COMUNICATO STAMPA DEL 15 OTTOBRE 2008 –

L'UNICOBAS ESTENDE ALL'UNIVERSITA' LO SCIOPERO DEL 30 OTTOBRE:

CHIAMIAMO IN PIAZZA, IN UN'UNICA PIAZZA CON LA SCUOLA, PRECARI E RICERCATORI ATTACCATI DAL DECRETO BRUNETTA. MA CHIAMIAMO ANCHE IL RESTO DEL PERSONALE, DOCENTE E NON: SI TRATTA DI UNA BATTAGLIA DI CIVILTA'!

DICIAMO NO ALLA TRASFORMAZIONE DELLE UNIVERSITA'

E DELLE SCUOLE IN FONDAZIONI.

SCUOLA E UNIVERSITA' AVANTI UNITE FINO ALLE DIMISSIONI DEL MINISTRO GELMINI.

Anche l'Università passa dalle parole ai fatti: dall'agitazione e dalle prime occupazioni allo sciopero. Questa mattina l'Unicobas – esperite le fasi preliminari – ha proclamato ufficialmente lo sciopero per tutti gli Atenei italiani. Si configura così una grande giornata unitaria del mondo dell'istruzione contro il Ministro Gelmini. Obiettivo: smontare sia il piano di distruzione della scuola pubblica, che quello relativo alla privatizzazione dell'Università pubblica.

Su entrambi i fronti, i primi farne le spese sarebbero i precari (docenti ed non). La loro speranza d'assunzione viene meno nella scuola con gli 87500 tagli relativi all'introduzione del maestro unico e le altre 80000 cattedre che verranno poi soppresse anche alle medie ed alle superiori tramite la riduzione generalizzata delle ore per materia, una parte dei licei portati a 4 anni, il 35% in meno del tempo scuola degli Istituti Tecnici e professionali, provvedimenti che elimineranno anche 70000 posti fra il personale di segreteria e quello ausiliario. Ma viene meno anche all'Università, con il famigerato emendamento Brunetta.

Ma è in gioco la stessa indipendenza ed autonomia delle scuole e dell'Università. E' in gioco la libertà d'insegnamento. Con la trasformazione in fondazioni delle une e delle altre, oltre ad una gestione aziendalista che non ha nulla a che vedere con la comunità educante, si prepara la cessione strutturale di scuole ed Università al capitale privato. Le strutture verrebbero messe letteralmente all'incanto ed il privato non entrerebbe solo come committenza, bensì come padrone assoluto. E' quindi in discussione il futuro stesso del Paese!

Chiamiamo perciò in piazza – nella manifestazione nazionale della scuola indetta a Roma per il 30 dalla CGIL e dalle altre sigle – quella larga parte del mondo accademico che ha a cuore il patrimonio immenso dell'istruzione pubblica italiana. Di fronte ad un attacco del genere non valgono sottigliezze e divisioni: vale invece la determinazione ad una difesa ad oltranza, sino alle dimissioni del Ministro Gelmini.

Stefano d'Errico (Segretario nazionale del sindacato l'AltrascuolA Unicobas)