In Corea del Sud gli esperimenti continuano.......................  dal sito peacereporter.net

Non danno problemi di assenteismo e piacciono di più ai bambini. In 21 scuole coreane sono entrati in servizio lunedì Engkey è alta poco più di un metro, ha un viso di donna caucasica e per i prossimi quattro mesi insegnerà inglese ai bambini di prima elementare in una città meridionale della Corea del Sud. E' uno dei trenta robot che fa parte di un progetto pilota sovvenzionato dal Governo - per un valore complessivo di 1,3 milioni di dollari - e che punta a sostenere la nascente industria dei robot.
Engkey è un robot bianco, a forma di uovo creato dall'Istituto coreano di Scienza delle Tecnologie (Kist), che è entrato in servizio lunedì in 21 scuole elementari nella città sud-orientale di Daegu.

Come viso ha un avatar dipinto su uno schermo che parla alla classe, legge libri, canta canzoni, insegna l'alfabeto inglese e danza musica muovendo le braccia e la testa.
Il robot è controllato da docenti di inglese a distanza, che si trovano nelle Filippine, e che possono vedere e sentire i bambini attraverso un sistema di controllo remoto.

Le telecamere rivelano le espressioni facciali degli insegnanti filippini e le copiano sul volto avatar, ha spiegato Sagong Seong-Dae, uno scienziato del Kist: "Gli insegnanti filippini sono ben preparati e costanto meno rispetto agli insegnanti coreani".
"Ai bambini piacciono questi robot, li trovano carini e curiosi. Ma anche alcuni adulti ne rimangono incuriositi, dicendo che potrebbero sentirsi meno nervosi parlando con un robot che con una persona vera", dice Kim Mi-Young, un funzionario dell'ufficio educazione di Daegu. Secondo Kim i robot possono essere inviati nelle zone rurali, più lontane, evitando la presenza di docenti stranieri nel Paese.

I robot attualmente sono in fase di sperimentazione e se la tecnologia si affinerà a sufficienza le scuole sono pronte ad assumerli a tempo pieno. "Avere un insegnante robot - dice Kim - rende i bambini più attenti e anche quelli timidi, spaventati dalla presenza di un insegnante in carne e ossa, si sentono più coinvolti nella lezione. Inoltre non hanno problemi di assenteismo, contrattuali e non si rischia di perderli a tre mesi dall'assunzione perché hanno travato un lavoro migliore in Giappone".
In Corea del Sud gli esperimenti continuano....................... Shocked

Non danno problemi di assenteismo e piacciono di più ai bambini. In 21 scuole coreane sono entrati in servizio lunedì Engkey è alta poco più di un metro, ha un viso di donna caucasica e per i prossimi quattro mesi insegnerà inglese ai bambini di prima elementare in una città meridionale della Corea del Sud. E' uno dei trenta robot che fa parte di un progetto pilota sovvenzionato dal Governo - per un valore complessivo di 1,3 milioni di dollari - e che punta a sostenere la nascente industria dei robot.
Engkey è un robot bianco, a forma di uovo creato dall'Istituto coreano di Scienza delle Tecnologie (Kist), che è entrato in servizio lunedì in 21 scuole elementari nella città sud-orientale di Daegu.

Come viso ha un avatar dipinto su uno schermo che parla alla classe, legge libri, canta canzoni, insegna l'alfabeto inglese e danza musica muovendo le braccia e la testa.
Il robot è controllato da docenti di inglese a distanza, che si trovano nelle Filippine, e che possono vedere e sentire i bambini attraverso un sistema di controllo remoto.

Le telecamere rivelano le espressioni facciali degli insegnanti filippini e le copiano sul volto avatar, ha spiegato Sagong Seong-Dae, uno scienziato del Kist: "Gli insegnanti filippini sono ben preparati e costanto meno rispetto agli insegnanti coreani".
"Ai bambini piacciono questi robot, li trovano carini e curiosi. Ma anche alcuni adulti ne rimangono incuriositi, dicendo che potrebbero sentirsi meno nervosi parlando con un robot che con una persona vera", dice Kim Mi-Young, un funzionario dell'ufficio educazione di Daegu. Secondo Kim i robot possono essere inviati nelle zone rurali, più lontane, evitando la presenza di docenti stranieri nel Paese.

I robot attualmente sono in fase di sperimentazione e se la tecnologia si affinerà a sufficienza le scuole sono pronte ad assumerli a tempo pieno. "Avere un insegnante robot - dice Kim - rende i bambini più attenti e anche quelli timidi, spaventati dalla presenza di un insegnante in carne e ossa, si sentono più coinvolti nella lezione. Inoltre non hanno problemi di assenteismo, contrattuali e non si rischia di perderli a tre mesi dall'assunzione perché hanno travato un lavoro migliore in Giappone".