Cari colleghi insegnanti… (a proposito dei libri di testo)

Quando ci chiniamo docilmente alle imposizioni del Ministero in materia di libri di testo e programmi, riflettiamo bene sulle responsabilità che ci prendiamo nei confronti degli alunni, delle famiglie e della nostra professione.

Il DPR 104/85 e il DM del 2.2.79, che istituivano i Programmi della scuola elementare e media, sono tuttora vigenti e per questo possiamo esigere, dalle case editrici, la fornitura di "vecchi testi"

che non sono stati mandati al macero e che non sono esauriti, come dice qualche rappresentante.

Occorre la delibera del collegio docenti che chiaramente darà l'avallo alle scelte dei singoli insegnanti.

Qui di seguito c'è una proposta di delibera per l'adozione di testi pre –Riforma ed un modello di lettera per le case editrici.

Tempo di adozioni … a distanza!

(Le adozioni sono quelle dei libri di testo e la distanza stellare è quella che divide i programmi, completi e validi, del 1979 e del 1985, dalle cosiddette Indicazioni Nazionali)

Entro il prossimo mese di maggio i Collegi dei Docenti dovranno deliberare l'adozione dei libri di testo per il prossimo anno scolastico.

Il 20 febbraio scorso il Miur aveva già emanato la circolare relativa (la n.° 15, reperibile nel sito http://www.unicobas.it ) dove si afferma, tra l'altro, che: "I libri di testo devono essere coerenti con i nuovi Piani di Studio, introdotti dalle Indicazioni Nazionali, allegate al DL 59/04, che sostituiscono i programmi di insegnamento già previsti per la scuola media ed elementare."

Questa affermazione non è vera e per questo la circolare in questione è stata impugnata e si è in attesa di una pronuncia del Tar del Lazio che si è già espresso in modo negativo sul Portfolio e sulla scheda di valutazione.

Le case editrici, in seguito alla circolare 15 del 20.2.06, stanno negando agli insegnanti che ne fanno richiesta, la disponibilità dei vecchi testi ispirati ai programmi, ancora vigenti e mai aboliti.

Ricordiamo agli editori che la stessa Riforma Moratti (legge 53/03) afferma che "I nuovi piani di studio scolastici debbano essere individuati mediante uno o più regolamenti", ma questa procedura enunciata nell'articolo 7, è stata seguita per programmi di Religione Cattolica (vedi DD.LL. 121 e 122 del 2004), ma non per tutte le altre materie!

Perchè è così importante continuare a seguire i "vecchi" programmi?

La qualità dell'insegnamento nella scuola dell'obbligo italiana è stata, fino a poco tempo fa, garantita anche dalla ciclicità della didattica; gli stessi argomenti venivano infatti trattati a livello elementare prima, nella scuola media poi ed in seguito nelle scuole superiori.

Ogni ordine di scuola corrispondeva grosso modo ad una fase dello sviluppo intellettuale dell'individuo: bambino, pre-adolescente e adolescente, grazie a questo solido impianto, ragazzi di 10 anni uscivano dalla scuola elementare con una visione completa del ciclo storico, degli ambienti naturali e antropici, delle scienze, ecc..

Invece le Indicazioni Nazionali hanno "spalmato" su otto anni (5 di scuola primaria e 3 di scuola media) i contenuti dei 5 anni della vecchia scuola elementare e questo, soprattutto quando si parla di memoria storica, di educazione civile, non è particolare da poco.

Ma chi ha deciso che improvvisamente, un ragazzo di 10 anni debba uscire dalla scuola "primaria"

senza aver mai studiato l'epoca dei Comuni, le Crociate, Cristoforo Colombo, il Rinascimento, ecc.

Chi si prende la responsabilità di sfornare individui che, alle soglie dell'adolescenza, ignoreranno la Storia del loro Paese e che a malapena arriveranno a leggere qualcosa sugli albori del Cristianesimo?

C'è una frase molto amata dai nostri politici dato che la ripetono ogni volta che si ricorda l'Olocausto: "Chi non conosce il suo passato è destinato a ripeterne gli errori."

Nella direzione contraria è andato un Ministero dell'Istruzione e della Ricerca che trattiene per nove mesi nella Preistoria i nostri alunni di terza elementare, salvo poi mandare in giro circolari sul Giorno della Memoria e sul Giorno delle Foibe: ma se la generazione post-Moratti arriverebbe così a conoscere qualcosina del suo passato recente nel secondo quadrimestre della terza media!

Qui di seguito c'è un modello di lettera per le case editrici.

Alla Casa editrice….

Il sottoscritto / la sottoscritta insegnante di scuola primaria /di scuola media, chiede di ricevere in visione i testi ispirati ai programmi del 1985 e del 1979 e tuttora vigenti.

Si riserva di chiedere inoltre la conferma della disponibilità dei testi eventualmente scelti per l' a.s 2006/07.

Il prezzo deve essere quello fissato dalle cedole Miur per la scuola primaria e non deve superare il totale massimo previsto per la scuola media.

Come si adottano i testi ante Riforma per la scuola primaria:

* Si sceglie un libro di lettura per le classi prime e seconde della Primaria o un libro di lettura e un sussidiario per terze, quarte e quinte.

* Si verifica che il prezzo di copertina sia quello fissato dal MIUR

* Si chiede al rappresentante una garanzia scritta della disponibilità dei testi.

* Si fa mettere a verbale nell'interclasse la motivazione di tale scelta.

* Si fa deliberare dal Collegio l'adozione documentata dal modulo tradizionale firmato dall'insegnante stesso con allegata la dichiarazione di disponibilità della casa editrice.

Quali sono i riferimenti normativi di tali adozioni alternative?

* L'art. 33 della Costituzione sulla libertà di insegnamento.

* L'art 4 del Dpr 275/99,regolamento sull'autonomia, che recita: "La scelta, l'adozione e l'utilizzazione delle metodologie e degli strumenti didattici, ivi compresi i libri di testo, sono coerenti con il Pof"

* I programmi del 1979 e del 1985 non sono stati mai aboliti.