«Da luglio ad oggi si profila un quadro meno positivo per il futuro,
dunque pur rimanendo in un contesto buono a livello mondiale, europeo e
anche per l'Italia, ciò produrrà una revisione al ribasso,
non immediata, per l'anno prossimo e quelli a venire».
Par di capire che il ministro dell'Economia Tommaso Padoa Schioppa
stia mettendo le mani avanti sulle prospettive di crescita del Paese, in
vista della Finanziaria 2008 che dovrebbe essere varata dal Consiglio dei
minsitri il prossimo 27 settembre.
La previsione al ribasso è stata oggetto di una dichiarazione
rilascita dal ministro impegnato ieri nella riunione Ecofin che in questa
tornata si tiene in Spagna, a Oporto.
Sicché la crescita italiana non sarebbe al riparo da colpi e
contraccolpi che si abbattono sulle economie del pianeta a seguito della
bolla "scoppiata" dei mutui americani.
D'altra parte le valutazioni del ministro riflettono la prudenza del
governatore della Banca d'Italia Mario Draghi. I due alti esponenti della
finanza nazionale e internazionale concordano sulle cautele e sui rischi
che potrebbero gravare sui fondi pensione, sempre a causa e come conseguenza
della crisi americana sui mutui edilizi subprime.
«I fondi pensione potrebbero essere sottoposti a dei rischi legati
alle turbolenze dei mercati finanziari, così come tutti gli altri
prodotti finanziari - ha detto Padoa Schioppa -. I fondi pensione sono
ancora in parte da creare» ha spiegato, sottolineando tuttavia che
«è evidente che quella parte di previdenza privata è
esposta agli stessi rischi a cui sono esposti gli altri segmenti del sistema
finanziario privato».
Dall'una e dall'altra congiuntura ne deriva il risultato che seppure
nella Finanziaria 2008 non ci saranno nuove tasse, dice il ministro, che
però non vuole anticipare nulla di quanto c'è in cantiere
nella prossima legge di bilancio, di certo si tratterà della «Finanziaria
di un paese fortemente indebitato e sottocapitalizzato».