimento. I docenti coinvolti nel Progetto Lingue 2000 hanno avuto l'opportunità di acquisire tali competenze nei corsi di formazione attivati a sostegno del Progetto stesso.

Per diffondere più ampiamente l'innovazione, questa Direzione Generale, nell'ambito delle azioni di formazione promosse per l'anno scolastico 2000/2001 (cfr C.M. n. 269 del 6/12/200), si propone una nuova iniziativa, essenzialmente rivolta ai docenti della lingua curricolare e della seconda lingua sperimentale ex art. 278 del D. L.vo n. 297/94.

Il nuovo progetto di formazione ha le seguenti finalità:

· sensibilizzare ai diversi aspetti dell'innovazione i docenti di lingue moderne della scuola secondaria di 1° grado non ancora coinvolti nel Progetto Lingue 2000;
· favorire lo sviluppo o il potenziamento delle nuove competenze professionali necessarie ad un generale miglioramento dell'insegnamento/apprendimento delle lingue.
Il progetto si caratterizza per i seguenti elementi:
· metodologia interattiva e operativa,
· coinvolgimento dei docenti in un apprendimento cooperativo,
· riflessione di gruppo sulle ipotesi di percorsi didattici elaborati nel corso dell'esperienza formativa e/o attivati in situazione,
· ricorso alle nuove tecnologie didattiche,
· uso, ove possibile, della lingua di insegnamento come mezzo di comunicazione.
Attraverso l'attività di formazione si dovrà offrire ai docenti di lingue (curricolare e sperimentale) l'opportunità di approfondire aspetti dell'innovazione metodologico-organizzativa in modo tale che possano diventare prassi ordinaria.

Si specificano di seguito gli elementi prioritari dell'innovazione che vanno privilegiati nella programmazione dei moduli di formazione:

· Descrittori dei livelli di competenze linguistico-comunicative

I documenti elaborati dal Consiglio d'Europa nel campo delle lingue, esplicitamente richiamati nel documento "Linee Guida", forniscono una mappa di descrittori all'interno della quale si possono individuare con precisione obiettivi di competenza verificabili da adattare ai bisogni linguistici e al livello dei singoli gruppi di apprendimento.

Inoltre, i livelli A1/A2/B1 delle "Linee Guida" (riconducibili in larga parte agli obiettivi del Programma di lingua straniera del '79) permettono di individuare traguardi progressivi e di elaborare ipotesi di sviluppo del curricolo di lingua in un'ottica di continuità.

L'assunzione di descrittori di competenze, in termini di attività linguistiche e di strategie comunicative, organicamente riferiti a moduli di insegnamento-apprendimento, è da considerare un auspicabile risultato della formazione.

· Flessibilità organizzativa e modularità

L'attività di formazione può essere particolarmente finalizzata ad una esplorazione della didattica modulare.

Nell'insegnamento della lingua straniera curricolare e/o della seconda lingua sperimentale, il ricorso alla modularità appare una scelta funzionale alla messa a fuoco delle competenze comunicative che si considerano prioritarie: il modulo deve, infatti, essere centrato su elementi specifici e delineare il profilo di competenze in uscita.

E' necessario, quindi, che si definiscano con precisione le competenze parziali da verificare al termine di un percorso didattico e che si predispongano le prove di verifica e i criteri di valutazione dei livelli di competenza raggiunti dagli alunni.

Per il miglioramento della qualità dell'apprendimento linguistico, inoltre, una corretta organizzazione modulare può sollecitare forme diversificate di aggregazione degli alunni, provenienti dalla stessa classe o da classi diverse, per articolare gruppi di apprendimento con omogenei livelli di competenza.

La modularità, se correttamente attuata, permette infatti scelte di percorsi flessibili, differenziati, definiti nei tempi, negli obiettivi, nei contenuti, e creati in risposta ai bisogni formativi rilevati. In questa logica possono rientrare, per esempio, esperienze d'uso veicolare della lingua a tutti i livelli di scolarità.

· Multimedialità e auto-apprendimento

In un'ottica innovativa, nell'insegnamento linguistico appare funzionale attivare itinerari diversificati con ricorso ad una pluralità di sussidi (audio e videocassette, immagini su supporti vari, CD, registrazioni radio/ televisive, utilizzo di Internet e di posta elettronica, ecc.).

E' auspicabile inoltre che l'insegnamento si fondi su situazioni di lavoro e attività che sviluppino capacità di auto-apprendimento (imparare ad imparare). Specifici momenti di auto-apprendimento guidato, nel pieno rispetto dei tempi e degli stili di apprendimento dei singoli alunni, possono favorire lo sviluppo dell'autonomia dell'alunno e il successo formativo.

Pertanto, all'interno del corso di formazione, riflettere sul valore aggiunto delle nuove tecnologie o individuare modalità di organizzazione e gestione di un centro di auto-apprendimento può diventare una scelta qualificante per la promozione di nuove competenze professionali.

· Certificazione delle competenze

I livelli di apprendimento della lingua possono essere progressivamente documentati con la certificazione interna delle competenze via via acquisite.

Oltre alla certificazione interna degli esiti, è anche possibile, a certe condizioni, ricorrere ad una certificazione esterna delle competenze, rivolgendosi agli enti certificatori che operano a livello internazionale e che hanno firmato con questo Ministero un Protocollo di intesa per offrire alle scuole interessate anche forme di collaborazione mirate.

I docenti di lingue potranno trovare nel corso di formazione un'occasione per familiarizzare con le problematiche connesse alla certificazione interna ed esterna, sia attraverso l'analisi dei documenti europei, sia elaborando o adattando prove di verifica dei livelli di competenza linguistico-comunicativa proposte dagli enti certificatori.
La realizzazione di esperienze sul campo e l'occasione di confronto e scambio offerta dal corso di formazione potranno facilitare i docenti nella graduale messa a punto di strumenti e modalità di verifica/valutazione e sviluppare nella scuola la cultura della certificazione.

L'attività di formazione può diventare il punto di partenza per avviare in ogni scuola processi di ricerca: l'innovazione metodologico-organizzativa, se consapevolmente assunta, può infatti guidare ad una rielaborazione dei curricoli di lingue moderne in relazione ai bisogni dell'utenza e ad un adeguamento delle pratiche didattiche tale da migliorare i livelli di competenza degli alunni.

2. Articolazione delle attività di formazione

Il progetto di formazione promosso prevede la realizzazione di 100 corsi distribuiti a livello regionale in relazione al numero dei docenti in servizio (vedi allegato n. 4 alla C.M. n.269 del 6 dicembre 2000). Poiché a ciascun corso possono essere iscritti fino a 20 docenti, si prevede, per il corrente anno scolastico, di coinvolgere circa 2000 docenti di lingua straniera.

Per lo svolgimento delle attività di formazione gli Uffici Scolastici Regionali si avvarranno delle medesime strutture realizzate sul territorio per il Progetto "Lingue 2000" e della rete di operatori già opportunamente formati. Pertanto, compatibilmente con le attività di formazione del Progetto Lingue 2000 già in corso di realizzazione, sede dei corsi saranno preferibilmente i Centri Risorse Territoriali. In alternativa i corsi si svolgeranno presso altra istituzione scolastica dotata di strumenti tecnologici adeguati.

L'articolazione operativa del progetto prevede che l'Ufficio Scolastico Regionale individui le province nelle quali è opportuno allocare i corsi nonché le scuole incaricate della formazione alle quali dovranno essere affidati i fondi necessari.

Al fine di garantire il necessario raccordo con il progetto Lingue 2000 di cui il progetto di formazione intende diffondere gli aspetti più innovativi, è opportuno che il coordinamento scientifico dei corsi sia affidato ad uno degli ispettori tecnici già coinvolti nello stesso progetto Lingue 2000. Questi avrà altresì il compito di:

· coordinare l'organizzazione delle attività di formazione in coerenza con gli orientamenti elaborati dal Gruppo di Progetto Nazionale;
· instaurare i necessari contatti con i Gruppi Lingua Unitari istituiti a livello provinciale e con i docenti formatori che operano per il Progetto Lingue 2000 per l'articolazione del piano di formazione e l'avvio dei corsi;
· mantenere rapporti con il Gruppo di Progetto Nazionale;
· predisporre, d'intesa con i Gruppi Lingua Unitari coinvolti, le azioni di monitoraggio a livello territoriale.
Ai Gruppi Lingua Unitari provinciali è affidato il compito di:
· collaborare con l'Ispettore incaricato del coordinamento del Progetto e con i formatori per l'articolazione del piano di formazione, in coerenza con gli orientamenti elaborati dal Gruppo di Progetto Nazionale;
· avviare i corsi nel territorio di competenza, d'intesa con i docenti formatori che operano per il Progetto Lingue 2000;
· realizzare le azioni di monitoraggio locale predisposte d'intesa con l'Ispettore incaricato del coordinamento del Progetto;
A livello nazionale è stato costituito un Gruppo di progetto che ha elaborato le Linee del progetto di formazione. Attualmente il gruppo è impegnato nella elaborazione delle procedure per le azioni di monitoraggio.

Il finanziamento del progetto è stato disposto con l'accreditamento dello stanziamento complessivo di £. 1.200.000.000 agli Uffici Regionali, secondo la tabella allegata alla citata C.M. n. 269/2000.

Si confida nella consueta collaborazione degli uffici competenti e nella disponibilità di quanti sono coinvolti nella realizzazione del progetto a promuovere momenti di riflessione e di confronto per il miglioramento dell'insegnamento delle lingue straniere.


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