COMUNICATO STAMPA 13.9.2000

DISOBBEDIENZA CIVILE CONTRO “L’AUTONOMIA” DELLA MISERIA

L’introduzione del RAS (Regime dell’Autonomia Scolastica) di De Mauro, Confederali & C., si sta rivelando sin dall’inizio come una cinica operazione demagogica e di ipersfruttamento della funzione docente. Ecco le novità:

- Tre scuole in un solo istituto, secondo la formula da supermercato del “3 x 1” (tramite il “dimensionamento” che ha accorpato - o soppresso - migliaia di scuole);

- Classi più affollate e meno sostegno per gli alunni disabili, nessun sostegno per gli alunni extracomunitari con difficoltà linguistiche e budget “dell’autonomia” ridotto del 65% (mentre De Mauro sostiene che occorre insegnare l’italiano, non ci sono i numeri neanche per laboratori di prima alfabetizzazione);

- Un circo-scuola indescrivibile, a volte con due docenti sulla stessa classe (trasferimenti sbagliati), altre senza copertura di cattedra. Vuoti d’organico terrificanti con 30.000 bidelli in meno del necessario, 10.000 in meno tra gli amministrativi e 4.000 tra i tecnici. Un boom di iscrizioni alle materne che paradossalmente corrisponde ad una diminuzione delle maestre;

- Ulteriore forte burocratizzazione della funzione docente, resa impiegatizia da adempimenti cartacei connessi all’autonomia ed al cosiddetto POF (Piano dell’Offerta Formativa);

- Decine di migliaia di precari truffati due volte: la prima da concorsopoli, la seconda dal rinvio delle assunzioni al prossimo anno.
 

 

De Mauro, mentre riconosce che gli stipendi degli insegnanti sono “da fame” e che “ai docenti si chiede tutto e non si vuole dare nulla”, non rinuncia a trattare con CGIL, CISL, UIL e SNALS sulle sue personali ipotesi di mance differenziali da istituirsi, ancora, solo per il 20% (come sancito nel contratto del decaduto “concorsone” berlingueriano), tramite nuovi quiz di Vertecchi, estemporanei “gradimenti” di presidi, genitori ed alunni, giudizi di mestieranti sindacali trasformati in “valutatori” o “patenti didattiche a punti” collezionati tramite i corsi dei dequalificanti carrozzoni IRRSAE (i cui soci di maggioranza sono appunto quei confederali e quello SNALS che si sono arricchiti tramite la preparazione e le camarille di concorsi E CONCORSONI). Non risponderemo a parole crociate dettate dalla cultura demagogica, impiegatizia e pan-operaista di un mondo accademico, tanto remunerato quanto lontano dall’impegno didattico quotidiano. Non emerge la qualità con “sperimentazioni” astratte costruite su codici e congetture di maniera, inutili, fuorvianti e non specifiche nella loro applicazione pratica. L’insegnante ha a che fare con persone fisiche e non assembla bulloni in una fabbrica. Tanto meno attende a pratiche da travet, segnate dal nuovo linguaggio burocratese di una “autonomia della miseria”, di stampo sindacal-ministeriale...

Invece di rivedere seriamente formazione di base e reclutamento, con lauree adeguate e direttamente abilitanti, esami obbligatori di metodologia, didattica e psicologia dell’età evolutiva, un anno di tirocinio pratico e definitiva graduatoria per assumere direttamente i più meritevoli, introducono lauree brevi (triennali), atte a giustificare stipendi indegni dell’Europa, e non abbandonano la politica dei concorsi.

L’Unicobas,che chiede l’istituzione dell’indennità di funzione docente e adeguati stanziamenti nella Legge Finanziaria per l’equiparazione alla media retributiva dei Paesi UE, apre lo stato di agitazione con la politica della disobbedienza civile e della non collaborazione. I dirigenti scolastici possono scegliere discrezionalmente il vice-preside ed i collaboratori? Senza elezione, nessuna disponibilità! L’autonomia impone al Collegio Docenti la stesura di un POF che poi viene consegnato per l’approvazione ai Consigli di Istituto? I Collegi rifiuteranno ogni modifica si vorrebbe loro imporre, respingendo un’autonomia autocratica che prevede lezioni “mordi e fuggi” di 45/50 minuti, aumentate di numero con i ritagli orari.

Nel frattempo continua la preparazione di una forte iniziativa di sciopero nazionale.

Stefano d’Errico (Segretario nazionale dell'Unicobas scuola)