Unicobas scuola

Ufficio Stampa della Segreteria Nazionale

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COMUNICATO STAMPA 12.11.2001

GRANDE RIUSCITA DELLO SCIOPERO DELL'ANNO: 40% DI ADESIONI

IN 5.000 ALLA MANIFESTAZIONE UNITARIA A ROMA SOTTO IL MINISTERO

IN 5.000 A MILANO SOTTO LA DIREZIONE SCOLASTICA REGIONALE

INNUMEREVOLI ALTRE INIZIATIVE IN TUTTA ITALIA PER UN TOTALE DI 40.000 INSEGNANTI IN PIAZZA

ORA LA MORATTI DEVE SCEGLIERE: CAMBI LINEA O SI DIMETTA

Il successo della giornata di oggi pone grossi problemi all'Esecutivo. La Moratti dovrà rimangiarsi tutto, non solo il pacchetto scuola della Finanziaria. Cominciando dalla ridicola vicenda sul codice deontologico. Infatti parlare un di codice significa riconoscere esplicitamente che i docenti sono dei professionisti. Ma i codici deontologici delle professioni sono mai stati scritti dai ministri o dai cardinali? Si è mai visto un Ministro della Sanità pretendere di dettare il codice deontologico ai medici? Si è mai visto un Ministro di Giustizia fare altrettanto per gli avvocati?

Con lo sciopero di oggi (40% di adesioni) abbiamo di fatto spazzato via le Commissioni-direttorio imposte dal Ministro. Scelga, quindi, la Moratti: così dimostra di non essere né carne né pesce. Se vuole rispondere alla richiesta inevasa di rivalutazione della professionalità docente, deve avere il coraggio di dichiararsi favorevole all'Ordine dei Docenti e portare la scuola fuori dal Pubblico Impiego. Viceversa, non c'incanterà certo con Commissioni e cardinali! Rifiutiamo l'ambiguità di qualunque contratto, complessivo o "separato", interno ad una logica impiegatizia. La scuola deve essere trattata come l'Università, rimasta fuori dai diktat del DL 29/93 che ha sancito la privatizzazione del rapporto di lavoro dei pubblici dipendenti. Libertà d'insegnamento e d'apprendimento non possono essere messi a servizio: questo significherrebo le valutazioni aziendaliste di una delle altre Commissioni, quella presieduta da Elias. Compito dell'ordine sarà certamente anche quello di redigere un codice deontologico ma, come è giusto, dall'interno della categoria. Inoltre il Governo deve dare corso all'equiparazione delle retribuzioni con la media salariale europea: serve un piano per un milione di aumento netto. Le poche decine di migliaia di lire pro-capite previste nella Finanziaria, Tremonti se le tenga per le mance agli usceri della Camera, che guadagnano molto di più di docenti e dirigenti scolastici.

La scuola oggi ha risposto alla lettera aperta della Moratti, ma con un radicale NO al pacchetto scuola della Legge Finanziaria, che deve essere ritirato. Altrimenti l'innalzamento dell'orario settimanale di docenza a 24 ore verrebbe comunque imposto su 46.600 cattedre, prevalentemente di scuola superiore (su un totale di 213.079 insegnanti), tramite i trasferimenti. Nell'operazione si taglierebbero 34.000 titolarità e si creerebbero altrettanti soprannumerari destinati a girare le province. Salterebbero 10.000 incarichi annuali per i precari. Per quanto attiene alla sostituzione per malattia, il tetto di 16 gg. è sempre maggiore dell'attuale (11 gg.) e comporterebbe il "tappabuchismo" spicciolo per sostituire i colleghi malati. Va rimossa l'eliminazione di 10.000 assunzioni previste per i docenti di lingua straniera alle elementari. Va rimosso il taglio del personale ATA, l'esternalizzazione dei servizi di pulizia ed il blocco del turn-over per i bidelli. Va cambiata la controriforma della maturità: con un solo membro esterno, Moratti voleva onorare la cambiale sottoscritta al meeting di CL per le scuole private.

Oggi, insieme a CGIL e Gilda (quest'ultima però assente dalla manifestazione di Roma), abbiamo riaffermato con forza l'importanza della scuola pubblica, rivendicando una nuova centralità sociale della funzione docente, maggiori stanziamenti percentuali rispetto al PIL, investimenti adeguati ad una retribuzione di livello europeo nel nuovo contratto in scadenza a Dicembre altrimenti destinato a 60.000 lorde di eufemistico "aumento" medio, incrementi di organico per il personale amministrativo, tecnico ed ausiliario

Stefano d'Errico (Segretario Nazionale dell'Unicobas scuola)