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Egregie segreterie nazionali, con la presente, ho il dovere e la necessità di scrivervi non so se per chiedervi conforto o giustizia ma anche perché mi sento defraudata e depressa per una norma che a mio avviso, ritengo penalizzante nei miei confronti e per tutti coloro che si sono trovati nelle mie stesse condizioni.
Ho quarantacinque anni di cui venti spesi, come precaria, nella pubblica istruzione in qualità di docente e di educatrice.
Ho studiato e, con sacrifici, sono abilitata in ben sette diverse classi di concorso tutti ordinari. La mia vita è stata un correre da un incarico ad un altro affinché potessi trasmettere agli alunni le mie umili conoscenze e guadagnarmi quel sospirato incarico a tempo indeterminato.
Pensavo che quest’anno fosse stato quello buono. Invece no, ho ricevuto l’ultima ed ennesima beffa.
Vengo ai fatti. Sono inserita nella graduatoria permanente del Personale Educativo di terza fascia del C.S.A. de l’Aquila dove occupo la terza posizione.
I posti resisi disponibili nell’organico di diritto del Personale Educativo nel C.S.A. de L’Aquila per l’anno scolastico 2005/2006, sono stati i seguenti:
posti N.12 personale maschile I.P.S.S.A.R. Roccaraso;
posti N. 1 personale femminile I.P.S.S.A.R. Roccaraso;
posti N. 3 personale semiconvitto I.P.S.S.A.R. Roccaraso.
La legge n333/2001 recita che “ I posti da immettere in ruolo devono essere ripartiti al 50% tra la graduatoria dei vincitori di concorso e la graduatoria permanente”.
Quelli assegnati, nel c.a., al C.S.A. de L’Aquila dal M.P.I. per il personale educativo sono di N. 7 unità che, a loro volta, sono stati ripartiti dallo stesso C.S.A. nel seguente modo: N. 4 alla graduatoria del concorso e N. 3 alla graduatoria permanente dando la precedenza della scelta del posto alla graduatoria del concorso.
Quindi i primi quattro posti sono stati ricoperti da vincitrici di concorso,( sfortuna ha voluto che i primi quattro candidati ed oltre sono tutti di sesso femminile). L’individuazione è poi passata alla permanente per il residuo del 50%.
A questo punto , pur occupando la terza posizione in graduatoria, non ero in diritto di nomina per mancanza di posti femminili e addirittura scavalcata per l’ulteriore assegnazione dei posti residui da candidati che precedevo .
Le domande che pongo sono le seguenti:
- E’ giusto che la priorità della scelta del ( posto/sede) sia sempre a favore del concorso?
-Perché non è stato rispettato il principio dell’alternanza e pari opportunità nella scelta del posto tra le due graduatorie ?
- E’ giusto che dopo sette anni di contratti a tempo determinato per il personale educativo mi ritrovo disoccupata con la prospettiva di rimanerci per tutta la vita?
- Non è il caso di correggere il D.M. 30 agosto 1999 n.207 art. 2 tuttora vigente? Quest’ultimo da’ l’ opportunità di un contratto a tempo indeterminato a tutte le classi di concorso nella misura del 50% tra le due graduatorie ed inoltre specifica che la priorità della scelta del posto è a favore dei docenti vincitori di concorsi per esami e titoli. La linea normativa rimane valida, anzi validissima, per tutte le altre classi di concorso ma non per il personale educativo che, per la sua peculiarità, distingue nei convitti posti di educatori maschili e femminili. Quindi, sarebbe più opportuno per il personale educativo che la priorità della scelta del posto dei docenti vincitori di concorsi venisse meno e si adottasse il principio dell’alternanza.
Consentitemi una riflessione : qualsiasi altro docente, alle mie stesse condizioni per altre classi di concorso, sarebbe stato immesso in ruolo. Forse sarebbe il caso dire che il meccanismo non ha funzionato e che dovrebbe essere riveduto e corretto.
Pratola Peligna 27/10 2005 Con osservanza
Anna Maria Gualtieri