Confederazione Italiana di Base
Unicobas
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COMUNICATO STAMPA 8.10.2001

LO SCIOPERO CONTRO LA FINANZIARIA DIVENTA SCIOPERO CONTRO LA GUERRA. L'UNICOBAS AGGIUNGE ALLO SCIOPERO GENERALE DELLA SCUOLA QUELLO DEL PUBBLICO IMPIEGO E DEL PRIVATO PER VENERDI' 19 OTTOBRE CON DUE MANIFESTAZIONI NAZIONALI A ROMA.

NON SI POSSONO BOMBARDARE POPOLAZIONI INERMI! Lo sciopero generale servirà da monito contro ogni tentazione diretta a portare l'Italia a partecipare con uomini e mezzi alla guerra. L'orrore del terrorismo coltivato da logiche integraliste, che ha colpito migliaia di vittime, civili ed innocenti, non può essere emulato con guerre distruttive, le cui prime vittime designate sono sempre altri innocenti e popolazioni inermi e ciò che si temeva è divenuto realtà: americani ed inglesi stanno bombardando con armi estremamente distruttive le popolazioni civili delle principali città afgane. Il rischio di una guerra dagli effetti spaventosi è del resto già contenuto nelle dichiarazioni americane, i quali, per la prima volta dai tempi di Hiroshima e Nagasaki, non hanno escluso l'uso di armi nucleari. Né può ritenersi lusinghiera la posizione del premier italiano Berlusconi, il quale senza ritegno alcuno ha prospettato una sorta di guerra di civiltà tracciando presunte superiorità etniche e razziali.

D'altro canto, la Legge Finanziaria di guerra risulta assolutamente contraria agli interessi dei lavoratori. In particolare continua il taglio indiscriminato del potere d'acquisto dei salari. Infatti gli stanziamenti per il rinnovo dei contratti dei pubblici dipendenti (in scadenza il 31.12.2001), non solo non garantiscono alcun aumento, bensì prevedono un ulteriore recessione del potere d'acquisto perché non adeguati neanche a combattere l'erosione inflattiva.

Per il mondo della scuola la manovra economica del Governo può definirsi addirittura beffarda. Invece di un adeguamento retributivo degli stipendi dei docenti ai parametri europei avremo addirittura una recessione rispetto allo standard attuale. La Moratti dispone l'aumento delle ore di insegnamento da 18 a 24 ore settimanali, con straordinari obbligatori (per coprire tute le supplenze sotto i 31 giorni) a comando (dei presidi) creando anche cattedre unificate con gli "spezzoni". Dalla trasformazione dei docenti di ruolo in tappabuchi derivano l'eliminazione del 90% delle occasioni di lavoro per i precari ed il taglio di 50.000 titolarità, con pari crescita dei soprannumerari. Inoltre risulta altrettanto offensivo del già sconfitto "concorsone" di Berlinguer, il proposito di elaborare ed imporre un codice deontologico della funzione docente disposto per decreto.

Nessun ministro si era mai prefisso un proposito analogo: del resto nessun ministro di Grazia e Giustizia s'è mai permesso di imporre dall'esterno alla categoria forense il codice deontologico della professione e nessun ministro della Sanità ha mai fatto cosa analoga per la funzione medica.

Infine il ministro dell'Istruzione risulta assai meno avaro verso le scuole private, che intende promuovere al rango di istituzione pubblica ed in favore delle quali è disposta persino a violare l'art. 33 della Costituzione operando illegittimi finanziamenti, buoni scuola o quant'altro.

Contro la linea del Governo, la Confederazione Italiana di Base Unicobas chiama alla lotta il mondo del lavoro e delle professioni, con uno sciopero generale per Venerdì 19 Ottobre e con due distinte manifestazioni nazionali che avranno luogo in contemporanea a Roma: il Pubblico Impiego ed il privato sotto Montecitorio dalle h. 10.00 e il mondo della scuola sotto il Ministero del'Istruzione (stessa ora).

Stefano d'Errico (Segretario Generale della C.I.B. Unicobas)