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" Fate l'amore, non fate i preventivi"

di Davide Rossi*

25 novembre 2004. Una straordinaria giornata di lotta, di formidabile autorganizzazione studentesca, di fervore e di sorrisi. La piazza del Sole, sotto gli erti castelli, vede Bellinzona piacevolmente stupita dall'intensa presenza di giovani che non rinunciano, che credono in una scuola fondata sulla libertà di insegnamento dei docenti e sulla libertà d'apprendimento degli studenti.

La scuola è comune costruzione dei saperi e la piazza si affolla. Da Locarno, da Lugano e da Chiasso nuove generazioni convergono nella capitale in una unità di intenti, in un desiderio di partecipazione e di protagonismo studentesco, troppe volte mortificato da stanche annoiate lezioni.

Gli studenti chiedono la possibilità di liberare le intelligenze nella ricerca e nell'elaborazione degli strumenti della conoscenza. La nostra piccola delegazione internazionale è festosamente accolta e si immerge felice nel variopinto mescolarsi di canti, musiche, slogan e dibatti. Regaliamo loro, con gioia, qualche parola, di sostegno, di speranza, Emilio Sabatino ed io dell'AltrascuolA Unicobas e Manuel Baptista, docente portoghese, siamo impegnati, insieme, da Lubiana a Lisbona, nella costruzione della FESAL – E, un sindacato alternativo europeo per la scuola e la cultura. Con noi - entusiaste - Matilde Scotti e Giorgia Bordino, della scuola elementare italiana, felici di raccontare come sia possibile imparare e divertirsi al contempo.

Tanti striscioni, alcuni con l'invito a Gendotti (DECS - istruzione) e Masoni (Tesoro) di trovare migliore attività. Striscioni colarti, intensi e veritieri. Dicono bene i ragazzi: "Fate l'amore, non fate i preventivi", non rinchiudete la scuola nel grigiore dei bilanci, non mortificate l'entusiasmo e la cultura, non private il futuro di speranza. Il potere si mostra privo d'amore e grettamente piegato su se stesso, i ragazzi ticinesi, la parte più sensibile della società, hanno colto nel segno: chi scrive i preventivi cantonali non ama, non si appassiona, non freme, pur tra mille difficoltà, nella ricerca di un domani possibile. Fare l'amore, regalare amore, cogliere amore nella profonda intensità degli sguardi di una generazione che cammina per le strade di Bellinzona. Igor, Davide, Gabbo, Susy e Tina dal Lilu1 (Liceo di Lugano), Vinko e Camy del Libe (Liceo di Bellinzona), Oriana, Rosa e Tatiana (Liceo di Locarno), i loro ed altri duemila volti segnano il cuore di chi ha la fortuna di incontrare la loro determinazione, incrociare i loro occhi che non rinunciano all'impegno e sono carichi di speranza.

La manifestazione di Bellinzona è segno di una risposta possibile, insieme in Europa siamo chiamati a costruire con il sorriso e con amore un'alternativa, per la pace, per la scuola, per la cultura. Dopo Bellinzona ne siamo ancor più certi un sogno ed una stella ci porteranno lontano.

Milano, 3 dicembre 2004

*Responsabile delle Relazioni Internazionali  Unicobas l'AltrascuolA e CIB UNICOBAS