E' questo l'invito che, spontaneamente, la categoria dei lavoratori della scuola ha rivolto ai ministri Moratti e Tremonti alla notizia del decreto interministeriale che eroga trenta milioni di euro all'anno (per tre anni) alle famiglie che iscrivono i propri figli alle scuole private paritarie elementari, secondarie di primo e secondo grado.
Anche l'UNIcobas Scuola esprime totale dissenso e disapprovazione verso tale provvedimento che, regalando soldi alle scuole non statali, si inserisce nel disegno di destrutturazione della scuola pubblica e di privatizzazione dell'istruzione portato avanti con feroce determinazione dai diversi esecutivi che si sono succeduti negli ultimi anni.
Come spiegare altrimenti i continui tagli alla spesa per la scuola statale?
Come si spiegano la riduzione dell'obbligo scolastico, l'accorpamento di classi col relativo aumento del numero degli alunni nelle aule, i tagli dei posti di sostegno a scapito dell'integrazione dei disabili, l'auspicato ridimensionamento del tempo pieno?
L'ipotizzata regionalizzazione degli Istituti professionali, la riduzione degli organici e la precarizzazione della professione che pone migliaia di insegnanti in condizioni di soprannumero e in mobilità coatta e che, addirittura, nega l'accesso ai ruoli a fronte di migliaia di posti vacanti?
Come spiegare, se non in questo modo, la protervia con cui si nega agli insegnanti da anni e col consenso dei sindacati tradizionali, stipendi adeguati alla loro professione e si aumentano invece i carichi e gli obblighi di lavoro degli stessi?
L'UNIcobas Scuola ribadendo il carattere anticostituzionale dei finanziamenti pubblici alle scuole private, auspica che l'indignazione del primo momento sappia trasformarsi al più presto in impegno, in concrete iniziative di lotta ed offre la propria disponibilità a concordare col più ampio numero di organizzazioni sindacali e professionali, tempi e modi per un'iniziativa unitaria contro questa politica.
Unicobas Scuola