Applicazione dei programmi d'insegnamento approvati con D.M. 9/2/79 nella scuola media
La circolare n. 70 del 21 marzo 1979,
nel dare notizia della avvenuta pubblicazione dei nuovi orari e programmi
di insegnamento nella scuola media statale, così concludeva: «Nell'esercizio
della libertà d'insegnamento, e valorizzando e perfezionando le
risorse della propria professionalità, tutti i docenti, e personalmente
ciascuno di essi, sono chiamati a continuare a dare il proprio contributo,
avvalendosi anche di un attento studio e di un'approfondita valutazione
dei nuovi programmi, perché la scuola media - nella varietà
delle situazioni sociali, culturali ed ambientali in cui operano le singole
istituzioni - possa sempre più adeguatamente corrispondere alle
attese degli alunni, delle famiglie, dell'intera società ».
Al termine del primo quadriennio di
applicazione, si ritiene opportuno rinnovare l'invito ad una riflessione
approfondita su tali programmi, sia per gli aspetti metodologici che per
quelli contenutistici, affinché, mediante la loro corretta applicazione,
la scuola possa sempre meglio corrispondere alle attese della società
in cui opera. In tale prospettiva, particolare considerazione va rivolta
a quelle discipline che presentano maggiori caratteristiche di innovazione
rispetto al precedente piano di studi, quali l'educazione tecnica e l'educazione
artistica.
L'educazione tecnica è esplicitamente
diretta - come precisato dalla legge 16 giugno 1977, n. 348 - a «
valorizzare il lavoro come esercizio di operatività unitamente all'acquisizione
di conoscenze tecniche e tecnologiche ».
Occorre constatare, al riguardo, che
gli obiettivi didattici e le indicazioni metodologiche che emergono dal
relativo programma di insegnamento non sono sempre pienamente realizzati
nella pratica scolastica. Si segnalano in particolare i seguenti punti:
a) la necessità di mettere
al centro della disciplina esperienze operative: queste dovranno essere
scelte rispettando una certa varietà nel corso del triennio, nell'opportuno
raccordo con i concetti di base delle aree tecnologiche fondamentali. Inoltre,
si può intendere per operatività l'applicazione esclusiva
a problemi o situazioni analitiche che richiedano solo l'uso della scrittura,
della grafica o di altri strumenti di comunicazione, pure necessari, ma
anche a problemi che implichino esperienze concrete e che richiedano l'uso
di oggetti, inclusi i materiali ed i componenti di uso più comune,
e della strumentazione;
b) la necessità di creare un
raccordo fra le esperienze fatte e la conoscenza, anche diretta, dei processi
produttivi reali. A questo proposito si raccomanda di fare riferimento
costante e prioritario alle concrete realtà produttive del Paese
e della provincia ai quali la scuola appartiene.
Per quanto riguarda l'educazione artistica,
si richiama, in particolare, l'attenzione su quanto previsto nel programma
di insegnamento circa lo studio dell'ambiente e del patrimonio culturale
presente nella zona in cui la scuola è ubicata.
Sarà a cura dei docenti incentivare,
attraverso l'educazione artistica, le esperienze di carattere fruitivo-critiche
dei beni culturali o di alcuni di essi e far recepire i messaggi che provengono
dall'approccio diretto con l'opera d'arte, e con l'opera in genere, per
rendere l'alunno cosciente degli aspetti e dei problemi dell'ambiente in
cui vive e per educarlo al rispetto, alla tutela e alla valorizzazione
del territorio.
S'invitano, inoltre, i docenti dei
Consigli di classe a tener presenti, nell'intero corso del triennio, le
indicazioni espresse per tutte le discipline, ed, in particolare, per l'educazione
tecnica e l'educazione artistica, nella parte del D.M. 26-8-1981 riguardante
le « modalità del colloquio » in modo da stabilire l'indispensabile
coerenza tra l'itinerario didattico percorso ed il suo sbocco finale nell'esame
di licenza.
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