Massicia adesione allo sciopero indetto per oggi dal mondo della scuola.
Ad annunciarlo e' l'Unicobas secondo cui dalle prime rilevazioni sulla
partecipazione nelle principali citta' si sono registrate punte di adesione
che oscillano dal 60 all'80%. La manifestazione e' stata organizzata dai
Comitati e coordinamenti dei genitori e degli insegnanti contro il progetto
di riordino della scuola voluto dal governo Berlusconi.
La segreteria nazionale dell'Unicobas esprime ''piena soddisfazione
per uno sciopero da noi fortemente voluto in contrapposizione alla vergognosa
Controriforma Moratti, a maggior ragione visti i tentennamenti e le ambiguita'
dei Sindacati Confederali che, a parole contrari, non sono ancora scesi
a vie di fatto, nonostante l'enorme malcontento della categoria. Un malcontento
che ha spinto comunque Cgil e Cisl a partecipare alla manifestazione che
oggi riempie le strade della Capitale da Piazza Esedra a Piazza Navona''.
In piazza a Roma anche Piero Fassino: ''La parola riforma non va adottata
in questo caso, perche' ha una valenza positiva - commenta il leader della
Quercia - si tratta, invece, di provvedimenti che stravolgono il sistema
scolastico italiano. Piuttosto, parliamo di una 'non riforma'''.
Fassino non usa mezzi termini per criticare la scuola disegnata da
Letizia Moratti.: ''Questa non e' una riforma. Con le misure che la Moratti
ha assunto si sta stravolgendo il sistema scolastico, si sta riducendo
la qualita' della formazione e del patrimonio educativo che si trasmette
ai ragazzi. Abbiamo quindi una scuola che da' ai ragazzi e ai giovani italiani
meno di quanto abbiamo avuto fin qui''.
''E' significativo che tutte le misure adottate dalla Moratti -fa notare
ancora Fassino- sono di destrutturazione. Si destruttura, infatti, la scuola
a tempo pieno e non si ha una politica per l'infanzia. Viene proposta una
riorganizzazione dei cicli che di fatto diminuisce di un anno l'obbligo
scolastico. Inoltre, con la canalizzazione a 13 anni, si ritorna alla scuola
che c'era prima del '63 e cioe', quando c'erano le scuole medie e quelle
di avviamento professionale''.
Determinata l'adesione della Cgl alla manifestazione di oggi. ''La
quarta - prescisa Guglielmo Epifani - in cui il mondo della scuola negli
ultimi mesi si e' mobilitato per la difesa della scuola pubblica e contro
la riforma della Moratti, rappresenta la conferma che il movimento va avanti
e che la Moratti non lo ferma, anzi cresce con un coinvolgimento molto
forte dei genitori e degli enti locali''.
Il segretario generale della Cgil, ribadendo la contrarieta' del sindacato
alle riforme in atto e annunciando l'adesione alla protesta di oggi prosegue:
''In queste mobilitazioni e' forte il rifiuto di politiche di riduzione
dei diritti come il tempo pieno, gli organici per il funzionamento della
scuola e l'obbligo scolastico. Le politiche del governo in materia di scuola,
universita' e ricerca vanno in una direzione opposta rispetto a quello
di cui ci sarebbe bisogno. La mobilitazione di oggi vede quindi insieme
le ragioni della difesa della scuola pubblica e il rifiuto delle scelte
del governo su universita' e ricerca: il mondo dei saperi scende in campo
perche' esiste un naturale terreno comune fra scuola, universita' e ricerca''.