Unicobas scuola
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- COMUNICATO STAMPA 10/11/2000 -

Espletato inutilmente il tentativo di conciliazione
Confermati sciopero e manifestazione del 1° Dicembre 2000

E’ terminato alle 13.00 il tentativo di conciliazione preventivo relativo allo sciopero del 1° Dicembre annunciato dall’Unicobas. L’incontro ha avuto luogo presso il Ministero del Lavoro, presenti i rappresentanti di Salvi ed il Vice Capo di Gabinetto della Pubblica Istruzione. Materia del confronto le ragioni poste dall’Unicobas alla base della protesta relativa al riordino dei cicli. In particolare è risultata evidente l’inconsistenza delle argomentazioni del Ministero sul problema del taglio delle 80.000 cattedre derivante dall’articolazione del Riordino dei Cicli. Non può infatti essere occultata l’incongruenza di disposizioni che pretenderebbero di non ridurre gli organici nonostante l’accorpamento su sette anni di due ordini di scuola che oggi insistono su otto anni. Risulta infatti del tutto evidente che, in tal modo, si ridurrebbe di un ottavo l’intero complessivo organico di elementari e medie. Nè l’annunciato blocco del turn over riduce le preoccupazioni: significa infatti che 80.000 pensionamenti non verranno sostituiti con nuove assunzioni. Si tratta, per l’appunto, di 80.000 posti in meno in organico. Inoltre il trand dei pensionamenti non riuscirà ad affatto ad assorbire tutte le titolarità perse e migliaia di docenti saranno costretti ad andare in soprannumero ed a fare i tappabuchi con improvvisate supplenze, utilizzazioni improprie lesive e mortificanti la loro professionalità. Questo è uno degli elementi centrali dell’annunciata distruzione della scuola.

Viene prevista una “fusione” tra docenti elementari e medi che non rispetta minimamente le relative professionalità acquisite. E’ certo che il nuovo ciclo primario si rivelerebbe una trappola senza sbocchi, con una vergognosa competizione per la titolarità fra i docenti provenienti dai due ordini di scuola. E’, del resto, vessatorio concentrare sul primo biennio i diplomati di scuola elementare, costringendoli a ripetere all’infinito le prime due classi. Verrà stravolto tutto quanto ha prodotto una scuola elementare che, come testimoniano le ricerche OCSE, è stata finora capace di collocarsi ai vertici mondiali. Quale “qualità” esprimerebbe una scuola ove un insegnante delle attuali medie potrà venire utilizzato su anni equivalenti a terza, quarta e quinta elementare? Né l’utenza viene trattata con maggior riguardo, visto che almeno il 20% degli alunni sarà costretto a gravosi trasferimenti di decine di chilometri a causa dell’inadeguatezza dell’edilizia scolastica.

Dal documento della Commissione per la Riforma non si evincono peraltro indicazioni significative per l’elaborazione di nuovi programmi di riferimento per il settennio di base: la confusione è assoluta. Che dire poi del surrettizio ritorno dell’avviamento professionale, giustamente eliminato con la scuola media unica del ‘63? Ciò risulta evidente, visto che all’alunno di oggi verrà, a 12 anni di età, chiesto l’indirizzo.

Avremo, infine, una “primarizzazione” del ciclo secondario, gioco forza indotto a ridurre il livello dei saperi a causa dell’arretramento della fascia d’età degli studenti (il primo anno si formerà nello spazio oggi occupato dalla terza media). Il tutto con un risibile innalzamento dell’obbligo a 15 anni, per una complessiva offerta formativa di 9 anni che ci lascia all’ultimo posto in Europa, ove la media dell’istruzione prescritta è di 10/11 anni.

L’Unicobas richiede il rispetto delle professionalità del personale docente, la permanenza degli insegnanti delle elementari sui primi cinque anni del ciclo primario, l’assorbimento di 1/3 del personale di scuola media nel ciclo secondario, l’innalzamento a 18 anni dell’obbligo e la creazione di un anno di “baccellierato” preuniversitario, nonché l’ingresso nell’obbligo dell’ultimo anno di scuola dell’infanzia. Per riformare la “riforma” l’Unicobas sciopererà il 1° Dicembre e manifesterà a Roma: Cicli, Bicicli e Tricicli, invaderanno la capitale. De Mauro ed il Governo sono avvertiti.

Stefano d’Errico (Segretario nazionale dell'Unicobas scuola)