Linee guida per la definizione e l'impiego del Portfolio delle competenze nella scuola dell'infanzia e nel primo ciclo di istruzione
1. PREMESSA
Come è noto, il decreto
legislativo 19 febbraio 2004, n. 59, recante norme generali relative alla
scuola dell'infanzia e al primo ciclo d'istruzione, nella fase iniziale
ha trovato graduale attuazione attraverso l'adozione di modalità
e interventi improntati a criteri di flessibilità, in modo da rendere
fisiologico e armonico il passaggio dal previgente al nuovo ordinamento.
Ciò ha permesso di
acquisire, con riguardo agli istituti e ai profili innovativi più
rilevanti, esperienze significative che, opportunamente vagliate e selezionate,
consentono ora di disporre di modelli e riferimenti atti a sostenere ed
orientare l'attività delle scuole e condurre progressivamente a
regime la riforma.
Nella citata fase di avvio,
particolare attenzione è stata riservata al Portfolio delle competenze,
divenuto oggetto di ricerche e studi, realizzati dalle istituzioni scolastiche
con impegno e creatività, e concretizzatisi in numerosi e qualificati
contributi, oltre che in un ampio repertorio di strumenti e soluzioni applicative.
Dal canto suo questo Ministero,
con la circolare n. 85 del 3 dicembre 2004, concernente la valutazione
individuale dell'alunno, aveva fornito prime istruzioni e indicazioni sulla
predisposizione e l'uso del Portfolio, raccomandando alle istituzioni scolastiche
di strutturarlo secondo criteri di funzionalità ed essenzialità,
al fine di facilitare il compito dei docenti evitando l'aggravio di adempimenti
formali aggiuntivi, nonché di affinarne e qualificarne progressivamente
l'impiego, in modo da renderlo sempre più rispondente agli obiettivi
da raggiungere.
In coerenza con tale impegno,
la Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici, con nota prot. n.
4393 del 13 maggio 2005, affidava agli Irre "...il compito di rintracciare
e raccogliere sul campo quante più esperienze significative... al
fine dell'individuazione e definizione degli elementi fondamentali e imprescindibili
che ogni Portfolio... dovrà contenere, in quanto effettiva certificazione
di competenze...".
Gli Irre, a conclusione dell'incarico
loro assegnato, hanno fornito all'Amministrazione relazioni dettagliate
e motivate che, unitamente ad altri contributi di studio, di ricerca e
di valutazione, hanno reso possibile la predisposizione delle presenti
linee guida, che le istituzioni scolastiche terranno in debito conto nella
compilazione e nella gestione del Portfolio, improntando la propria azione
a principi di uniformità coerenti con l'unità del sistema
nazionale di istruzione.
Le linee guida sono corredate
da idonea modulistica che si allega.
Considerato che la fase di
programmazione delle attività didattiche relative all'anno scolastico
in corso deve ritenersi ormai conclusa, le istituzioni scolastiche che
hanno già operato proprie scelte utilizzeranno la citata modulistica
con opportuni adattamenti, nel rispetto dei princìpi e delle finalità
che caratterizzano l'impiego del Portfolio.
Sarà in ogni caso necessario
che le istituzioni si attengano fedelmente alle voci la cui compilazione
è vincolante, con l'obiettivo che la modulistica vada, comunque,
a regime in coincidenza con la completa estensione della riforma a tutte
le classi del primo ciclo, in modo da consentire anche di verificarne l'efficacia
e la piena rispondenza alle finalità della legge.
2. STRUTTURA DEL PORTFOLIO
Il Portfolio delle competenze
configurato nelle presenti linee guida si articola su:
a) parti obbligatorie
già strutturate;
b) parti obbligatorie
da strutturare liberamente;
c) parti consigliate
la cui strutturazione è libera.
Le parti obbligatorie, la cui
struttura è predefinita e immodificabile, sono quelle riportate
nella sezione A della modulistica allegata. Le parti obbligatorie, la cui
struttura è libera, sono quelle riportate nella sezione B della
citata modulistica.
Le parti consigliate, la cui
compilazione è libera, sono quelle riportate nella sezione C della
predetta modulistica.
Le istituzioni scolastiche,
nella loro autonomia, potranno aggiungere eventuali altre parti, rispondenti
a specifiche situazioni ed esigenze.
Si consiglia, comunque, di
strutturare il Portfolio in modo essenziale, garantendo, in ogni caso,
la presenza dei seguenti documenti:
a) documento di valutazione;
b) attestato di ammissione;
c) certificazione delle competenze;
d) consiglio di orientamento;
e) documentazione dei processi
di maturazione personale dell'alunno;
f) modalità di partecipazione/autovalutazione
dell'alunno.
3. COMPILAZIONE DEL PORTFOLIO
DELLE COMPETENZE
I collegi dei docenti all'inizio
dell'anno scolastico vorranno dedicare particolare attenzione ai seguenti
assetti ritenuti essenziali, deliberando eventuali integrazioni da apportare:
• la struttura complessiva
del Portfolio;
– i criteri in base ai quali
va operata la selezione e l'organizzazione dei documenti che più
significativamente descrivono e attestano il percorso formativo dell'alunno
e che garantiscono la valenza e gli aspetti orientativi e valutativi propri
del Portfolio;
– le modalità con cui
gli alunni e le famiglie partecipano alla compilazione del Portfolio;
– la periodicità e
le modalità di comunicazione della valutazione alle famiglie;
– le modalita di conservazione
del Portfolio, nel rispetto della normativa vigente in materia di tenuta
di atti e documenti;
– l'eventuale struttura del
Portfolio su supporto cartaceo o informatico; nel secondo caso, perché
la parte formale (valutazione, certificazione, consiglio di orientamento)
sia valida, occorre che il supporto informatico sia corredato della firma
digitale del dirigente scolastico.
Al fine di sostenere adeguatamente le scuole a livello tecnologico, questo Ministero sta predisponendo uno specifico supporto telematico.
3.1 I soggetti e le loro
competenze
In base alla normativa di
riferimento (decreto legislativo n. 59/2004 e Indicazioni nazionali), i
soggetti coinvolti nella compilazione del Portfolio delle competenze sono
i docenti, i genitori e gli studenti.
Si indicano qui di seguito
le principali funzioni ad essi attribuite:
• docenti dell'équipe
pedagogica:
– osservano modalità
e processi d'apprendimento, e "caratteristiche originali manifestate" dagli
alunni;
– annotano indicazioni di
sintesi;
– commentano lavori personali
ed elaborati significativi degli alunni;
– selezionano prove e materiale
idoneo a descrivere competenze personali;
– riflettono criticamente
sugli elementi e sui dati acquisiti nel Portfolio per migliorare le pratiche
di insegnamento e di apprendimento;
– valutano gli apprendimenti
delle conoscenze e delle abilità e il comportamento;
– stimolano l'alunno all'autovalutazione
e alla conoscenza di sé;
– collaborano con le famiglie
corresponsabilizzandole nello svolgimento dei processi educativi;
– concorrono alla compilazione
del Portfolio, coordinati dal docente tutor;
– certificano le competenze
acquisite dagli alunni;
– esprimono indicazioni volte
ad orientare le scelte degli alunni.
• Genitori:
– collaborano con la scuola
alla compilazione del Portfolio;
– rilasciano annotazioni e
osservazioni su prodotti e materiali significativi realizzati dai propri
figli soprattutto in ambito non scolastico;
– osservano "modalità
d'apprendimento e caratteristiche originali manifestate" dai propri figli
anche in altri contesti;
– indicano lavori ed elaborati
esemplificativi delle capacità e aspirazioni dei propri figli;
– formulano proposte di orientamento
per le scelte dei propri figli.
Il contributo dei genitori ha lo scopo di coinvolgere l'alunno nella progettazione, riflessione e autovalutazione del suo apprendimento e di fornire informazioni sulle competenze maturate in ambiente scolastico ed extrascolastico.
• Alunni:
– rilasciano annotazioni su
propri prodotti e materiali significativi "capaci di descrivere paradigmaticamente
le più spiccate competenze del soggetto";
– scelgono lavori ed elaborati
esemplificativi delle proprie capacità ed aspirazioni;
– concorrono alla propria
autovalutazione e alla conoscenza di sé;
– esprimono indicazioni in
ordine alle proprie scelte personali.
Nell'ambito delle suaccennate
funzioni e delle rispettive interazioni, una particolare attenzione va
riservata al contributo delle famiglie e a quello degli alunni. Si rivela,
pertant,o necessario che le istituzioni scolastiche individuino modalità
e occasioni che permettano alla famiglia sia di cooperare alla 'narrazione'
della storia dei propri figli in una prospettiva significativa per il loro
futuro, che di promuovere negli stessi una costante pratica autovalutativa.
In conclusione, la compilazione
del Portfolio coinvolge e chiama in causa la responsabilità di tutti
i protagonisti del processo formativo:
– l'alunno che può comprendere
meglio se stesso e concorrere consapevolmente al raggiungimento dei propri
obiettivi formativi;
– i docenti e i genitori che
lo accompagnano nel suo percorso di crescita in ambito scolastico e in
contesti ed ambienti esterni.
La tenuta e la compilazione del Portfolio sono rimesse alla responsabilità dell'istituzione scolastica e dei docenti dell'équipe pedagogica.
3.2 Profilo finale dello
studente
Ai fini della compilazione
e dell'impiego del Portfolio, è importante tener presente il Profilo
educativo, culturale e professionale dello studente alla fine del primo
ciclo di istruzione (allegato D al decreto legislativo n. 59/2004). Del
profilo si riporta la seguente sintesi essenziale, con invito agli opportuni
approfondimenti, in forma collegiale e individuale, da parte dei docenti:
"Dopo aver frequentato... il Primo ciclo di istruzione... i ragazzi sono nella condizione di:
– riconoscere e gestire
i diversi aspetti della propria esperienza motoria, emotiva e razionale,
consapevoli (in proporzione all'età) della loro interdipendenza
e integrazione nell'unità che ne costituisce il fondamento;
– abituarsi a riflettere,
con spirito critico, sia sulle affermazioni in genere, sia sulle considerazioni
necessarie per prendere una decisione;
– concepire liberamente
progetti di vario ordine - dall'esistenziale al tecnico - che li riguardino,
e tentare di attuarli, nei limiti del possibile, con la consapevolezza
dell'inevitabile scarto tra concezione ed attuazione, tra risultati sperati
e risultati ottenuti;
– avere gli strumenti di
giudizio sufficienti per valutare se stessi, le proprie azioni, i fatti
e i comportamenti individuali, umani e sociali degli altri, alla luce di
parametri derivati dai grandi valori spirituali che ispirano la convivenza
civile;
– avvertire interiormente,
sulla base della coscienza personale, la differenza tra il bene e il male
ed essere in grado, perci?, di orientarsi di conseguenza nelle scelte di
vita e nei comportamenti sociali e civili;
– essere disponibili al
rapporto di collaborazione con gli altri, per contribuire con il proprio
apporto personale alla realizzazione di una società migliore;
– avere consapevolezza,
sia pure adeguata all'età, delle proprie capacità e riuscire,
sulla base di esse, a immaginare e progettare il proprio futuro, predisponendosi
a gettarne le basi con appropriate assunzioni di responsabilità..."
In effetti il Profilo oltre a costituire il traguardo finale dell'intero percorso formativo del 1° ciclo d'istruzione, rappresenta il riferimento continuo e obbligato dell'azione didattica quotidiana. Pertanto, scuola e famiglie sono chiamate a verificare costantemente se e come le attività educative e didattiche promosse facciano maturare le competenze attese nel Profilo con riguardo all'identità, agli strumenti culturali e alla convivenza civile.
4. FUNZIONI DEL PORTFOLIO
Il Portfolio delle competenze,
per la sua forte valenza formativa, è un importante strumento di
riferimento per realizzare con efficacia la personalizzazione dei percorsi
formativi.
Come evidenziato nelle Indicazioni
nazionali, le sue funzioni fondamentali - valutazione e orientamento -
"si intrecciano in continuazione, perché l'unica valutazione
positiva per lo studente è quella che contribuisce a fargli conoscere
l'ampiezza e la profondità delle sue competenze e, attraverso questa
conoscenza progressiva e sistematica, a fargli scoprire ed apprezzare sempre
meglio le capacità potenziali personali, non pienamente mobilitate,
ma indispensabili per avvalorare e decidere un proprio futuro progetto
esistenziale".
4.1 La funzione valutativa
La funzione valutativa si
basa sulla documentazione essenziale dei percorsi e dei progressi compiuti
dall'alunno in riferimento agli obiettivi formativi, agli apprendimenti
(conoscenze e abilità (1)) e al comportamento. Essa si completa
con la progressiva rilevazione e registrazione dei risultati raggiunti
dall'alunno e con la certificazione finale delle competenze effettivamente
maturate. La funzione valutativa del Portfolio si attua mediante:
a) la valutazione degli apprendimenti
(conoscenze e abilità);
b) la valutazione del comportamento;
c) la valutazione e la certificazione
finale delle competenze (2).
La funzione valutativa si esplicita anche mediante una documentazione essenziale dei progressi compiuti dall'alunno con riguardo:
• agli obiettivi formativi;
• alle competenze effettivamente
maturate nel tempo.
La documentazione, predisposta
nella logica della dimensione educativa della valutazione, persegue l'obiettivo
di attestare le competenze personali dell'alunno nell'affrontare problemi,
nello svolgere compiti, nel realizzare progetti nella scuola e nella vita.
La sistematica acquisizione
della documentazione del Portfolio deve consentire di comprendere se e
in quale misura gli obiettivi specifici di apprendimento (3) elencati nelle
Indicazioni nazionali si siano concretizzati negli obiettivi formativi
individuati dai docenti.
Al fine di favorire la progressiva
verifica di tale corrispondenza, può essere utile ordinare i succitati
obiettivi di apprendimento per discipline e per educazioni alla convivenza
civile.
Per la valutazione degli apprendimenti
e del comportamento vengono confermate, con opportuni adattamenti, le indicazioni
previste dalla circolare ministeriale n. 85/2004.
In proposito si rammenta che
il documento di valutazione (già scheda individuale dell'alunno),
pur inserito nel Portfolio delle competenze, conserva una sua precisa identità
di struttura e di funzione che le istituzioni scolastiche vorranno, comunque,
assicurare anche nella fase attuale che prepara la messa a regime dello
Portfolio stesso.
In relazione alla valutazione
e alla certificazione delle competenze acquisite, quali risultano nel Profilo
del 1° ciclo, andranno registrati in termini descrittivi i livelli
di competenza effettivamente raggiunti dagli alunni nell'affrontare un
campo di esperienza o di possibile competenza, problemi, compiti e progetti
reali che riguardino l'identità, gli strumenti culturali e la convivenza
civile trattati nel Profilo.
Tenuto conto della circostanza
che occorre disporre di tempi lunghi per poter procedere ad una affidabile
certificazione delle competenze, si ravvisa la necessità di rendere
obbligatorio tale adempimento secondo le seguenti scansioni temporali:
• alla fine della scuola primaria;
• alla conclusione del primo
ciclo di istruzione.
A tal fine, è opportuno che i docenti rilevino e registrino in itinere, e in forma documentale, la maturazione delle competenze personali degli alunni, riflettendo anche sulle ragioni di eventuali differenze tra i livelli di padronanza dimostrati nelle conoscenze/abilità e nelle competenze.
4.2 La funzione orientativa
La funzione orientativa del
Portfolio sostanzia, sul piano formativo, quanto è valutato e certificato
nella sezione valutativa. La funzione orientativa nei confronti dell'alunno
si realizza attraverso l'osservazione continua e sistematica dei suoi processi
di apprendimento e dei suoi comportamenti, e il suo coinvolgimento nell'autovalutazione.
La funzione orientativa è
sostenuta inoltre dalla scelta della documentazione di materiali prodotti
dall'alunno e attestanti la progressiva maturazione dell'identità
e dell'autorealizzazione personale all'interno della scuola, dell'ambiente
familiare e della comunità di appartenenza.
La funzione orientativa consente
di:
• evidenziare i contributi
offerti dagli insegnamenti disciplinari e interdisciplinari, dalle attività
e insegnamenti opzionali;
• rilevare gli esiti degli
apprendimenti non formali e informali;
• promuovere una riflessione
continua da parte dell'alunno rispetto al proprio percorso di apprendimento.
Essa si riferisce a:
• aspetti autobiografici significativi
dell'alunno (nei primi anni di scuola);
• materiali prodotti dall'alunno,
individualmente o in gruppo, capaci di documentare le sue più spiccate
competenze;
• prove scolastiche utili
ai fini della conoscenza di sé (conoscenza del proprio corpo, dei
propri punti di forza e di debolezza sul piano espressivo, relazionale,
emotivo, operativo, degli stili cognitivi caratterizzanti, ecc.);
• commenti su lavori personali
ed elaborati significativi, sia scelti dall'alunno (è importante
questo coinvolgimento diretto) sia indicati dalla famiglia e dalla scuola,
ritenuti esemplificativi delle sue capacità e aspirazioni personali;
• indicazioni di sintesi che
emergono dall'osservazione sistematica, dai colloqui insegnanti-genitori,
da colloqui con l'alunno e anche da questionari o test in ordine alle personali
attitudini e agli interessi più manifesti;
• osservazioni dei docenti
e della famiglia sulle modalità di apprendimento, con la rilevazione
delle caratteristiche originali dell'alunno nelle diverse esperienze formative
affrontate, finalizzata al confronto del proprio modo di vedersi con quello
delle figure educative che lo circondano;
• documentazione delle competenze
dimostrate dall'alunno nella risoluzione di problemi reali della vita scolastica
ed extrascolastica, nell'esecuzione di compiti particolarmente complessi,
nella realizzazione soddisfacente di progetti riguardanti la committenza
personale, familiare o sociale.
Occorre precisare che, in particolare
nella scuola dell'infanzia, l'osservazione occasionale e sistematica dei
bambini e la documentazione della loro attività sono fondamentali
per cogliere e valutare le loro esigenze, per riequilibrare progressivamente
le proposte educative in base alla qualità e alla quantità
delle loro risposte per condividerle con le rispettive famiglie. L'osservazione
è finalizzata alla comprensione e alla interpretazione dei comportamenti,
li contestualizza e li analizza nei loro significati. I livelli raggiunti
da ciascuno, al di là di ogni notazione classificatoria, sono descritti
più che misurati e compresi più che giudicati.
La funzione orientativa dà
luogo, al termine del 1° ciclo e prima delle iscrizioni al 2° ciclo,
al consiglio di orientamento, che va inserito nel Portfolio e consegnato
per tempo in copia alle famiglie.
5. CONTINUITA' EDUCATIVA
E PORTFOLIO
Il Portfolio delle competenze
accompagna l'alunno per l'intera durata del suo percorso formativo. In
tale ottica, costituisce un riferimento importante per valorizzare la continuità
del processo educativo sia da parte dell'istituzione scolastica che da
parte della famiglia e dello stesso alunno.
Il Portfolio, attraverso la
documentazione essenziale in esso contenuta, consente di rileggere la "storia"
dell'alunno dall'infanzia alla preadolescenza e di fare un bilancio ragionato
e condiviso dei risultati ottenuti, nella prospettiva delle future scelte
da esercitare nell'ambito del diritto-dovere all'istruzione e alla formazione.
Nel caso del passaggio ad
altra scuola, il Portfolio viene trasmesso a tale ultima istituzione secondo
le consuete modalità di trasferimento della documentazione scolastica.
Copia dello stesso viene rimessa alle famiglie che ne facciano richiesta.
Privacy
E' in fase di esame, da parte
dei competenti organi di controllo, lo schema di regolamento per il trattamento
dei dati sensibili e giudiziari relativi agli studenti e al personale scolastico,
predisposto da questo Ministero sulla base del Codice in materia di protezione
dei dati personali (decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196).
Tale schema di regolamento
dovrà essere approvato dal Garante della privacy.
Dopo la sua approvazione definitiva,
il regolamento sarà adottato con formale deliberazione da parte
di ogni istituzione scolastica statale entro il 31 dicembre 2005.
La trasmissione del regolamento
alle istituzioni scolastiche sarà accompagnata da una nota esplicativa
e di orientamento per la gestione dei dati personali e sensibili, relativi
agli studenti e al personale scolastico delle istituzioni scolastiche statali
e paritarie.
Note
(1) Conoscenze -
Le conoscenze rappresentano il sapere
che costituisce il patrimonio di una cultura; sono un insieme di informazioni,
nozioni, dati, princìpi, regole di comportamento, teorie, concetti
codificati e conservati perché ritenuti degni di essere trasmessi
alle nuove generazioni. Le conoscenze sono ordinate, nelle Indicazioni
nazionali, per "discipline" e per "Educazione alla Convivenza
civile" e costituiscono, unitamente alle abilità, gli
"obiettivi specifici di apprendimento".
Abilità -
Le abilità rappresentano il saper
fare che una cultura reputa importante trasmettere alle nuove generazioni,
per realizzare opere o conseguire scopi. E' abile colui che non solo produce
qualcosa o risolve problemi, ma colui che conosce anche le ragioni di questo
"fare", sa perché, operando in un certo modo e rispettando determinate
procedure, si ottengono determinati risultati. Come le conoscenze, sono
ordinate, nelle Indicazioni nazionali, per "discipline" e per "Educazione
alla Convivenza civile" e costituiscono, con esse, gli "obiettivi specifici
di apprendimento" che i docenti trasformano in obiettivi formativi.
(2) Competenze -
La competenza è l'agire personale di ciascuno, basato sulle conoscenze
e abilità acquisite, adeguato, in un determinato contesto, in modo
soddisfacente e socialmente riconosciuto, a rispondere ad un bisogno, a
risolvere un problema, a eseguire un compito, a realizzare un progetto.
Non è mai un agire semplice, atomizzato, astratto, ma è sempre
un agire complesso che coinvolge tutta la persona e che connette in maniera
unitaria e inseparabile i saperi (conoscenze) e i saper fare (abilità),
i comportamenti individuali e relazionali, gli atteggiamenti emotivi, le
scelte valoriali, le motivazioni e i fini.
Per questo, nasce da una
continua interazione tra persona, ambiente e società, e tra significati
personali e sociali, impliciti ed espliciti.
Rilevazione e accertamento
delle competenze - Accertare e certificare la competenza di una persona
richiede strumenti caratterizzati da accuratezza e attendibilità
che, a differenza di quelli utilizzati per valutare soltanto la padronanza
delle conoscenze e delle abilità, eccedono, senza escluderle, le
consuete modalità valutative scolastiche disciplinari (test, prove
oggettive, interrogazioni, saggi brevi, ecc.), ma richiedono anche osservazioni
sistematiche prolungate nel tempo, valutazioni collegiali dei docenti che
coinvolgano anche attori esterni alla scuola, a partire dalla famiglia,
autovalutazioni dell'allievo, diari, storie fotografiche e filmati, coinvolgimento
di esperti e simili.
Il livello di accettabilità
della competenza manifestata in situazione scaturisce dalla somma di queste
condivisioni e coinvolge nella maniera professionalmente più alta
i docenti che si assumono la responsabilità di certificarla.
Certificazione delle
competenze - La certificazione delle competenze scaturisce dalla somma
qualitativa e quantitativa delle rilevazioni e degli accertamenti effettuati
nel percorso scolastico, coinvolge nella maniera professionalmente più
alta i docenti, perché si assumono la responsabilità di certificarle
a livello iniziale,
intermedio ed esperto.
E' prevista anche una certificazione
delle competenze degli allievi nel superamento delle prove di esame. Va
sottolineato che questa competenza si aggiunge, e non si sostituisce, a
quelle identificate nel Profilo.
(3) Obiettivi specifici
di apprendimento - Gli obiettivi specifici di apprendimento (Osa) indicano
le conoscenze (il
sapere) e le abilità (il saper fare) che tutte le scuole
del territorio nazionale sono tenute ad utilizzare per progettare e organizzare
autonomamente i piani di studio personalizzati che aiutino a trasformare
le capacità di ciascun alunno in competenze.
Piani di studio personalizzati
- Il Piano di Studi personalizzato è l'insieme delle Unità
di apprendimento concretamente realizzate, sia nel tempo scuola obbligatorio
sia in quello opzionale facoltativo, e rappresenta il progetto realizzato
dall'équipe pedagogica, in cooperazione con le famiglie e gli stessi
alunni, per l'educazione di ciascuno. Ha come punto di riferimento obbligato
le competenze espresse nel Profilo educativo, culturale e professionale
dello studente alla fine del primo ciclo, che vengono promosse a partire
dalle capacità di quegli alunni, in quel determinato contesto, modellando
in obiettivi formativi gli obiettivi specifici di apprendimento elencati
nelle Indicazioni nazionali. Il piano di studio è impostato
nelle sue linee generali all'inizio dell'anno scolastico, tenendo conto
anche di tutti gli apprendimenti non formali e informali acquisiti dagli
alunni, ma si definisce riflessivamente e compiutamente solo durante e
al termine delle attività realizzate.
Unità di apprendimento
- Dopo aver identificato l'apprendimento unitario da promuovere (ad
esempio, un campo unitario e significativo di esperienze e di possibile
competenza, problemi da risolvere, compiti da eseguire o progetti da realizzare,
ecc.), l'unità di apprendimento precisa gli obiettivi formativi
coinvolti, gli itinerari educativi e didattici ritenuti necessari per raggiungerli
e i compiti unitari in situazione che, osservati e analizzati, possono
alla fine documentare il perseguimento degli obiettivi formativi posti.
L'unità di apprendimento
sottintende il principio che l'unico insegnamento efficace è quello
che si trasforma in apprendimento degli allievi, e che ogni apprendimento
significativo non è mai parziale o segmentato, ma sempre unitario,
nel senso che sollecita tutte le dimensioni della persona e coinvolge più
prospettive disciplinari.
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