Cub, Sincobas, Sult, Cib-Unicobas, Usi e Cnl: ''80mila in corteo a Roma''

Tfr, sindacati di base: ''Oltre un milione ha aderito allo sciopero''
Tiboni (Cub): ''E' una grande vittoria nella lotta per rimettere i soldi in tasca ai lavoratori e impedire lo scippo del Tfr''
Pubblicata il 21 Ottobre 05

Roma, 21 ott. (Adnkronos) - I sindacati di base cantano vittoria. Allo sciopero di 8 ore proclamato da Cub, Sincobas, Sult, Cib-Unicobas, Usi e Cnl ha aderito oltre 1 milione di persone e in 80 mila sono scesi in piazza. ''E' una grande vittoria del sindacalismo di base che lotta per rimettere i soldi in tasca ai lavoratori e impedire lo scippo del Tfr'', commenta Piergiorgio Tiboni, coordinatore nazionale Cub. ''Un grande corteo organizzato dalla Cub e dal sindacalismo di base - dice - ha riempito le vie di Roma. Siamo partiti in 30-40mila anche a causa di tanti pullman rimasti bloccati un po' in tutta Italia per arrivare alla fine del percorso in almeno 80 mila''. Un corteo che ha visto sfilare ''migliaia e migliaia di persone tra cui anche i migranti, i marittimi della Corsica, gli studenti e molti responsabili rsu della Cgil che dissentono dallo sciopericchio proclamato dal loro sindacato e hanno manifestato oggi per cambiare davvero rotta''.

''E' una grande vittoria del sindacalismo di base - ribadisce Tiboni - che vede sempre maggiori adesioni da parte di masse di lavoratori stanche di venir prese in giro. Malgrado il black out di molti grandi media e malgrado la precettazione di Lunardi che ha impedito di scioperare ai lavoratori dei trasporti urbani, ferroviari e aerei l'adesione è stata davvero ampia. E' evidente ormai che questa grande adesione viene anche per tentare di impedire lo scippo del Tfr. Quello dei lavoratori è un rifiuto netto. Mentre governo, sindacati, banche e assicurazioni lottano per spartirsi la torta, i lavoratori il loro Tfr se lo vogliono tenere e noi siamo gli unici che chiediamo il ritiro del decreto''.

''Lo sciopero è riuscito perché vogliamo incidere sulle politiche sociali ed economiche e ottenere risultati di carattere generale. Questo non è stato uno sciopero rituale di protesta - spiega ancora Tiboni - ma il momento culminante di una mobilitazione costruita dal basso che rivendica un vero e proprio programma di politica economica e sociale, totalmente alternativo alle politiche liberiste, e che ha come parola d'ordine la ridistribuzione del reddito a favore dei ceti popolari. Ridistribuire il reddito a favore di lavoratori pensionati e precari è la priorità''.

Per il sindacalismo di base, ''per rilanciare l'economia italiana è necessario dunque prendere una direzione completamente diversa, perché sono le politiche liberiste che hanno reso precaria l'esistenza di milioni di persone molte delle quali non solo non riescono ad arrivare alla quarta settimana ma neanche alla terza. Per rimettere in piedi l'economia non serve dare più soldi alle imprese come vuole anche questa finanziaria ma ridistribuire il reddito per rimettere in moto i consumi''.



LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO.IT
Tfr - «Oltre un milione aderisce a sciopero»
 
I sindacati di base cantano vittoria. Allo sciopero di 8 ore proclamato da Cub, Sincobas, Sult, Cib-Unicobas, Usi e Cnl hanno aderito oltre 1 milione di persone e in 80 mila sono scesi in piazza
 
ROMA - I sindacati di base cantano vittoria. Allo sciopero di 8 ore proclamato da Cub, Sincobas, Sult, Cib-Unicobas, Usi e Cnl hanno aderito oltre 1 milione di persone e in 80 mila sono scesi in piazza. «E’ una grande vittoria del sindacalismo di base che lotta per rimettere i soldi in tasca ai lavoratori e impedire lo scippo del Tfr», commenta Piergiorgio Tiboni, coordinatore nazionale Cub. « Un grande corteo organizzato dalla Cub e dal sindacalismo di base -dice- ha riempito le vie di Roma. Siamo partiti in 30-40mila anche a causa di tanti pullman rimasti bloccati un po’ in tutta Italia per arrivare alla fine del percorso in almeno 80 mila». Un corteo che ha visto sfilare «migliaia e migliaia di persone tra cui anche i migranti, i marittimi della Corsica, gli studenti e molti responsabili rsu della Cgil che dissentono dallo sciopericchio proclamato dal loro sindacato hanno manifestato oggi per cambiare davvero rotta».
«E’ una grande vittoria del sindacalismo di base -ribadisce Tiboni- che vede sempre maggiori adesioni da parte di masse di lavoratori stanche di venir prese in giro. Malgrado il black out di molti grandi media e malgrado la precettazione di Lunardi che ha impedito di scioperare ai lavoratori dei trasporti urbani, ferroviari e aerei l’adesione è stata davvero ampia. E’ evidente ormai che questa grande adesione viene anche per tentare di impedire lo scippo del Tfr. Quello dei lavoratori è un rifiuto netto. Mentre governo, sindacati, banche e assicurazioni lottano per spartirsi la torta i lavoratori il loro Tfr se lo vogliono tenere e noi siamo gli unici che chiediamo il ritiro del decreto».
«Lo sciopero è riuscito perchè vogliamo incidere sulle politiche sociali ed economiche e ottenere risultati di carattere generale. Questo non è stato uno sciopero rituale di protesta - spiega ancora Tiboni -ma il momento culminante di una mobilitazione costruita dal basso che rivendica un vero e proprio programma di politica economica e sociale, totalmente alternativo alle politiche liberiste, e che ha come parola d’ordine la ridistribuzione del reddito a favore dei ceti popolari. Ridistribuire il reddito a favore di lavoratori pensionati e precari è la priorità».
Per il sindacalismo di base, «per rilanciare l’economia italiana è necessario dunque prendere una direzione completamente diversa, perchè sono le politiche liberiste che hanno reso precaria l’esistenza di milioni di persone molte delle quali non solo non riescono ad arrivare alla quarta settimana ma neanche alla terza. Per rimettere in piedi l’economia non serve dare più soldi alle imprese come vuole anche questa finanziaria ma ridistribuire il reddito per rimettere in moto i consumi».
21/10/2005


Clarence 22.10.2005
 ULTIM'ORA: economia-lavoro
 
 • 21/OTT/05 - 16:17
 TFR: SINDACATI BASE, OLTRE UN MILIONE HA ADERITO A SCIOPERO, 80 MILA IN PIAZZA

Roma, 21 ott. (Adnkronos)-I sindacati di base cantano vittoria. Allo sciopero di 8 ore proclamato da Cub, Sincobas, Sult, Cib-Unicobas, Usi e Cnl hanno aderito oltre 1 milione di persone e in 80 mila sono scesi in piazza. ''E' una grande vittoria del sindacalismo di base che lotta per rimettere i soldi in tasca ai lavoratori e impedire lo scippo del Tfr'', commenta Piergiorgio Tiboni, coordinatore nazionale Cub. '' Un grande corteo organizzato dalla Cub e dal sindacalismo di base -dice- ha riempito le vie di Roma. Siamo partiti in 30-40mila anche a causa di tanti pullman rimasti bloccati un po' in tutta Italia per arrivare alla fine del percorso in almeno 80 mila''. Un corteo che ha visto sfilare ''migliaia e migliaia di persone tra cui anche i migranti, i marittimi della Corsica, gli studenti e molti responsabili rsu della Cgil che dissentono dallo sciopericchio proclamato dal loro sindacato hanno manifestato oggi per cambiare davvero rotta''.



ADN KRONOS 22.10.2005
 
Cub, Sincobas, Sult, Cib-Unicobas, Usi e Cnl: ''80mila in corteo a Roma''
Tfr, sindacati di base: ''Oltre un milione ha aderito allo sciopero''
Tiboni (Cub): ''E' una grande vittoria nella lotta per rimettere i soldi in tasca ai lavoratori e impedire lo scippo del Tfr''
Roma, 21 ott. (Adnkronos) - I sindacati di base cantano vittoria. Allo sciopero di 8 ore proclamato da Cub, Sincobas, Sult, Cib-Unicobas, Usi e Cnl ha aderito oltre 1 milione di persone e in 80 mila sono scesi in piazza. ''E' una grande vittoria del sindacalismo di base che lotta per rimettere i soldi in tasca ai lavoratori e impedire lo scippo del Tfr'', commenta Piergiorgio Tiboni, coordinatore nazionale Cub. ''Un grande corteo organizzato dalla Cub e dal sindacalismo di base - dice - ha riempito le vie di Roma. Siamo partiti in 30-40mila anche a causa di tanti pullman rimasti bloccati un po' in tutta Italia per arrivare alla fine del percorso in almeno 80 mila''. Un corteo che ha visto sfilare ''migliaia e migliaia di persone tra cui anche i migranti, i marittimi della Corsica, gli studenti e molti responsabili rsu della Cgil che dissentono dallo sciopericchio proclamato dal loro sindacato e hanno manifestato oggi per cambiare davvero rotta''.

''E' una grande vittoria del sindacalismo di base - ribadisce Tiboni - che vede sempre maggiori adesioni da parte di masse di lavoratori stanche di venir prese in giro. Malgrado il black out di molti grandi media e malgrado la precettazione di Lunardi che ha impedito di scioperare ai lavoratori dei trasporti urbani, ferroviari e aerei l'adesione è stata davvero ampia. E' evidente ormai che questa grande adesione viene anche per tentare di impedire lo scippo del Tfr. Quello dei lavoratori è un rifiuto netto. Mentre governo, sindacati, banche e assicurazioni lottano per spartirsi la torta, i lavoratori il loro Tfr se lo vogliono tenere e noi siamo gli unici che chiediamo il ritiro del decreto''.

''Lo sciopero è riuscito perché vogliamo incidere sulle politiche sociali ed economiche e ottenere risultati di carattere generale. Questo non è stato uno sciopero rituale di protesta - spiega ancora Tiboni - ma il momento culminante di una mobilitazione costruita dal basso che rivendica un vero e proprio programma di politica economica e sociale, totalmente alternativo alle politiche liberiste, e che ha come parola d'ordine la ridistribuzione del reddito a favore dei ceti popolari. Ridistribuire il reddito a favore di lavoratori pensionati e precari è la priorità''.

Per il sindacalismo di base, ''per rilanciare l'economia italiana è necessario dunque prendere una direzione completamente diversa, perché sono le politiche liberiste che hanno reso precaria l'esistenza di milioni di persone molte delle quali non solo non riescono ad arrivare alla quarta settimana ma neanche alla terza. Per rimettere in piedi l'economia non serve dare più soldi alle imprese come vuole anche questa finanziaria ma ridistribuire il reddito per rimettere in moto i consumi''.


metro news 22.10.2005
Cub, Sincobas, Sult, Cib-Unicobas, Usi e Cnl: "80mila in corteo a Roma"

21/10/2005 17:19

Roma, 21 ott. (Adnkronos) - I sindacati di base cantano vittoria. Allo sciopero di 8 ore proclamato da Cub, Sincobas, Sult, Cib-Unicobas, Usi e Cnl ha aderito oltre 1 milione di persone e in 80 mila sono scesi in piazza. "E' una grande vittoria del sindacalismo di base che lotta per rimettere i soldi in tasca ai lavoratori e impedire lo scippo del Tfr", commenta Piergiorgio Tiboni, coordinatore nazionale Cub. "Un grande corteo organizzato dalla Cub e dal sindacalismo di base - dice - ha riempito le vie di Roma. Siamo partiti in 30-40mila anche a causa di tanti pullman rimasti bloccati un po' in tutta Italia per arrivare alla fine del percorso in almeno 80 mila". Un corteo che ha visto sfilare "migliaia e migliaia di persone tra cui anche i migranti, i marittimi della Corsica, gli studenti e molti responsabili rsu della Cgil che dissentono dallo sciopericchio proclamato dal loro sindacato e hanno manifestato oggi per cambiare davvero rotta".

"E' una grande vittoria del sindacalismo di base - ribadisce Tiboni - che vede sempre maggiori adesioni da parte di masse di lavoratori stanche di venir prese in giro. Malgrado il black out di molti grandi media e malgrado la precettazione di Lunardi che ha impedito di scioperare ai lavoratori dei trasporti urbani, ferroviari e aerei l'adesione è stata davvero ampia. E' evidente ormai che questa grande adesione viene anche per tentare di impedire lo scippo del Tfr. Quello dei lavoratori è un rifiuto netto. Mentre governo, sindacati, banche e assicurazioni lottano per spartirsi la torta, i lavoratori il loro Tfr se lo vogliono tenere e noi siamo gli unici che chiediamo il ritiro del decreto".

"Lo sciopero è riuscito perché vogliamo incidere sulle politiche sociali ed economiche e ottenere risultati di carattere generale. Questo non è stato uno sciopero rituale di protesta - spiega ancora Tiboni - ma il momento culminante di una mobilitazione costruita dal basso che rivendica un vero e proprio programma di politica economica e sociale, totalmente alternativo alle politiche liberiste, e che ha come parola d'ordine la ridistribuzione del reddito a favore dei ceti popolari. Ridistribuire il reddito a favore di lavoratori pensionati e precari è la priorità".

Per il sindacalismo di base, "per rilanciare l'economia italiana è necessario dunque prendere una direzione completamente diversa, perché sono le politiche liberiste che hanno reso precaria l'esistenza di milioni di persone molte delle quali non solo non riescono ad arrivare alla quarta settimana ma neanche alla terza. Per rimettere in piedi l'economia non serve dare più soldi alle imprese come vuole anche questa finanziaria ma ridistribuire il reddito per rimettere in moto i consumi".



metro news 21.10.2005
Tfr: sindacati base, oltre un milione ha aderito a sciopero, 80 mila in piazza
 
21/10/2005 16:17

Roma, 21 ott. (Adnkronos)-I sindacati di base cantano vittoria. Allo sciopero di 8 ore proclamato da Cub, Sincobas, Sult, Cib-Unicobas, Usi e Cnl hanno aderito oltre 1 milione di persone e in 80 mila sono scesi in piazza. "E' una grande vittoria del sindacalismo di base che lotta per rimettere i soldi in tasca ai lavoratori e impedire lo scippo del Tfr", commenta Piergiorgio Tiboni, coordinatore nazionale Cub. " Un grande corteo organizzato dalla Cub e dal sindacalismo di base -dice- ha riempito le vie di Roma. Siamo partiti in 30-40mila anche a causa di tanti pullman rimasti bloccati un po' in tutta Italia per arrivare alla fine del percorso in almeno 80 mila". Un corteo che ha visto sfilare "migliaia e migliaia di persone tra cui anche i migranti, i marittimi della Corsica, gli studenti e molti responsabili rsu della Cgil che dissentono dallo sciopericchio proclamato dal loro sindacato hanno manifestato oggi per cambiare davvero rotta".



l'Arena di Verona 22.10.2005
Sabato 22 Ottobre 2005

Mentre l’Ania rilancia il no alle scelte del governo, scendono in piazza le sigle non confederali eccetto la Cobas
Previdenza bloccata e protesta sul Tfr
Le organizzazioni di base contro il decreto e il precariato
 
Roma. L’Ania rilancia il no al decreto attuativo voluto dal ministro Roberto Maroni dopo aver sollevato il problema di una insufficiente copertura finanziaria. E i sindacati di base scendono sul piede di guerra. Basta alla precarietà, no alla riforma del tfr e impegno per il diritto al reddito e la redistribuzione della ricchezza. Ecco le ragioni dello sciopero generale organizzato ieri che ha portato in piazza a Roma oltre 50 mila lavoratori. Nelle fabbriche, nelle scuole, negli uffici, secondo le prime stime, circa il 15% dei lavoratori, cioè oltre un milione, ha incrociato le braccia. «Dopo diversi anni - ha commentato Pierpaolo Leonardi, coordinatore nazionale del Cub - oggi è stata l’occasione per tornare a organizzare una manifestazione unitaria del sindacalismo di base».
Alla protesta, in effetti, erano presenti tutte le sigle dei sindacati di base, dall’Unicobas (presente nella scuola) alla Sincobas (meccanici), dall’Usi-Ait al Cub, dal Sult e al Cnl.
Unica grande organizzazione assente è stata il Cobas, che sembra invece aderirà alla protesta del 25 novembre programmata dai sindacati confederali. La riforma del tfr, con un no forte ai fondi chiusi, è stato il tema principe di ieri. Ma la protesta è nata soprattuto per far sentire la voce del sindacalismo di base in tutti i temi caldi del lavoro. «La manifestazione - chiarisce Leonardi - testimonia la disponibilità ampia del settore a battersi sulle questioni fondamentali del lavoro».
Al corteo organizzato a Roma hanno partecipato lavoratori provenienti da tutta Italia. Erano presenti inoltre rappresentanti di tutti i settori, dai tessili al pubblico impiego, dalla scuola ai metalmeccanici, con una forte delegazione dei lavoratori Fiat. «Alla nostra chiamata - commenta Paolo Sabbatini, coordinatore del SinCobas - il Paese ha risposto al di sopra delle nostre aspettative. A Roma, nonostante il maltempo e nonostante sia stata negata la protesta dei lavoratori dei trasporti, eravamo oltre cinquanta mila», tra i quali una delegazione di circa 150 lavoratori immigrati.
Anche la partecipazione allo sciopero ha lasciato soddisfatti le sigle del sindacalismo di base. Le prime stime parlano di oltre un milione di lavoratori. Buona la percentuale dei dipendenti della scuola che, secondo Stefano D’Errico, segretario nazionale dell’Unicobas, hanno incrociato le braccia. «È ancora presto per avere dati certi - spiega il sindacalista - ma reputiamo che in tutto il Paese l’adesione nei vari settori, che è stata capillare, è stata intorno al 15%, con punte del 40% in alcune aree metropolitane».
Intanto a Melfi si profila la firma di un’ipotesi di accordo da sottoporre a referendum fra i lavoratori, così da ottenere il «via libera» alla conclusione dell’ intesa. Ecco la proposta per sbloccare la trattativa fra Fiat e sindacati sui turni e il futuro dello stabilimento di Melfi (Potenza), dove si produce la Grande Punto.
Edizione del 22/10/2005



IL CAMPANILE 22/10/2005
TFR, SINDACATI DI BASE IN PIAZZA
 
Sindacalismo di base in piazza contro Tfr e Finanziaria. Usi, Cub, Rdb, Unicobas hanno manifestato a Roma contro la riforma del trattamento di fine rapporto (Tfr). Un milione e duecentocinquantamila gli aderenti allo sciopero in tutta Italia, secondo gli organizzatori, ed alcune migliaia stamattina in piazza a Roma. «Hanno fatto di tutto per impedirci di arrivare sin qui - spiega Pier Paolo Leonardi, coordinatore nazionale Cub - hanno precettato i lavoratori dei trasporti e c’è stato un incredibile silenzio dei media su questo sciopero». Striscioni e cartelli dei manifestanti soprattutto contro la riforma del Tfr: «Contro lo scippo del Tfr e per il rilancio della previdenza pubblica» e contro il carovita: «A fine stipendio senza troppo mese», ma alcuni slogan erano anche rivolti contro le recenti svolte del sindaco di Bologna Sergio Cofferati, reo, a loro giudizio, di aver smobilitato un accampamento illegale di immigrati.
 

La Provincia di Sondrio 22.10.2205

la protesta Tfr e precarietà In piazza a Roma 50mila autonomi

ROMA - Basta alla precarietà, no alla riforma del tfr e impegno per il diritto al reddito e la redistribuzione della ricchezza: sono le ragioni dello sciopero generale organizzato ieri dai sindacati di base che hanno portato in piazza a Roma, nonostante il maltempo, oltre 50 mila lavoratori. Nelle fabbriche, nelle scuole, negli uffici, secondo le prime stime, circa il 15% dei lavoratori, cioè oltre un milione di persone, ha incrociato le braccia. «Dopo diversi anni - ha commentato Pierpaolo Leonardi, coordinatore nazionale del Cub - è stata l'occasione per tornare a organizzare una manifestazione unitaria del sindacalismo di base». Alla protesta, in effetti, erano presenti tutte le sigle dei sindacati di base, dall'Unicobas (presente nella scuola) alla Sincobas (meccanici), dall'Usi-Ait al Cub, dal Sult e al Cnl. Unica grande organizzazione assente è stata il Cobas, che sembra invece aderirà alla protesta del 25 novembre programmata dai sindacati confederali. La riforma del tfr, con un «no» forte ai fondi chiusi, è stato il tema principe di ieri. Ma la protesta è nata soprattutto per far sentire la voce del sindacalismo di base in tutti i temi caldi del lavoro.