L'UNICOBAS ROMPE OGNI RELAZIONE COL PARTITO DI PECORARO
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Si tratta di una legge, redatta da Bassanini ed approvata nel 1997 dal primo governo Prodi, che destina tutti i diritti sindacali ai soli sindacati Confederali ed Autonomi, escludendo il sindacalismo di Base persino dal diritto di convocare assemblee in orario di servizio. S'attua così un vero e proprio sequestro delle 10 ore assegnate annualmente ai lavoratori, costretti a frequentare solo le assemblee dei sindacati firmatari di contratto. Un'abominevole normativa antidemocratica che crea una disparità enorme nella campagna elettorale per il rinnovo delle Rappresentanze Sindacali Unitarie della Scuola, avviata in questi giorni. Sarebbe come se, per le elezioni politiche, alcuni partiti potessero fare campagna elettorale ed altri no. Altro che stato di diritto! La cosa è aggravata dalla necessità, disposta dalla stessa legge, di dover presentare una lista per ogni scuola, dal momento che non sono consentite elezioni nazionali. Sarebbe come se si potesse votare un partito solo se la sua lista elettorale è stata presentata in elezioni di condominio. L'Unicobas ed i Cobas, in tal modo, non potendo neanche convocare assemblee, restano fuori da moltissime scuole e prendono per forza di cose meno voti degli altri. Viceversa, CGIL, CISL, UIL e SNALS (che comunque possono andare in qualunque scuola a parlare con i lavoratori) rimangono "rappresentativi" anche a voti zero in grazia dell'alto numero di iscritti conseguito in 50 anni di storia, visto che pur non prendessero voti, avere il 10% dei sindacalizzati (che peraltro sono appena il 30% della categoria) soddisfa la legge.
Quale democrazia ha in mente questo centro-sinistra? Il silenzio assordante in materia da parte di tutti i partiti, è indegno di qualsiasi paese civile. Ancor più se si pensa che è governato da forze che si ritengono "progressiste".