Oggetto: Macroscopici errori nelle bozze di quadri orario predisposte dai tecnici del Ministero dell'Istruzione?
 
dalle notizie che trapelano tramite i sindacati dal Ministero, riguardo alla riforma dell'Istruzione Tecnica e Professionale, totalmente in mano, per effetto della legge 133/98 di conversione del DL 112, ai "tecnici" del Ministero dell'Istruzione, emerge che (vedasi pagina web http://www.flcgil.it/notizie/news/2008/settembre/istruzione_tecnica_e_professionale_le_critiche_della_flc_al_progetto_di_riordino )
che per gli istituti tecnici si dovrebbe
 
prevedere un orario di 32 ore di lezione settimanali pari a 1056 ore annue così suddivise: biennio 693 generali + 363 specifiche, triennio 495 generali e 561 specifiche
 
che, facendo una semplice proporzione, convertendo in ore settimanali, diventa:
 
prevedere un orario di 32 ore di lezione settimanali così suddivise: biennio 21 ore di lezione settimanali generali + 11 ore di lezione settimanali specifiche, triennio 15 ore di lezione settimanali generali e 17 ore di lezione settimanali specifiche
 
Per capire bene quanto macroscopici siano gli errori che si stanno per commettere, fissiamo le idee su due esempi, rispettivamente riguardanti il biennio iniziale ed il triennio finale:
 
a) per il biennio ad esempio di un Istituto Tecnico Commerciale (ma discorsi analoghi valgono anche per altri), l'area comune passerebbe dalle attuali 27 ore settimanali a 21 (taglio di 6 ore settimanali) e l'area di indirizzo da 9 a 11 ore (aumento di 2 ore) settimanali;
per inciso: nell'area comune ci sono le discipline scientifiche, che quindi a mio parere subiranno un notevole taglio. A mio parere
ciò è profondamente sbagliato: nel biennio iniziale va potenziata - e non tagliata - l'area comune, comprendente le discipline scientifiche;
ribadisco inoltre che in tale area, come chiesto e dal Presidente del Consiglio Nazionale dei Chimici http://www.chimici.it/cnc/fileadmin/novita/Borrielli_08.08.08.pdf e dal Presidente della Società Chimica Italiana http://www.soc.chim.it/it/689 , deve essere presente l'insegnamento della "chimica e laboratorio" come disciplina a sè stante, in quanto propedeutica allo studio delle scienze naturali e biologiche e della chimica merceologica, disciplina utilissima per l'indirizzo in questione (per gli altri indirizzi nel triennio ci dovrebbe essere lo studio della chimica applicata ai materiali caratteristici del relativo indirizzo (come attualmente al corso Geometri tradizionale la chimica applicata ai materiali da costruzione).
 
b) nel triennio: ad esempio in un Istituto Tecnico Industriale ad indirizzo chimico l'area comune rimane invariata (inizialmente 15 ore, tali rimangono), mentre nell'area di indirizzo (tutte discipline chimiche) si passa dalle attuali 21 a 17 ore, con un taglio netto di 4 ore tutte a carico delle discipline (chimiche) di indirizzo;  a mio parere
ciò è profondamente sbagliato: nel triennio finale va potenziata - e non tagliata - l'area di indirizzo;
se poi nel caso specifico alla chimica venissero pure sottratte ore per darle ai colleghi biologi, (cosa che temo visto il mutamento di nome da chimico a chimico biologico) sarebbe ancora peggio (e sarebbe molto meglio scindere l'indirizzo chimico in a) chimico industriale [che confermerebbe l'ottimo corso per periti chimici] e b) chimico biologico [che verrebbe attuato presso gli attuali istituti professionali ad indirizzo chimico biologico]): gli attuali periti chimici, fondamentali per l'industria chimica e petrolchimica Italiana, dovremmo cercarli all'estero...
 
Vi chiederei di fare tutto il possibile per correggere questi macroscopici errori e di diffondere il più possibile, se ritenete aggiungendone delle altre, le considerazioni espresse da questa e-mail.
 
cordiali saluti
Prof. Michele Borrielli