La legge finanziaria per il 2007 ha comportato tagli agli organici e alle classi di tutte le scuole di ogni ordine e grado con gravissime ripercussioni negative su tutto il sistema scolastico e sul servizio offerto all'utenza; ormai quasi tutte le classi sono di 30 (o più) alunni rendendo pesante e problematica l'attività didattica dei docenti.

Il nuovo sistema contabile che raggruppa in due aree i finanziamenti diretti alle scuole da parte del Ministero della Pubblica Istruzione nasconde nuovi tagli finanziari soprattutto per le supplenze brevi; questi nuovi pesanti tagli non consentono alle scuole di continuare a fornire l'ordinario supporto didattico agli studenti laddove ci siano docenti assenti per salute, maternità etc.

Alla luce dei punti di cui sopra si evidenzia che si sta continuando la politica dei precedenti governi che hanno tagliato negli anni precedenti oltre il 50% dei fondi alle scuole.

In questo modo non si contrastano gravi fenomeni emergenti quali il bullismo e l'imbarbarimento della vita sociale e scolastica.

Gli operatori scolastici ( dirigenti, docenti, ata ) si sentono sempre più soli in un contesto in cui a volte persino le famiglie vivono la scuola in modo aggressivo e spesso non hanno più quel rispetto della funzione docente che consenta di costruire un positivo percorso per gli alunni.

Si sta diffondendo tra gli operatori scolastici un forte sentimento di delusione per tutte le mancate promesse elettorali e per gli atti che invece, spesso, hanno aggravato la situazione della scuola pubblica.

Alcuni provvedimenti potrebbero restituire un minimo di fiducia agli ormai scoraggiati operatori scolastici.

1) Chiediamo di destinare maggiori fondi alla scuola pubblica, evitando gli scandalosi tagli dei bilanci delle scuole.

2) Evitare accorpamenti e/o tagli delle scuole di ogni ordine e grado, che, realizzati in passato, hanno causato enormi danni e problemi a tutti i livelli con pessime ricadute sul sistema scolastico.

3) Le attuali classi di 30 (o più) alunni rendono pesante e problematica l'attività didattica dei docenti, contribuendo ad alimentare l'ignoranza e il conseguente "bullismo" .   Chiediamo di diminuire il numero massimo di alunni per classe; con urgenza bisogna ripristinare il vecchio limite di 25 alunni massimo per classe (ridotto a 20 in presenza di portatori di handicap).

4) Chiediamo che sia abrogato il comma 218 della Legge n.° 266 del 23/12/2005 (Legge finanziaria 2006); chiediamo di conseguenza che ai lavoratori ATA e ITP provenienti dagli Enti Locali sia finalmente riconosciuta tutta l'anzianità di servizio.

5) Occorre una normativa chiara e decisa per reprimere gli inaccettabili atti di violenza che si stanno diffondendo nelle scuole, rivedendo e superando sul piano legislativo le procedure disciplinari macchinose e le inaccettabili limitazioni di cui al DPR n. 249 del 24 giugno 1998; questa norma si sta rivelando, alla prova dei fatti, uno strumento per tutelare e premiare i bulli e i violenti e deve essere modificata in modo che tuteli, invece, i docenti e gli studenti che vogliono fare il proprio dovere con serenità e tranquillità.

6) A proposito della riforma degli esami di stato, tesa a ripristinare una maggiore severità nell'esame di maturità, la riteniamo inutile e inadeguata (ci sembra una specie di "vendetta postuma" su studenti abituati per anni ad avere "per legge" promozioni regalate); torniamo ad affermare che, invece, va restituita credibilità e serietà a tutto il percorso scolastico precedente, anno per anno. Non condividiamo e non comprendiamo il senso dell'ammissione (con conseguente promozione) automatica all'esame di terza media di cui all'ultimo provvedimento emesso dal ministro. Il fallimento dell'attuale normativa scolastica che obbliga i docenti a promuovere praticamente tutti gli studenti, sia pure con qualche "debito formativo", è una delle cause su cui bisogna intervenire se si vuole evitare il collasso del sistema scolastico e l'espandersi di fenomeni barbari come il "bullismo", che trova le sue origini proprio nella situazione di ignoranza creata dalla attuale normativa scolastica che costringe i docenti a promuovere praticamente tutti (bulli compresi).

7) E' fondamentale a tale proposito restituire ai docenti e a tutti gli operatori scolastici prestigio e tutela sul piano economico, normativo e sociale, restituendo ad essi l'autorità e gli strumenti necessari per l'azione educativa. Delegare tutto "all'autonomia scolastica" dei singoli Istituti non è sufficiente; se infatti i richiami "all'autonomia scolastica" non sono accompagnati da precise indicazioni e da chiare azioni di sostegno sul piano normativo, essi suonano come una presa in giro verso docenti che, a ragione, si sentono abbandonati e impotenti verso fenomeni gravi come il "bullismo".

8) Lavorare in queste condizioni sta diventando veramente pesante; si riconosca quindi, ai fini pensionistici, a tutti gli operatori della scuola la condizione di "lavoro usurante" e si consenta loro di andare in pensione a 57 anni.