Unicobas Scuola
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- COMUNICATO STAMPA 16.05.2003 -

FIRMATO DEFINITIVAMENTE IL CCNL SCUOLA:

DI NUOVO UN CONTRATTO CHE CI ALLONTANA DALL'EUROPA

Il CCNL sottoscritto oggi da cgil, cisl, uil e SNALS, con 125 euro medi lordi di "aumento" (più della metà dei quali non pensionabili e disponibili solo per lavoro aggiuntivo) NON SOLO NON CI RIAVVICINA ALL'EUROPA, BENSI' CE NE ALLONTANA ULTERIORMENTE, non coprendo, tra l'altro, neppure l'erosione inflattiva e l'aumento dei prezzi determinato dall'entrata in vigore dell'euro.

Per i docenti italiani un'ennesima beffa: e pensare che il Governo avrebbe voluto aggiungere a questa mancia anche recessioni pesantissime sotto il profilo normativo. Ad esempio l'aumento del potere assoluto e discrezionale dei dirigenti scolastici e la sottrazione di importantissimi istituti dalla contrattazione sindacaledi scuola. Ma i Confederali e lo SNALS non sono comunque riusciti ad arginare tutti gli elementi recessivi ed hanno comunque sottoscritto l'ennesimo contratto a perdere.

L'Unicobas Scuola respinge questo accordo e valuterà la possibilità di proclamare iniziative di lotta nell'immediato, anche il blocco scrutini di fine anno

Sicuramente il prossimo anno scolastico inizierà con forti iniziative di sciopero. Alla contrarietà rispetto alla controriforma Moratti, che sta determinando pesantissime riduzioni d'organico dovute alla diminuzione del tempo scuola ed all'attacco a tempo pieno e prolungato, si aggiunge oggi la denuncia di un accordo che ci ricaccia al livello retributivo di 5 anni fa, stabilizzando sotto il profilo normativo una situazione assolutamente inadeguata alla scuola nel suo complesso, con i docenti trattati da impiegati a cottimo e le altre figure ridotte ad uno stipendio da fame.

La vertenza scuola, per noi, riparte da zero. I problemi della scuola italiana verranno risolti quando il comparto vedrà riconosciuto il suo ruolo con un contratto fuori dal pubblico impiego e dai diktat del D.L. 29/93, ristabilendo gli scatti d'anzianità, il ruolo (oggi incarico a tempo indeterminato) e la possibilità di aumenti veri ed interamente pensionabili, ben oltre la miseria delle percentuali relative all'inflazione dichiarata, peraltro sempre inferiori all'inflazione reale. Aumenti veri che ci portino realmente alla media retributiva europea, dalla quale ci separano almeno 500 euro NETTI mensili.

Stefano d'Errico (Segretario nazionale dell'Unicobas scuola)