AIC – Associazione Insegnanti Chimici
ANICTC - Associazione Insegnanti di Chimica e Tecnologie Chimiche
DD-SCI - Divisione Didattica della Società Chimica Italiana

COMUNICATO STAMPA


LA SCUOLA SECONDARIA ITALIANA VERSO L’ “ANALFABETISMO CHIMICO”
 
La Chimica, già a tutt'oggi trascurata ed umiliata nella scuola secondaria di 2°grado, è assente nelle bozze dei Quadri -Orario di tutti i licei
(tranne che nel liceo tecnologico)

L’AIC – Associazione Insegnanti Chimici, l’ANICTC Associazione Insegnanti di Chimica e Tecnologie Chimiche, e DD-SCI – Divisione Didattica della Società Chimica Italiana, viste le bozze di decreto attuativo di riforma per il secondo ciclo dell’Istruzione, ma anche l’attuale situazione dell’insegnamento della Chimica nella scuola secondaria di 2°grado, manifestano grande preoccupazione per la totale assenza di considerazione nei confronti dell’insegnamento della Chimica, che ritengono dovrebbe invece avere un ruolo di fondamentale importanza per la formazione di una mentalità scientifica adatta alla corretta lettura della realtà nella quale viviamo.

Riteniamo che in una scuola secondaria moderna la Chimica  debba essere presente in tutti i licei, che non debba essere dispersa in altre discipline e che, contrariamente peraltro a quanto a tutt’oggi nella maggior parte dei casi avviene, debba essere insegnata dai docenti più preparati per la loro formazione universitaria, cioè quelli della classe di concorso A013, Chimica e Tecnologie Chimiche, i soli laureati (in Chimica, Chimica Industriale, Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, Ingegneria Chimica, Ingegneria dei Materiali) dotati di un bagaglio universitario specialistico. I tuttologi non esistono e abbassano la qualità della scuola.

Pensiamo che quanto sopra indicato sia l’unica via percorribile per fornire a tutti i diplomati della scuola secondaria di 2°grado le conoscenze di base di questa disciplina scientifica e di questa scienza propedeutica a molte altre (dalla Biologia alle Scienze Naturali e della Terra, alla Medicina, alla Geologia e altre) e le cui conoscenze sono ormai sempre più indispensabili anche nella vita di tutti i giorni.

Sottolineiamo l’esigenza di un insegnamento della Chimica ad un livello qualitativo che dovrebbe essere nettamente migliorato rispetto alla situazione attuale (nella quale la Chimica nella maggior parte dei casi viene insegnata da docenti non appartenenti alla classe di concorso A013), come dimostrato dai risultati dei test di ingresso alle facoltà scientifiche e dal calo vertiginoso delle iscrizioni alle stesse, in primo luogo Chimica ma non solo, vista la citata propedeuticità della disciplina.

A fronte di tutto ciò, paradossalmente, nelle bozze dei  Quadri-orario per i licei del 31/03/05
(con la sola eccezione del Liceo Tecnologico)  la Chimica è addirittura ASSENTE!

 Mentre nelle bozze precedenti figuravano anacronistici accorpamenti di discipline come “Chimica, Biologia, Scienze della Terra” o anche “Chimica, Fisica, Biologia, Scienze della Terra”, nell’ultima versione figura addirittura solo una materia denominata “Scienze Naturali”. Se anche rudimenti di Chimica ne facessero parte, è chiaro che ciò porterebbe ad una scarsissima quantità e soprattutto  qualità  nell’insegnamento della Chimica (se insegnata da docenti non-A013), con due gravi conseguenze: il totale ed indegno “analfabetismo chimico”, ed il difficile successivo orientamento degli studenti verso i corsi di laurea scientifici in generale e nelle Discipline Chimiche in particolare e di conseguenza verso la professione di Chimico, realizzando una tendenza opposta a quanto invece l’Unione Europea raccomanda per le professioni tecnico - scientifiche. Il calo delle iscrizioni ai corsi di Laurea in  Chimica, come il Ministro stesso ha pubblicamente ammesso, sta già avvenendo e perseverando su questa linea non si fa che declassare ancor più il nostro Paese.

 Le considerazioni di cui sopra non sono esigenze di tipo corporativo ma corrispondono all’interesse generale del Paese; ciò è confermato da autorevoli prese di posizione:

- il Presidente della Società Chimica Italiana, prof. Francesco De Angelis, ha scritto al Ministro la lettera allegata, che esprime una  perfetta concordanza con quanto da noi sopra riportato;

- il Presidente della Conferenza dei Presidenti dei Corsi di Laurea in Chimica, Prof. Ulderico Segre,  ha esposto in una lettera al Ministro Moratti considerazioni analoghe;

- numerosissimi docenti e interi Dipartimenti di Chimica e Chimica Industriale del mondo accademico e vari Ordini dei Chimici regionali hanno manifestato la loro solidarietà e il loro appoggio alla nostra azione in difesa della cultura chimica;

- il Presidente del Consiglio Nazionale dei Chimici,  prof. Zingales,  preoccupato dell’evidente crollo della formazione tecnico-scientifica in genere e di quella chimica in particolare,  ci ha manifestato l’intenzione di coinvolgere nella protesta anche gli altri  Ordini Professionali interessati.

 Una proposta di attuazione della riforma che prevede l’assurdo sacrificio di una disciplina scientifica, essenziale per lo sviluppo di un Paese industrializzato e tecnologicamente e scientificamente avanzato, non può essere accettata! La Chimica è stata troppo a lungo trascurata ed umiliata; lo scarso livello dei risultati è evidente. Si vuole  ora che i futuri diplomati siano totalmente analfabeti dal punto di vista della cultura scientifica chimica di base?

Vogliamo sperare che finalmente tutti i mezzi di informazione facciano larga eco a questo nostro appello e rendano manifesta questa nostra battaglia che ha un valore culturale e  sociale in quanto interessa il futuro del Paese.

Alleghiamo i documenti a firma AIC, ANICTC, DD-SCI e la lettera del Presidente della SCI.

Nel ringraziarVi per l’attenzione riservataci ci è gradita l’occasione per inviarVi cordiali saluti

27 aprile 2005

La Presidente dell’AIC – Associazione Insegnanti Chimici
 Prof. Giuseppa Mauro
 
La Presidente dell’ANICTC
Associazione Nazionale Insegnanti di Chimica e Tecnologie Chimiche
Prof. Antonella Balasso

La Presidente della Divisione Didattica della Società Chimica Italiana
Prof. Rosarina Carpignano