Studenti nel paese dei balocchi:un nuovo libro del professor Paolo Mazzocchini

Si leva di nuovo la "vox clamans in deserto" (o quasi) dell'autore de " La scuola del P(L)OF" che questa volta si presenta senza lo pseudonimo di Parresiade ma col suo nome :Paolo Mazzocchini,professore di Latino e Greco in un liceo del regno.

Col suo ultimo libro : " Studenti nel Paese dei Balocchi" (Aracne editrice,prezzo :7 euro),l'autore si rivolge direttamente ai genitori di adolescenti alle prese con gli istituti superiori ,tentando di spiegare loro,dal prezioso punto di vista di un interno all'istituzione, i motivi della decadenza della Scuola italiana.

Negli ultimi 30 anni il percorso scolastico dei nostri figli è stato reso sempre più facile,gli ostacoli sul loro cammino (esami di riparazione,bocciature,sanzioni disciplinari,programmi rigorosi ecc.) sono stati rimossi fino a raggiungere il vergognoso "successo" del 97% di promozioni all'esame di maturità. che sancisce la perdita di valore del titolo di studio.

E' la negazione di quella "inclinazione naturale...riconosciuta per tutte le altre attività umane,chissà perchè,da qualche decennio a questa parte,ignorata quando si tratti di studio".

Lo studente-utente è visto come il cliente che i dirigenti scolastici devono accalappiare e lusingare per incrementare le iscrizioni alla "loro" scuola.

E' questo uno dei nodi da sciogliere che il prof. Mazzocchini individua:un percorso didattico a livello superiore non può e non deve essere per tutti; ciascun ragazzo ha le sue capacità,le sue inclinazioni,i suoi interessi che ,non necessariamente,portano ad una laurea passando magari  attraverso un liceo classico.

La demagogia di chi ha gestito la Pubblica Istruzione ha portato a riempire le aule di studenti annoiati,demotivati e rabbiosi che spesso ingaggiano quotidianamente una sorta di duello con la "controparte" in cattedra sempre più impotente e "scoppiata".

Da qui nasce il famoso "burn out" del professore, alle prese con quello che l'autore definisce "l'utente che ha sempre ragione" e in questo contesto vanno inquadrati i numerosi episodi di aggressioni a dirigenti e docenti.

Se lo studente-utente è il cliente ,il gestore del negozio è il dirigente scolastico messo oramai nella condizione di coordinare,come meglio riesce,giganteschi istituti comprensivi con migliaia di studenti e centinaia di docenti ,collaboratori ed addetti di segreteria.Un DS che si rispetti poi deve avere ottimi rapporti col "territorio" : in poche parole,visto che i finanziamenti dello Stato sono sempre più esigui,deve cercarsi sponsor-finanziatori che vanno ricambiati con  pubblicità sotto forma di feste,gare ,premiazioni ecc. attività spesso discutibili e prive di valore che sottraggono tempo ed energie alla didattica che in molti casi arriva ad essere un semplice corollario.

"In questa patologica triangolazione del rapporto utenza-docenza-dirigenza ,ciò che viene completamente oscurato à il valore educativo della cultura in cui gli insegnanti migliori continuano ancora,anacronisticamente, a credere."

Altro nodo da sciogliere è il reclutamento e quindi la valutazione e la selezione del corpo docente. Secondo l'analisi del professor Mazzocchini soltanto il 25% dei docenti, attualmente in servizio,è stato sottoposto alla selezione in base al merito richiesta da un adeguato concorso abilitante,i docenti più giovani sono sfornati dal corso biennale delle SSIS che,per la modica cifra di circa 3.000 euro,accoglie tutti indistintamente.

Queste e molte altre,le non confortanti realtà di cui si occupa questo conciso ed esauriente libro che proponiamo all'attenzione di addetti ai lavori e non.

Consigliamo la lettura di "Studenti nel paese dei balocchi" agli studenti appunto ,alle loro famiglie e a quegli insegnanti che,leggendo l'ironico punto di vista dell'autore sulla Scuola italiana,ne condivideranno le opinioni e saranno felici di avere incontrato un collega che la pensa come loro.

Simonetta Frau