Al Ministro Letizia Moratti
Alle Associazioni Sindacali
CGIL, CISL, UIL, COBAS, UNICOBAS, SNALS
Ai Docenti del XII Distretto
Oggetto: Lettura della Riforma Moratti
I Docenti, i Non Docenti e i Genitori del 164° Circolo Didattico di Roma, dalla lettura della Riforma Moratti, rilevano,
- una scarsa conoscenza dell'organizzazione scolastica e della sua evoluzione culturale nonché la pretesa di sovrapposizione di "nuove" teorie che facciano raggiungere alla Scuola Italiana livelli Europei, in realtà già raggiunti e riconosciuti grazie all'impegno e la professionalità degli insegnanti italiani;
- la mortificazione del Tempo Pieno e del Modulo che rappresentavano la giusta risposta alle richieste di diverso tempo-scuola e l'ottimizzazione delle risorse professionali attraverso il lavoro di team;
- il linguaggio della Riforma, eccessivo, ridondante e paternalistico che, così come l'eccesso di materiale, nasconde contenuti assolutamente non innovatori e che riecheggiano vecchie Riforme e gli Orientamenti del '91;
- L'Articolo n.34 della Costituzione stabilisce che la SCUOLA è obbligatoria e gratuita per almeno otto anni mentre nella Riforma Moratti diventa un diritto-dovere del singolo quindi un fatto soggettivo.
Si riscontra che
- c'è una forte diminuzione del tempo scuola che ne misconosce il valore sociale e non permette la compensazione delle differenze socio-culturali di partenza;
- l'art. 34 della Costituzione prevede che anche i privi di mezzi hanno diritto di raggiungere i gradi più alti di istruzione, mentre la Riforma inevitabilmente prevederà attività aggiuntive a pagamento;
- annulla venti anni di lavoro, da parte degli insegnanti, per la condivisione dell'educazione tornando, invece, alla figura "forte" attorno a cui ruotano gli insegnanti "satelliti";
- la Riforma introduce la figura dell'insegnante-tutor, un "tuttologo" che non potrà apportare la stessa ricchezza culturale ed esperenziale di un team;
- metterà gli altri insegnanti in posizione inevitabilmente subalterna, anche nei confronti degli alunni: si creerà anche l'impossibilità di individuare fra insegnanti paritari titoli preferenziali. L'anzianità di servizio o la laurea non sono indicativi di efficacia;
- il Tutor solo avrà la responsabilità della valutazione senza il confronto con colleghi paritari;
- l'insegnante di laboratorio o il responsabile avranno mai la possibilità di diventare tutor o saranno ghettizzati tutta la vita nei laboratori?