UNICOBAS SCUOLA

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TEMPO PIENO E TEMPO PROLUNGATO A RISCHIO

OCCORRE INTENSIFICARE LA MOBILITAZIONE

Da alcuni giorni sul sito del Ministero dell'Istruzione è comparso il decreto attuativo della controriforma dei cicli commentato articolo per articolo dal Ministero stesso.

Questo fatto abbastanza anomalo non è casuale e cade in momento di forte mobilitazione dei docenti e dei cittadini in difesa della scuola pubblica e del tempo pieno e prolungato iniziata in questo anno scolastico con lo sciopero del 6 ottobre indetto dall' Unicobas scuola.

In tale commento si cerca di sminuire ed arginare le critiche che l'Unicobas ed altre associazioni ed organizzazioni politiche hanno fatto al decreto, in particolare si asserisce che:

" il tempo eventuale dedicato alla mensa non è compreso nell'orario obbligatorio e facoltativo dei precedenti due commi. Con questo comma si vuol significare che il tempo dedicato alla mensa è un tempo variabile legato alla richiesta delle famiglie ed aggiuntivo rispetto all'orario obbligatorio e all'orario facoltativo. Tale tempo oscilla in relazione alle predette opzioni fra le 5 e le 10 ore. In questo senso il tempo scuola raggiunge, nella sua massima espansione, le 40 ore settimanali e si caratterizza come tempo pieno degli alunni. Questa formulazione è la stessa utilizzata per la scuola elementare in occasione della precedente modifica di ordinamento (legge 148/90), definito da comma 7 dell'articolo 131 del Testo unico, recepita dal ccnl 94-97 che comprende il tempo di assistenza alla mensa tra le attività obbligatorie della funzione docente."

Ad una lettura superficiale può sembrare che il Ministero abbia ragione, ma se poi si continua a leggere il commento si scopre a pag. 21 che viene disapplicato l'articolo 130 del testo unico (Dlgs.297/94) che, riprendendo l'art. 1 della legge 820/71 introduttiva del tempo pieno, lo sostituisce nella legislazione e ne fissa i limiti.

Quindi interpretando alla lettera il decreto il tempo pieno non esisterebbe più ed al massimo, nella migliore delle ipotesi, verrebbe sostituito da un misero doposcuola di tre ore settimanali con mensa. La stessa sorte subirebbe il tempo prolungato per la scuola media.

IN SINTESI QUINDI PENSIAMO CHE SIA IL CASO DI INTENSIFICARE LA MOBILITAZIONE PER COSTRINGERE LA MINISTRA Moratti a riscrivere il decreto reintroducendo il tempo pieno ed il tempo prolungato, piuttosto che accontentarsi di un commento destinato a fungere da specchietto per le allodole.

Inoltre non dimentichiamo la diminuzione dell'orario di lezione (27 ore settimanali per elementari e medie) che toglie posti di lavoro ed intacca il diritto allo studio e la gerarchizzazione dei lavoratori che avviene introducendo il docente tutor ed eliminando il metodo di lavoro collegiale che aveva portato la scuola elementare italiana ad essere tra le prime al mondo. Non dimentichiamo la scuola dell'infanzia, presa tra i due fuochi dell'anticipo a due anni e mezzo e lo sfondamento dell'orario di lavoro, destinata a divenire un mero parcheggio piuttosto che un ordine di scuola alla pari degli altri.

Per chiarire i contenuti del decreto e per organizzare la mobilitazione contro di esso l'Unicobas scuola invita tutti i cittadini all'assemblea dibattito provinciale che si svolgerà a Livorno giovedì 27 novembre alle ore 17 nella sala della circoscrizione 4 (via Menasci 2).