Che aspettiamo ad abrogare le Indicazioni Nazionali?

Purtroppo l'editoria della scuola elementare e media si è adeguata immediatamente ai contenuti ridotti e sommari delle Indicazioni Nazionali.

Il corpo docente, col suo silenzio-assenso nelle sedi collegiali, ha avallato un taglio pauroso dei contenuti e dei saperi "forti" poco consapevole, evidentemente, della portata epocale di una manovra culturale, imposta da pochissimi burocrati, alle future generazioni.

Sparute voci si sono levate a ribadire la validità dei vasti ed approfonditi programmi dell'85 e del '79 scaturiti dallo studio e dal confronto, all'epoca, di decine di insegnanti ed intellettuali.

Pur essendo definite "transitorie" dallo stesso ministro Moratti, queste Indicazioni Nazionali (allegate al Dlgs 59/04) sono portatrici di una lacunosa formazione culturale per bambini ed adolescenti ed ormai sono l'unico riferimento per i testi didattici della scuola elementare e media.

Esse hanno ridotto, per esempio, lo studio della storia antica ad una faccenda per bambini, privando della civiltà greca e romana i ragazzi della scuola media ed hanno mutilato del Medioevo e della storia moderna e contemporanea i testi degli alunni della scuola elementare: ragazzi di dieci anni arriveranno a malapena a conoscere le ragioni della caduta dell'impero romano !

Lo stesso criterio dello "spalma su 8 anni quello che stava in 5" è stato applicato praticamente a tutte le discipline, evidentemente per questi zelanti "riformatori" la parola "bambino" fa rima con "cretino" .

Particolarmente a cuore dovrebbe stare a tutti noi lo studio degli eventi storici, la conoscenza del nostro passato e dei meccanismi che lo regolano che sono poi meccanismi sociali ed economici indispensabili a comprendere anche il nostro presente.

Il ministro Fioroni ha di fatto cancellato il tutor ed il portfolio dalla scuola italiana, ma delle Indicazioni Nazionali, che hanno stravolto i programmi didattici della nazione, non ne parla quasi.

Si ribadisce, nelle note del MPI, la loro provvisorietà ma non se ne decreta la soppressione ,così l'abbassamento culturale delle future generazioni è un misfatto che rischia di ripetersi anno dopo anno.

Nella seduta del 15 Luglio scorso il CNPI (Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione) ha auspicato una totale riscrittura delle Indicazioni, anche diverse associazioni di insegnanti e di genitori sta chiedendo da tempo l'abrogazione di queste.

Non c'è bisogno di ristrutturare nuovi testi o di stendere nuovi programmi, come propone la FlcCGIL, da affiancare, per ora alle Indicazioni.

Se è vero che sono ancora in vigore i solidi programmi del 1985 e del 1979, è vero anche che le case editrici hanno i magazzini pieni di libri di testo validi e bellissimi pronti ad essere rimessi in circolazione o ristampati.