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COMUNICATO STAMPA 21 /10 / '05

NONOSTANTE L'OSCURAMENTO MEDIATICO DETTATO DAL GOVERNO E DA CGIL, CISL E UIL è RIUSCITO LO SCIOPERO GENERALE DEL SINDACALISMO DI BASE.

Nonostante l'oscuramento pressoché totale da parte dei media; nonostante la voluta confusione operata ad arte fra revoca dello sciopero nei trasporti (a seguito della vergognosa precettazione del ministro Lunari) e sciopero in tutti gli altri settori; lo sciopero generale ha avuto oggi forti adesioni quasi in ogni comparto lavorativo del sistema pubblico e privato. Forte la partecipazione nelle scuole, soprattutto nelle grandi aree metropolitane, con Roma a fare da traino con il suo 20% di adesioni.

Soddisfazione quindi da parte di tutte le organizzazioni proclamanti: CUB; Cib Unicobas; CNL; SULT; Sincobas; USI. A Roma il corteo nazionale ha visto, nonostante la pioggia, la presenza di 50.000 lavoratori, confluiti alla fine in Piazza Navona, dove tutte le organizzazioni hanno preso la parola. Il dato centrale, da tutti rilevato, è lo spartiacque fra sindacalismo di base da una parte, e sindacalismo confederale concertativo e governo dall'altra.

Se è stato sempre mediamente ambiguo e compromissorio scioperare con CGIL, CISL e UIL e sindacati autonomi, perché sono sempre gli stessi che hanno sempre firmato contratti vergognosi, che nella scuola volevano introdurre il famoso concorsaccio, che hanno favorito la precarizzazione del lavoro e la privatizzazione, se poteva avere un senso muoversi con la CGIL contro la riforma Moratti, non può avere nessun senso oggi se non in chiave masochistica, dal momento che oggi la posta in palio è la truffa sul TFR.

I fondi chiusi pensione, amministrati da consigli di amministrazione sindacal-governativi, per i quali non è prevista alcuna soglia di rivalutazione minima e che vengono gettati sul mercato azionario privato senza rete, sono una vera e propria truffa istituzionale che comprende il ministro Maroni, la Confindustria e CGIL, CISL e UIL. Si tratta di un affare da 26 mila miliardi di vecchie lire annue sborsate dai lavoratori. E se la prospettiva fosse quella subita dai forestali canadesi che, nel gioco borsistico, hanno visto scomparire i loro soldi nel gorgo Parmalat? I lavoratori sanno bene che si tratta di un grosso rischio e che a pagare posso essere solo loro: tanto è vero che il fondo Espero, il primo, previsto per la scuola ed attivato nell'Aprile 2004, ha raccolto ad Aprile 2005 solo 1000 adesioni su un milione di addetti. Non vi avevano aderito neanche i 2500 distaccati sindacali di CGIL, CISL e UIL che quotidianamente hanno fatto i promoter del fondo (ora sono 4000)!

Chi, nel sindacalismo così detto alternativo, ha deciso non solo di non essere con noi oggi, ma addirittura di dire che bisogna scioperare il 25 Novembre p.v. con CGIL, CISL e UIL, non ha scusanti. Ci chiediamo se dobbiamo annoverare i COBAS, come fa Maroni, fra coloro che sono d'accordo sull'operazione dei fondi chiusi. Il ministro ieri ha sostenuto, in un autorevole intervista al quotidiano La Stampa, che l'operazione scippo del TFR sarebbe cosa "sana e giusta" perché, testualmente, sarebbero "tutti d'accordo, Confindustria, Confederali e sindacati vari, dall'UGL ai COBAS". Significativo il fatto che la frase sia stata mutuata da Epifani a "Ballarò"!

L'oscuramento dello sciopero odierno non solo è la riprova del bassissimo livello di democrazia sindacale nel nostro Paese, ma rappresenta anche la prova generale di oscuramento in funzione del futuro governo del centro-sinistra: cancellazione preventiva delle organizzazioni sindacali libertarie, di base e senza padroni o dipendenze di partito. Quelle stesse che non solo non si sono piegate di fronte al centro-destra, bensì altrettanto hanno fatto in passato con altri governi. L'indipendenza è l'unica garanzia per i lavoratori: per noi non ci sono governi amici, non siamo cinghia di trasmissione di partiti politici. Abbiamo scelto un'altra strada e non riusciranno a farci cambiare idea, né direzione.

Stefano d'Errico (Segretario nazionale)