RISULTATI INVALSI: COLPI DI CODA DEL SISTEMA MORATTIANO

Mentre la riforma morattiana viene disapplicata dal ministro Fioroni, dopo essere già stata abbondantemente e diffusamente non-applicata e seppellita con atti autonomi e consapevoli da parte delle scuole italiane, giungono, come spettri richiamati dall'al di là, i dati dell'INVALSI sulla "preparazione" degli studenti italiani e...pesaresi.

L'INVALSI, un istituto nato per valutare il sistema nazionale (ma perchè non si valutano gli effetti dei tagli ai finanziamenti, dei tagli agli organici, della dispersione, della mortalità scolastica, ecc.) si riduce a dare i numeri sulla preparazione degli studenti italiani dai 7 anni in poi. Numeri elaborati sulla base di prove pseudo-scientifiche somministrate agli studenti sulla base delle morattiane "indicazioni ministeriali", transitorie, anonime (a tutt'oggi chi le ha scritte non si sa) e soprattutto imposte dal Ministero morattiano alle scuole italiane.

Di fatto, i risultati dell'INVALSI vengono ora usati per mortificare gli studenti pesaresi dell'obbligo  e per mettere alla gogna soprattutto i docenti, dimostrando il trucco che abbiamo sempre denunciato in queste prove: valutare le capacità didattiche degli insegnanti. Possono tre prove di italiano, matematica e scienze -totalmente decontestualizzate dall'ambiente di apprendimento specifico- dare la cifra del lavoro di una/un docente in una seconda o in quarta classe della scuola elementare, o in una seconda media inferiore? E dove lo mettiamo l'incessante lavoro di relazione? L'incessante lavoro sull'autonomia didattica? E la valorizzazione dei percorsi individuali di apprendimento, proprio in quella scuola che l'ex-ministro Moratti aveva votato alla personalizzazione?

Paradossalmente questi dati dell'INVALSI ci confermano che stiamo lavorando bene, che non ci interessa la prestazione ma la fornazione, che non ci interessa il guinness ma l'oscuro e lento lavoro di conquista dell'autonomia e della conoscenza da parte di tutti/e i/le nostri/e alunni/e, italiani/e e stranieri/e.

La ricreazione morattiana è finita, ora bisogna investire -e tanto- nell'istruzione pubblica dei nuovi cittadini, uno per uno, una per una e tutti insieme.
Più investimenti nella formazione, più investimenti nella retribuzione, più investimenti nel diritto allo studio.

Pesaro, 12 settembre 2006

UNICOBAS-scuola Pesaro
segreteria provinciale