Gestione dell'organico funzionale di circolo e sperimentazione dell'autonomia nella scuola elementare. Anno scolastico 1998/99 - Indicazioni operative
1) gruppo di insegnamento;
2) tempo scolastico;
3) la sperimentazione in preparazione dell'autonomia
e l'arricchimento dell'offerta formativa.
1. Il Gruppo di insegnamento
L'organizzazione didattica della scuola elementare
ha come caratteristica fondamentale la pluralità dei docenti che
trova concreta realizzazione mediante la costituzione del gruppo di
insegnamento, quale garanzia di un curricolo ricco e diversificato,
della qualità degli apprendimenti, dello sviluppo armonico ed equilibrato
della personalità dei bambini.
Il gruppo di insegnamento è corresponsabile
della guida dei processi di educazione, istruzione e formazione di un gruppo
di alunni costituito da due o più classi, nel rispetto delle finalità,
degli obiettivi e degli standard definiti a livello nazionale e dello specifico
progetto di circolo definito, per la parte didattica, dal collegio dei
docenti.
Soluzioni flessibili nella costituzione del gruppo,
che consentano l'uso ottimale delle risorse di personale docente in rapporto
ai diversi plessi e contesti educativi del circolo, potranno essere adottate
nel rispetto di quanto previsto dallo schema di decreto sulla determinazione
degli organici trasmesso con C.M. n. 190/98 e dai Contratti collettivi
decentrati nazionali sulla mobilità e sulle utilizzazioni del personale
docente.
Il gruppo di insegnamento è costituito e
organizzato in modo da tendere a contenere, per quanto possibile e in particolare
nelle prime classi, il numero complessivo dei docenti in relazione educativa
con gli alunni, eventualmente con un'articolazione progressivamente più
complessa dalle classi iniziali a quelle terminali.
La necessità dell'intervento di insegnanti
specialisti potrà essere attenuata riconducendo all'interno del
gruppo docente le diverse professionalità occorrenti.
Il gruppo di insegnamento definisce gli obiettivi
e le modalità della propria azione in coerenza con le deliberazioni
e le decisioni assunte dagli organi di circolo nell'esercizio delle rispettive
competenze, in modo da realizzare percorsi più idonei per il raggiungimento
degli obiettivi prefissati in relazione alle specifiche condizioni ambientali
e alle esigenze degli alunni. Esso, in particolare, garantisce la modularità
e l'unitarietà degli interventi attraverso una progettazione didattica
corresponsabile, con stili condivisi di relazione educativa, e secondo
i criteri di qualità definiti dalle norme e professionalmente riconosciuti.
Nel gruppo di insegnamento, la suddivisione delle
competenze tra gli insegnanti è realizzata per ambiti disciplinari
e stabilita secondo i criteri generali adottati dal collegio dei docenti.
Gli eventuali insegnanti specialisti presenti operano
in modo unitario e corresponsabile con i gruppi di insegnamento, per garantire
la coerenza degli interventi.
In tale contesto, va ribadita l'importanza della
piena valorizzazione delle due ore settimanali da dedicare, anche in modo
flessibile e su base plurisettimanale secondo quanto previsto dal vigente
C.C.N.L., agli incontri collegiali dei docenti di ciascun gruppo di insegnamento,
per garantire il coordinamento dell'azione educativo-didattica e la definizione
di un progetto comune quale base per il contratto formativo con gli alunni
e con i genitori previsto dalla Carta dei Servizi.
2. Tempo scolastico
La C.M. 116/96 ha già prefigurato un'organizzazione
del tempo scolastico secondo un'ottica progettuale e flessibile nell'intento
di assicurare l'aderenza del sistema di istruzione alle esigenze delle
singole scuole nel rispetto delle peculiarità locali.
L'autonomia, come si va delineando dal complesso
normativo in corso di definizione, consolida ed amplia le indicazioni fornite
con la predetta circolare, anche se l'esercizio dei poteri che ne derivano,
in ordine all'organizzazione del servizio e alla gestione del tempo scolastico,
non può prescindere dai fondamentali parametri stabiliti dall'ordinamento
vigente.
Punti di riferimento obbligati sono:
- il numero minimo dei giorni di lezione;
- il monte-ore annuale complessivo minimo previsto
per ciascun curricolo e per ciascuna disciplina;
- la ripartizione dell'attività didattica
in orari antimeridiani e pomeridiani, in non meno di cinque giorni settimanali;
- gli obblighi annuali di servizio dei docenti previsti
dal C.C.N.L.
Costituiscono invece variabili di progetto, rimesse all'autonoma determinazione delle singole scuole:
- l'adattamento del calendario scolastico;
- l'orario settimanale complessivo e la sua ripartizione;
- l'orario settimanale e giornaliero delle discipline
e dei docenti.
La legge n. 148/90 ha previsto una triplice tipologia
organizzativa: il tempo normale di 27 o 30 ore settimanali. Il tempo pieno
di 40 ore settimanali, il tempo lungo fino a 37 ore.
Nel quadro della flessibilità organizzativa
prevista dall'autonomia e dalle modalità di impiego dell'organico
funzionale di circolo, è possibile far riferimento ad una gamma
di soluzioni riferite al monte-ore annuo calcolato in un minimo di 1.000
ore di attività didattica, al netto delle attività di mensa,
pre e post scuola (o di 900 ore ove non vi sia stato ancora attivato l'insegnamento
della lingua straniera), ed un massimo di 1.350 ore di permanenza complessiva
a scuola. Detti tempi sono calcolati moltiplicando il tempo settimanale
di 27, 30, o 40 ore per 33 settimane e arrotondando il totale in rapporto
ai 200 giorni minimi di scuola.
La distribuzione settimanale del monte-ore complessivo
è deliberata dagli organi collegiali di circolo, tenuto conto di
quanto previsto dalle norme sul calendario scolastico e dal D.M. n. 251/98
adottando, se ritenuto opportuno, modelli di tempo scuola settimanale differenziati
per durata nel corso dell'anno scolastico.
L'articolazione dell'orario settimanale e la sua
organizzazione interna devono in ogni caso rispettare le esigenze complessive
di benessere psico-fisico dei bambini e garantire le migliori condizioni
per l'apprendimento. Pertanto esso va distribuito necessariamente in orari
antimeridiano e pomeridiano, da svolgersi in 5 o 6 giorni.
Per rispondere alla diffusa domanda sociale di aumento
del tempo scolastico, le scuole possono anche attivare specifici progetti
di ampliamento dell'offerta formativa utilizzando le risorse previste dalla
direttiva n. 252/98, oppure realizzando progetti integrati con la collaborazione
di altri soggetti del territorio, mediante l'adozione degli strumenti di
programmazione e di gestione quali ad esempio, accordi, intese, convenzioni.
Il gruppo di insegnamento decide in sede di progettazione
didattica, sulla base del piano dell'offerta formativa di circolo, il tempo
da assegnare a ciascuna disciplina, anche nel quadro di progetti didattici
trasversali.
Il tempo delle discipline può essere calcolato
su base annua, moltiplicando il numero di ore settimanali assegnate a ciascuna
di esse per il numero delle settimane di attività didattica, tenendo
conto anche di una possibile periodizzazione differenziata dei diversi
insegnamenti nel corso dell'anno scolastico.
La collocazione delle discipline e degli interventi
dei docenti nel quadro orario dovrà, comunque, tendere ad evitare
un'azione didattica eccessivamente frazionata.
Nella gestione del tempo scolastico, la disponibilità
di tempi di contemporaneità costituisce una risorsa da valorizzare
per l'attivazione di didattiche individualizzate, ai fini del superamento
delle difficoltà di apprendimento e degli insuccessi educativi,
e per la qualificazione e l'arricchimento dell'offerta formativa. I tempi
di contemporaneità possono, infine, rendere possibile, nel rispetto
dei complessivi obblighi di servizio dei docenti, l'attivazione di figure
professionali - a tempo pieno, parziale, periodico - di supporto alla didattica
e all'organizzazione della scuola, anche nel contesto delle forme di sperimentazione
prospettate dal D.M. n. 251/98.
3. La sperimentazione in preparazione dell'autonomia
e l'arricchimento dell'offerta formativa
La direttiva n. 252 del 29 maggio 1998 coniuga la
sperimentazione dell'organizzazione didattica in preparazione al regime
di autonomia, promossa con il D.M. n. 251/98, con le opportunità
di arricchimento dell'offerta formativa di cui alla legge n. 440/97 e costituisce
lo strumento operativo che permette di sviluppare le potenzialità
formative della scuola elementare, mettendo a disposizione risorse aggiuntive.
A titolo puramente esemplificativo, si suggeriscono
alcuni possibili oggetti di sperimentazione, in relazione agli aspetti
elencati dal D.M. n. 251/98 e in rapporto alle specifiche finalità
e caratteristiche organizzative della scuola elementare:
- miglioramento qualitativo del curricolo e della
didattica anche mediante metodologie innovative e progetti integrati riguardanti,
ad esempio le nuove tecnologie, gli atelier espressivi, i laboratori scientifici,
l'educazione alla lettura ecc.;
- estensione dell'insegnamento della lingua straniera
anche alle classi prime, eventualmente con una diversa redistribuzione
del monte-ore pluriennale;
- iniziative per contrastare fenomeni di disagio,
dispersione scolastica, evasione dell'obbligo;
- progetti di prevenzione e recupero delle difficoltà
di apprendimento e di promozione del successo formativo, anche con l'attuazione
di forme di flessibilità nell'organizzazione delle classi e dei
gruppi e di percorsi individualizzati;
- promozione di più efficaci forme di integrazione
degli alunni in situazione di handicap, in raccordo con quanto previsto
dallo schema di decreto sulla ripartizione e assegnazione dei posti per
attività di sostegno per l'anno scolastico 1998/99;
- progetti di aumento qualificato del tempo scuola
e di integrazione dell'offerta formativa, anche in collaborazione con altri
soggetti del territorio;
- progetti di continuità organizzativa, curricolare
e didattica, anche a partire dall'esperienza degli istituti comprensivi;
- iniziative volte a creare spazi fisici particolarmente
attrezzati per una maggiore diffusione della musica come fattore educativo.
Diffusione e informazione
I Provveditori agli Studi sono invitati a diramare
immediatamente la presente circolare alle direzioni didattiche delle rispettive
province, in modo da consentirne la piena ed efficace utilizzazione a supporto
delle numerose azioni di progettazione previste per l'inizio dell'anno
scolastico.
Valuteranno altresì l'opportunità
di convocare apposite riunioni di servizio con i direttori didattici per
approfondire e discutere, avvalendosi della competenza degli ispettori
tecnici, le indicazioni della presente circolare ed esaminarne le implicazioni
operative.
I direttori didattici, a loro volta, presenteranno
la circolare al collegio dei docenti e al consiglio di circolo, in modo
che possa costituire un riferimento puntuale per la programmazione educativa
e didattica e l'elaborazione dei progetti di sperimentazione in preparazione
dell'autonomia.
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