Unicobas scuola

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COMUNICATO STAMPA 19.10.2001

SUCCESSO: 150.000 IN SCIOPERO. IL MONDO DELLA SCUOLA SCEGLIE L'UNICOBAS PER CONTRASTARE I PROGETTI DEQUALIFICANTI DEL MINISTRO MORATTI.

Straordinaria mobilitazione in ogni città d'Italia. Da Ragusa a Trieste, con la determinazione di una volontà convinta nel chiedere un forte investimento nella scuola e l'uscita dal pubblico impiego, oltre centomila insegnanti e decine di migliaia di ATA hanno incrociato le braccia aderendo allo sciopero dell'Unicobas.

Mentre si moltiplicavano, di provincia in provincia incontri e sit in spontanei sotto i provveditorati e presso le nostre sedi, e addirittura a Livorno si snodava un corteo di un migliaio di persone lungo le vie cittadine, a Roma, sotto il Ministero dell'Istruzione, almeno cinquemila insegnanti rivendicavano con forza dignità e rispetto per una professione di grande centralità sociale, atipica e non assimilabile ad alcuna attività impiegatizia.

Secondo i dati pervenuti alle nostre Federazioni Provinciali, l'adesione al nostro sciopero supera di gran lunga il 20 %, confermando la sentita sensibilità di fronte al gravissimo attacco alla libertà d'insegnamento e di apprendimento, quale risulterebbe dai tagli progettati dalla Legge Finanziaria. Oltre ogni aspettativa, gli insegnanti hanno detto un secco NO all'aumento delle lezioni a 24 ore settimanali, all'accorpamento degli spezzoni ed alla conseguente scomparsa di 34.000 titolarità di cattedra, nonché all'imposizione di un sistema di supplenze che costringerebbe gli alunni a perdere per un mese, oltre al docente malato anche un supplente della stessa materia, condannati ad essere oggetto di una mera vigilanza degli insegnanti di qualunque altra materia costretti a rendersi disponibili. La posizione della Moratti è insostenibile ed a tutt'oggi non spiegata: come si fa a pensare che potrebbe tornare a vantaggio della scuola la sostituzione di un docente di matematica con il collega di educazione fisica, e viceversa?

Dopo questo sciopero diventa impossibile qualunque mediazione al ribasso, ci sentiamo investiti dalla categoria del compito di vigilare perché la legge Finanziaria venga riscritta nelle parti concernenti la scuola.

Sulla base di un rifiuto totale del pacchetto governativo ci sentiamo disponibili, anche da domani, a costruire se necessario, una nuova grande scadenza di mobilitazione, con uno sciopero costruito pariteticamente da cinque delle prime sei organizzazioni italiane della scuola, la nostra, lo SNALS e i confederali.

Stefano d'Errico (Segretario Nazionale dell'Unicobas scuola)