Unicobas scuola - Segreteria Nazionale V.Tuscolana, 9 Roma Tel/fx: 06 7026630
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IL DIRITTO DI ASSEMBLEA NON SI TOCCA!!!

Spett.li Dirigenti Scolastici della provincia di Pescara
Spett. Provveditore agli Studi di Pescara
Spett. Direttore Generale Regionale d’Abruzzo

Albo sindacale delle istituzioni scolastiche (come dispongono la L. 249/68 e la CM 241/69)

Roma, lì 2.5.2001

OGGETTO: Assemblee sindacali in orario di servizio ed assemblee sindacali fruite dal personale fuori orario di servizio o con permesso orario

 Risulta alla Segreteria Nazionale della scrivente OS che il sindacato CISL Scuola, Federazione di Pescara, abbia, il 2 ultimo scorso, per tramite del Segretario Generale Elisabetta Merico, inviato alla Vostra attenzione una nota sull’esercizio dei diritti sindacali dell’Unicobas Scuola.

 Al di la della pur interessante discussione che si potrebbe aprire sull’identità di una struttura sindacale che si preoccupa di tentare di negare l’esercizio dei diritti di un’altra organizzazione che rappresenta interessi del mondo del lavoro, si fa rilevare quanto segue:

1) non risulta che sia stato, sic et simpliciter, il Coordinamento RSU Unicobas di Pescara ad indire l’assemblea contestata dalla emerita CISL Scuola: infatti sono state le RSU elette dai lavoratori della scuola nelle liste dell’Unicobas ad indire, in alcuni casi disgiuntamente, in altri congiuntamente alle altre RSU elette, l’assemblea della quale la CISL ha tanta paura. Il Coordinamento ha indetto l’assemblea in quelle scuole dove l’indegno meccanismo elettorale preposto alle elezioni (voluto in primis dalla CISL e ad essa regalato da questo Governo compiacente) non ha consentito all’Unicobas di partecipare alla competizione (ogni docente ed ATA sa bene quanto sarebbe antidemocratico se le consultazioni elettorali di ambito politico fossero aperte solo a quei partiti che, volta per volta, avessero trovato candidati nei singoli seggi elettorali).
In tal caso il Coordinamento RSU Unicobas ha deciso di fornire al personale delle scuole che non era riuscito a raggiungere in campagna elettorale l’occasione per sentire la voce del sindacato chiedendo un permesso breve o partecipando nelle ore nelle quali non è in servizio;

2) risulta addirittura paradossale che, nel maldestro quanto furibondo tentativo di impedire pretestuosamente la presenza fisica dei colleghi alla nostra assemblea, persino di quelli non in servizio o in permesso, la CISL Scuola cerchi di suggerire ai DS di andare contro le stesse norme contrattuali mettendo in dubbio la facoltà del singolo di chiedere un permesso che includa nelle “particolari esigenze personali” sancite dal CCNL il diritto di ascoltare una democratica assemblea sulla questione scuola, tenuta dal sindacato al quale magari è iscritto: cosa auspica la CISL Scuola ... il sequestro del dibattito sindacale e della volontà dei professionisti della scuola: persino del loro tempo libero, dopo quello delle loro 10 h. annue di assemblea sindacale? Che si impongano loro i nomi dei sindacati da ascoltare e si mettano “all’indice” gli altri? Di questo passo si arriverebbe all’iscrizione per legge ad alcuni ed allo scioglimento d’ufficio degli altri: ma questo non sarebbe un vero e proprio regime sindacale di stampo autoritario? Da chi copia la CISL, da quale oscuro epigono della storia prende ispirazione? Dal regime del generale cileno Pinochet (che sciolse i sindacati contrari alla dittatura) o da quello del generale polacco Jaruzelskj (che mise fuori legge Solidarnosc)? A noi pare che i colonnelli della CISL abbiano sbagliato epoca e paese! Se vogliono una situazione amorfa ove sia impossibile il mutamento degli equilibri ed al sicuro i distacchi e gli interessi dei sindacalisti di mestiere per mezzo dell’eliminazione del pluralismo, per quanto ci riguarda, faremo di tutto perchè debbano rassegnarsi a trasferirsi presso qualcuna delle ultime dittature residue sul pianeta;

3) risulta che le libertà civili non siano diventate (ancora) materia contrattuale. Checché ne dica un contratto firmato solo dai Confederali, i diritti sindacali non sono di proprietà della CISL Scuola, né dei suoi RSU: ogni rappresentante eletto, proprio per il fatto di essere stato eletto, ha diritto a fruire congiuntamente o disgiuntamente (Tit. II, art. 2 CCNQ sulle RSU 7.8.1998) del diritto di indire assemblee sindacali in orario di servizio. Altrimenti, che cosa sarebbe stato eletto a fare? Gli unici riferimenti normativi certi rimangono il citato Contratto Collettivo Nazionale Quadro (siglato anche dalla CISL) e lo Statuto dei Lavoratori (L. 300/70), come testimonia una recente sentenza del Tribunale di Crema, Giudice del Lavoro Dott. Daniele Bianchi (6.2.2001, causa di un sindacato di base contro la COIM spa). La trascriviamo ad uso e consumo dei signori della CISL Scuola (campioni della democrazia) e di quanti intendessero sfidare l’Unicobas sul terreno del diritto:

“(...) occorre affermare il diritto della singola componente della RSU di indire una assemblea ai sensi dell’art. 20 Statuto Lavoratori; (...) sintomo di tale intendimento è che, proprio in ordine al diritto di assemblea, l’art. 20 II co. St. Lav. Prevede che <<le riunioni (...) sono indette singolarmente o congiuntamente dalle rappresentanze sindacali aziendali nell’unità produttiva>>;

(...) che proprio la creazione delle RSU in luogo delle RSA ha comportato il trasferimento del diritto di indire assemblee dalle OOSS costituitesi in RSA alle OOSS elette in seno alle RSU (quale risulta essere la ricorrente); che infatti l’avvicendamento delle RSU rispetto alle vecchie RSA ha comportato l’effetto di sostituire i requisiti richiesti per l’accesso alla rappresentanza dei lavoratori e per l’esercizio dei diritti sindacali, e cioè: mentre nel sistema delle RSA erano necessari, a tal fine, i requisiti di cui all’art. 19 St. Lav., nel sistema attuale delle RSU la rappresentanza e l’esercizio dei diritti statutari è conferita alla componente sindacale che (potendo presentare proprie liste ai sensi del citato accordo interconfederale - art. 4 parte II) viene infine eletta dai lavoratori all’interno della RSU; che quindi la singola componente sindacale eletta in seno alla RSU deve essere ritenuta titolare della medesima posizione che godeva la singola OS costituitasi RSA, e che conseguentemente la prima deve godere dei medesimi diritti già facenti capo alla seconda; che tale conclusione si impone anche in considerazione del fatto che l’accordo interconfederale del 1993, sancendo la scomparsa delle RSA, sostituite dalle RSU, non ha regolato il funzionamento interno di queste ultime; che inoltre, come già rilevato da parte della dottrina, il tenore del citato accordo interconfederale depone nel senso di escludere che le RSU siano un organismo esclusivamente plurisoggettivo, con rilevanza esterna al solo organo collegiale;

(...) che quindi va dichiarata l’antisindacalità della condotta della COIM spa; il diritto di ogni singola componente di RSU di indire assemblea ex art. 20 St. Lav. e di farvi partecipare dirigenti esterni (in tal senso, Pretura di Nola del 26.9.’96, in Riv. It. Dir. Lav., ’96 II 671 e Corte d’Appello di Milano, del 26.4.2000 Sincobas - Ferrero spa).”

p. l’Unicobas scuola
Maria Grazia Argiolas
(Rappresentante legale)

L’UNICOBAS INVITA QUINDI I LAVORATORI A NON FARSI INTIMIDIRE DA CONFUSE E VELLEITARIE BOUTADES ESTEMPORANEE VOLTE AD IMPEDIRE LA LORO PARTECIPAZIONE ALLE ASSEMBLEE INDETTE.

Il giorno 8 Maggio, partecipate compatti:
h. 8.30 c/o VI Circolo Didattico V.le Scarfoglio snc
(elementari e materne)
h. 11.30 IPSCT “Michetti”, V. Amerigo Vespucci, 175 - Pescara
(medie e superiori)
In più, per eletti RSU, iscritti, sostenitori e simpatizzanti, h. 15.00 / 19.00, CORSO DI ALFABETIZZAZIONE SINDACALE
c/o IPSCT “Michetti”, V. Amerigo Vespucci, 175 - Pescara