Unicobas scuola
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COMUNICATO STAMPA 11.1.2002
LA MORATTI SCHERZAVA: BERTAGNA ACCANTONATO COME UN GIOCATTOLO.
MEGLIO TARDI CHE MAI: LA RIFORMA ERA IMPRESENTABILE (E SE NE SONO ACCORTI).
MA RESTANO ANCORA ASPETTI INACCETTABILI.
CHIUDEREMO LA STAGIONE DELLA MERCIFICAZIONE DELLA SCUOLA CON UN GRANDE SCIOPERO GENERALE CON MANIFESTAZIONE NAZIONALE IL 15 FEBBRAIO!
Il nuovo testo sulla riforma Moratti è sensibilmente diverso dal primo. Anzi, si potrebbe quasi dire che il primo testo non c'è quasi più. Si vede che il ministro ha avuto tempo di studiarlo solo a Natale, oppure è stato Berlusconi che, contestato persino dentro gli "stati generali" blindati e letto il tutto sotto le feste, le ha tirato le orecchie. Il risultato equivale all'ammissione "abbiamo scherzato". La revisione dà ragione alle nostre critiche: quel testo, con la scuola di base "a punti" ed il "bonus" per ridurre con la frequenza nella materna il resto dell'iter di studi, i licei a 4 anni, la sparizione (o quasi) dell'educazione motoria, del latino dallo scientifico e della matematica dal classico, era davvero impresentabile!

Ma nella nuova proposta abbondano ancora progetti inqualificabili. Prima vergogna fra tutte il doppio percorso, con il ritorno al vecchio avviamento. Questo in ordine agli istituti tecnici e professionali ridotti a scuola di serie b (4 anni) e senza un diploma vero (primo elemento di delegificazione del titolo di studio), in più sottoposti alle incognite di appetiti e clientele degli enti locali (non incombe forse la scuola padana?) ed a nuove disparità per l'allestimento di supporti scolari fra regioni ricche e povere. Nonché rispetto all'affidamento degli studenti all'impresa, con la scuola a fare da spettatore, adibita solo a registrare nel curricolo l'apprendistato presso terzi. Né il quinto anno (opzionale) risolverebbe il problema di un percorso "proletario differenziale". Per quanto attiene alla scuola di base, con il ritorno al maestro unico incombe l'incognita di un tempo pieno a rischio, perché se questo non venisse conservato ed espanso si determinerebbe un impoverimento forte della qualità della didattica ed un pesante taglio degli organici. Che dire infine delle "valutazioni" dell'istituto "INVALSI" (dove viene parcheggiato Bertagna, in compagnia di Trainito, Augenti, Elias e Siegna)? E' paradossale che, dopo la clamorosa bocciatura del concorsone per docenti di berlingueriana memoria, si propongano ancora quiz per valutare gli standard delle scuole e che sempre a quiz calati dall'alto debbano venire informate le prove relative al passaggio fra i vari bienni dei corsi di studio, sottomenttendo ancora una volta la libertà di insegnamento a diktat burocratico-ministeriali.

Gli altri motivi di malessere risiedono in una legge finanziaria che regala esami farsa alle scuole paritarie e penalizza gli insegnanti delle commissioni interne (che dovrebbero lavorare senza compenso aggiuntivo), taglia le opportunità di lavoro per i precari trasformando i docenti di ruolo in tappabuchi per le supplenze, con circa 15.000 lire nette per gli straordinari, destina al rinnovo contrattuale meno di 50.000 lorde di "aumento" a fronte di un milione di divario con il resto d'Europa. Ed incombe comunque una riforma degli organi collegiali della scuola tutta tarata su di una logica aziendale che nulla ha a che vedere con una comunità educante. Gli insegnanti non sono travet ai quali imporre logiche impiegatizie e codici deontologici ministerial-clericali: ribadiamo che la vera svolta per la scuola si relizzerà solo quando ai docenti verrà riconosciuto l'ordine professionale, quando la scuola verrà portata fuori dal calderone del pubblico impiego e le verrà riconosciuto uno stipendio europeo. Per questo l'Unicobas, organizzazione in fortissima crescita come dimostrano i dati relativi alle elezioni ENAM del Novembre scorso, proclama lo sciopero dell'intera giornata per il 15 Febbraio, con manifestazione nazionale a Roma e propone a tutti i sindacati dell'istruzione di dar vita ad una specifica manifestazione per la scuola in quella giornata, richiamando anche le organizzazioni extraconfederali al massimo dell'unità.

Stefano d'Errico (Segretario nazionale dell'Unicobas scuola)