LO SCIOPERO DELLA SCUOLA E' STATO QUASI TOTALE E SI E' ESTESO AL 90% DEGLI ISTITUTI, secondo i sindacati; per il ministero invece l'adesione allo sciopero tra i professori non ha superato il 62,%. E' stata una giornata di protesta festosa, e non ci sono stati incidenti. Lo sciopero è stato convocato da tutte le sigle sindacali in modo unitario, fatto insolito e definito dagli stessi sindacati come “il miracolo Gelmini”.

 Citiamo dal decreto 137/2008:

“Le soluzioni di carattere strutturale e le politiche del territorio per rivelarsi produttive di effetti e assicurare il successo scolastico debbono essere sostenute da un corretto e ben ponderato impiego delle risorse della risorse professionali della scuola, attraverso l'adozione di interventi e misure che, nel mentre eliminino sprechi e sottoutilizzo di mezzi, responsabilizzino e recuperino motivazioni, valorizzino il merito, COINVOLGANO E RENDANO PARTECIPI NELLE SCELTE... DIANO PIU' AVVERTITO SENSO DI APPARTENENZA”.

Le innumerevoli manifestazioni nelle diverse città italiane, la grande manifestazione del 30 ottobre – Roma strapiena, da Piazza del Popolo a Piazza dei Cinquecento, un  corteo di un chilometro sul G.R.A. e altri tre cortei nella città – sono indice di partecipazione e gradimento di un decreto già di per sé ingiustificato? Studenti, docenti e non docenti, sindaci di diversi comuni d'Italia, dirigenti scolastici, genitori hanno detto “NO” a una “Riforma” che tale non è, che è solo un “taglio” per far sparire 180.000 posti di lavoro in tre anni!

Citiamo dalla Costituzione Italiana, art.72:

“Ogni disegno di legge, presentato ad una Camera è, secondo le norme del suo regolamento, esaminato da una commissione e poi dalla Camera stessa, che l'approva articolo per articolo e con votazione finale.

Il regolamento stabilisce procedimenti abbreviati per i disegni di legge dei quali è dichiarata l'urgenza.” (decreto legge)
 
Chiediamo se sia urgente legiferare sulla scuola primaria italiana, tra le prime cinque al mondo per risultati;

chiediamo se una Riforma del sistema scolastico italiano sia da farsi con una procedura che sottrae al Parlamento una materia tanto delicata quale quella dell'istruzione, che decide del futuro dei vostri figli e del nostro Paese, che negli anni ha investito sempre meno nell'istruzione;

chiediamo se riportare l'obbligo scolastico a 14 anni, andando in direzione opposta a quanto in vigore nella U.E. sia corretto;

chiediamo se meno ore a scuola, meno bidelli e personale amministrativo, meno tecnici di laboratorio e docenti di sostegno, meno insegnamenti e meno indirizzi, meno scuole e meno soldi arricchiscano l'offerta formativa o la distruggano definitivamente;

chiediamo se sia giusto che le famiglie, che hanno indicato di preferire un tempo-scuola dalle 29 alle 40 ore settimanali nel 95% dei casi debbano essere ignorate e lasciate a se stesse;

chiediamo se sia giusto che l'istruzione professionale  e tecnica vadano nella direzione opposta rispetto a quella indicata dall'industria (meno insegnamenti scientifici di base nei primi anni  e meno materie di indirizzo nella parte finale del percorso: dove prenderemo i tecnici fra qualche anno?);

chiediamo se sia giusto che i licei si appiattiscano eliminando le sperimentazioni; chiediamo se eliminare i bidelli porterà a una riduzione degli atti di bullismo...

CHIEDIAMO SE QUESTA SCUOLA PIU' POVERA, MENO SICURA, MENO AL PASSO COI TEMPI, MENO VICINA ALLE RICHIESTE DELLE FAMIGLIE E DEL  MONDO DEL LAVORO SIA QUELLA CHE VOLETE PER I VOSTRI FIGLI...

Coordinamento genitori, docenti e non docenti, studenti dei Castelli Romani