l'AltrascuolA Unicobas
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COMUNICATO STAMPA 1.10.2004


STIAMO PIEGANDO IL MINISTRO "MANAGER".

SUCCESSO DELLO SCIOPERO DI OGGI E DELLA MANIFESTAZIONE DI ROMA

Alta l'adesione allo sciopero (che è stato indetto solo dal sindacato l'AltrascuolA Unicobas). I primi dati in nostro possesso ci danno al 10% di adesioni (100.000 SCIOPERANTI) nelle scuole a livello nazionale, con punte del 20% a Roma (10.000 SCIOPERANTI). Partecipata la manifestazione sotto il MIUR a Roma con più di 2000 persone fra docenti e studenti (presenti in tanti). La scuola militante realizza l'abbraccio studenti-insegnanti nella lotta contro la Moratti. La categoria che ha scioperato ha ben capito che con questa finanziaria non si sa neppure se vedremo un misero 2% in più per un contratto scaduto da più di un anno e mezzo ed un potere d'acquisto dimezzato dall'operazione speculativa che ha seguito l'introduzione dell'euro.

Inoltre Siniscalco e la Moratti tengono in caldo operazioni cannibalistiche come l'eliminazione degli scatti sessennali e settennali di anzianità per finanziare i rinnovi contrattuali di tutto il pubblico impiego: altro che "aumenti" ! L'idea è quella di raccogliere il 2% sterilizzando gli automatismi stipendiali contrabbandando "l'operazione requisizione" per definizione del "merito" dei docenti. Non è un mistero che la Moratti intenda piegare il corpo docente, reo di non aver acclamato la sua controriforma, a sole 3 fasce stipendiali: docente "iniziale", docente "ordinario" e docente "esperto". Ecco semplificati i conteggi sugli stipendi dei docenti italiani (già i peggio remunerati d'Europa): lo stipendio iniziale diventa anche lo stipendio finale ! La maggioranza degli insegnanti (o almeno il 50%) rimarrebbe infatti al primo step, con una retribuzione pari ad un settimo livello impiegatizio. Un 40% sarebbe retribuito all'8° livello (come un normale travet) e solo il residuo 10% passerebbe al 9° livello. Tutti ancora ben al di sotto di qualsiasi altro docente dell'Unione Europea, ma con l'aggravante di una "carriera" che sarebbe una truffa sia sotto il profilo economico (conservando i 6 "gradoni" d'anzianità attuali si conserverebbe una migliore progressione economica), sia sotto quello normativo, con la riedizione delle note di qualifica (eliminate nel 1974 dopo che erano state introdotte dal fascismo. Verrebbero redatte dai dirigenti sotto forma di "crediti" a punti. Persino l'assunzione dei precari verrebbe affidata direttamente ai dirigenti secondo un'ottica del tutto privatistica.

D'altro canto gli insegnanti hanno capito che dietro la politica di affossamento della scuola pubblica c'è anche lo "zampino" dei sindacati tradizionali. La manovra passa attraverso la dequalificazione dei professionisti della scuola: taglio alle spese, utilizzo sempre più massiccio del precariato, abbassamento dell'obbligo scolastico e valutazione impropria dei docenti, in questo con l'ausilio di CGIL, CISL, UIL, SNALS, favorevoli alla nuova operazione sul "merito" come ai tempi del concorsone di Berlinguer. L'azione dei Confederali e dello SNALS è sempre più ambigua: le boutade su presunti scioperi di la da venire sono state propedeutiche solo ad un tentativo mal riuscito di depotenziamento del nostra giornata di lotta. Anche la CGIL, che a parole si oppone alla "riforma", nei fatti sta contrattando per pochi spiccioli - circa 10 euro pro capite – l'introduzione della figura del tutor. Tutti e quattro preparano la strada per una segmentazione ingiusta della funzione docente.

Sta di fatto che l'applicazione della riforma segna il passo a fronte delle numerosissime delibere contrarie dei Collegi dei Docenti in tutto il Paese, delle lotte contro l'adozione dei libri di testo "riformati", della strenua difesa dei principi di libertà di insegnamento e sperimentazione didattica sanciti dalla Costituzione e dalla legge sull'autonomia scolastica. L'opposizione nelle scuole si estende anche contro la "devolution" che spezza l'unità degli obiettivi della scuola italiana e tramite la quale lo spazio di autonomia delle scuole verrà occupato dalle regioni.

La categoria ribadisce con i fatti il NO alla controriforma Moratti: con il taglio di 50.000 cattedre alle elementari, di altri 30.000 posti alle medie, di almeno 40.000 cattedre al superiore e di migliaia di posti di amministrativi e collaboratori. Il "tutor" elimina la collegialità e riduce gli altri docenti a mere e dequalificate figure di contorno. Inaccettabile la trasformazione (con l'anticipo a 2 anni e mezzo) della scuola dell'infanzia in asilo-nido. Nel mirino dei collettivi studenteschi presenti (Licei Righi, Tasso, Virgilio, Orazio, Mariani, Aristofane, etc.) la riduzione dell'istruzione superiore a fucina di autoritarismo e dei professionali a dependance regionalizzate dell'impresa con la relativa consegna degli studenti poveri ad interi mesi si alternanza scuola lavoro senza più scuola sin dalle nuove medie uso avviamento.

p. l'AltrascuolA Unicobas Stefano d'Errico (Segretario Nazionale)