Circolare ministeriale n. 766 del 27 novembre 1997 prot. n. 22358

Trasmissione D.M. 765 del 27 novembre 1997


1. Con il decreto n. 765 del 27 novembre 1997 che si trasmette con la presente, si intendono promuovere e sviluppare, nel quadro di un programma da realizzare in ambito nazionale, sperimentazioni rivolte a meglio utilizzare gli spazi di esercizio dell'autonomia attualmente offerti dall'ordinamento, in attesa della prossima emanazione dei regolamenti di cui all'art. 21 della legge 15 marzo 1997, n. 59, contenente disposizioni riguardanti l'autonomia delle istituzioni scolastiche.
Le ipotesi di sperimentazione dell'autonomia previste dall'allegato provvedimento sono coerenti con i princìpi espressi nell'art. 21 citato e si caratterizzano rispetto al passato per l'indicazione di una maggiore flessibilità nell'organizzazione delle attività scolastiche e per un ampliamento dell'offerta formativa, utilizzando a tal fine significative interazioni e integrazioni con il contesto territoriale e i fabbisogni formativi locali.
Tali iniziative intendono favorire un processo sistematico di diffusione della cultura dell'autonomia, sollecitando le istituzioni scolastiche a farsene «soggetto» protagonista. Il programma si inserisce in un quadro più ampio che vede impegnata l'Amministrazione in un processo di rinnovamento complessivo del sistema scolastico nel quale rientrano, tra l'altro, le iniziative, recentemente assunte, di sperimentazione del biennio in alcuni istituti di istruzione secondaria e i progetti di aggiornamento dei dirigenti scolastici e del personale docente sull'autonomia.
Resta comunque fermo l'impegno dell'Amministrazione e del Governo ad emanare nei tempi previsti i regolamenti, già in itinere, sull'autonomia di cui all'art. 21 della legge n. 59/97.
2. Per facilitare il compito delle scuole nell'attuazione della presente sperimentazione si ritiene utile fornire alcuni suggerimenti di tipo operativo.
La partecipazione al programma nazionale in oggetto costituisce una facoltà e non un obbligo per le istituzioni scolastiche.
Tenuto conto che le attività in parola si inseriscono nella programmazione della scuola, esse di norma dovrebbero essere attivate all'inizio dell'anno scolastico; purtuttavia, attese le evidenziate finalità di favorire la diffusione della cultura dell'autonomia, si ritiene utile consentire alle scuole, che ne ravvisino l'opportunità, di aderire al progetto anche in corso d'anno attraverso l'adattamento della programmazione educativa; è inoltre possibile partecipare soltanto ad alcuni aspetti della sperimentazione.
In ogni caso va tenuto presente che sono gli organi responsabili di ciascuna istituzione scolastica a decidere modalità e tempi per la partecipazione; a tal fine, nell'ambito del Collegio dei docenti potrà essere costituito un Gruppo di lavoro per la progettazione ed il monitoraggio della sperimentazione.
La sperimentazione sarà tanto più proficua quanto più largo sarà il consenso delle varie componenti scolastiche e l'adesione da parte degli studenti, delle famiglie e del contesto territoriale in cui opera la scuola.
Nel caso in cui il progetto sperimentale preveda la flessibilità dell'orario e quindi la modifica dell'orario settimanale di uno o più insegnamenti, al fine di garantire il rispetto del monte ore annuale per ciascuna disciplina compresa nei piani di studio, si fa presente che, in relazione al numero di settimane comprese in 200 giorni di lezione, un'ora settimanale corrisponde a 33 ore annuali. Tale calcolo nel rispetto di detto parametro può essere rapportato anche a periodi inferiori all'anno scolastico (ad esempio singolo mese, trimestre o quadrimestre). Nel caso che venga prevista una diversa articolazione della durata della lezione trovano applicazione le disposizioni contenute nell'accordo di interpretazione autentica raggiunto presso l'ARAN con le OO.SS. di categoria il 17 settembre 1997 in materia di durata delle ore di lezione.
Se il progetto comporta orari prolungati, dovrà essere verificata la compatibilità del nuovo quadro orario con l'esigenza di assicurare l'efficacia didattica ai fini del raggiungimento degli obiettivi formativi e con il sistema dei trasporti utilizzato dagli studenti.
3. Al fine di fornire un contributo utile alla progettazione e realizzazione delle iniziative sperimentali in parola, presso ciascun Provveditorato agli Studi sono costituiti, secondo quanto previsto dall'art. 3 dell'allegato decreto, «nuclei di supporto tecnico-amministrativo all'autonomia» che siano funzionali alla realizzazione degli obiettivi prima indicati, ma che prefigurino anche i nuovi compiti di indirizzo, programmazione, supporto e monitoraggio dell'Amministrazione secondo le linee della riforma.
Ciascun nucleo sarà costituito con atto del Provveditore agli Studi, che vi convoglierà, nella maniera più opportuna, competenze diverse per assicurare la più ampia disponibilità di risorse culturali a sostegno dell'attività di gestione dell'autonomia mediante la presenza di figure professionali interne all'Amministrazione (docenti, dirigenti scolastici, responsabili amministrativi, ispettori, rappresentanti IRRSAE, funzionari, ecc.) ed esterne (università, enti di ricerca, agenzie formative, associazioni professionali, enti locali, ecc.), individuate in base ad esperienze qualificate in modo da attivare un circuito «virtuoso» che faccia emergere e assicuri una comunicazione di qualità. Tale nucleo dovrà essere comunque non pletorico, ma snello e mobile sul territorio, aperto ai rapporti e alle collaborazioni interistituzionali e capace di una comunicazione chiara e interattiva, nei suoi compiti di qualificato contenuto propositivo, restando precluso ogni intento di controllo e sanzionatorio. Per la costituzione dei nuclei si farà ricorso opportunamente anche al personale della scuola in posizione di utilizzazione facente parte dei gruppi di lavoro che già operano presso ciascun Ufficio scolastico provinciale.
Per quanto concerne l'attività di monitoraggio che dovranno svolgere i nuclei di supporto - fermo restando che le istituzioni scolastiche potranno avviare ugualmente le attività di sperimentazione - si fa riserva di far pervenire apposite istruzioni finalizzate a realizzare un'effettiva ricognizione di dati omogenei.
Il Provveditore agli Studi convoca periodici incontri con la partecipazione, oltre che dei componenti del nucleo, di Capi d'istituto e di docenti facenti parte dei gruppi di lavoro costituiti all'interno delle istituzioni scolastiche che attuano la sperimentazione, allo scopo di discutere delle modalità di sensibilizzazione delle istituzioni scolastiche verso le tematiche dell'autonomia e per concordare eventualmente modalità e tempi di intervento dei membri dei nuclei sul territorio.
Per le necessità di consulenza e di studio nel rispetto delle autonome scelte delle istituzioni scolastiche è costituito un punto di riferimento presso l'Amministrazione centrale - Ufficio di Gabinetto, nell'esercizio dell'attività di coordinamento ad esso spettante.
Il CEDE, la BDP e gli IRRSAE sono invitati a dedicare una particolare attenzione, nei loro piani di attività - sia nel settore degli studi e ricerche, sia in quello dell'aggiornamento, sia in quello della produzione e diffusione della documentazione - alle iniziative sperimentali in corso o da promuovere rivolte ad utilizzare concretamente gli spazi di autonomia offerti dall'ordinamento, in modo da sostenere le iniziative avviate dalle istituzioni scolastiche, operando d'intesa ed in opportuno collegamento con i nuclei di supporto.
Si prega di diffondere la presente circolare con l'allegato decreto presso le istituzioni scolastiche e gli Uffici ed Enti interessati a livello locale.


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