Abbiamo appreso, altresì, che un venturo programma di sviluppo delle biblioteche scolastiche vedrà impegnati docenti curriculari non meglio identificati. Ci sembra giusto, visto che le stesse Linee Guida Ifla, riconosciute e adottate in tutto il mondo, raccomandano che il bibliotecario scolastico possegga competenze didattiche.
Ma è qui che osserviamo contraddizioni di fondo.
1. Come mai un lavoro prima definito amministrativo viene poi affidato a docenti?
2. I docenti inidonei posseggono competenze didattiche derivanti da decenni di insegnamento e si sono specializzati in biblioteconomia, attraverso corsi indetti dal Ministero dell'Istruzione, da enti di ricerca e da enti locali.
3. al contrario i docenti curriculari
- non hanno preparazione specifica, se non in
rari casi
- non la potranno acquisire in breve tempo e
a meno di ulteriori stanziamenti di spesa
- non si capisce quale e quanto tempo potranno
dedicare alle biblioteche (o ad altri progetti e attività extracurriculari)
se non distogliendone all'insegnamento o attraverso ore aggiuntive da remunerare.
Nell'uno e nell'altro caso tali attività costituiranno un aggravio
di spesa per il pagamento di supplenti o delle ore di lavoro straordinario.
(Queste osservazione sono peraltro ben documentate dagli interventi degli iscritti al corso "Biblioscuole", promosso dal Ministero dell'Istruzione, che hanno evidenziato come i veri contributi validi e di spessore provengano dai docenti inidonei, mentre nei docenti curriculari manchino le basi della biblioteconomia e persino dell'uso delle nuove tecnologie)
Per questi motivi riteniamo che le valutazioni della viceministro
Bastico siano pretestuose e strumentali a una logica dei numeri, atta semplicemente
ad escludere gli inidonei dal novero dei docenti, per abbassare la media
insegnanti/alunni.
E' questa una politica miope, superficiale e incompetente (al pari
di quella del precedente governo) che non tiene conto delle indicazioni
internazionali e della semplice realtà delle scuole italiane.
Il nostro ordinamento, statico di fronte alle diverse sollecitazioni
ed esigenze del mondo educativo, ha bisogno di figure di raccordo e mediazione.
La biblioteca scolastica è uno dei luoghi deputati all'ascolto dei
bisogni formativi e allo sviluppo dell'apprendimento autonomo.
In questi anni -specialmente negli ultimi dieci- i docenti inidonei
hanno dimostrato di poter assolvere a questi compiti. Il loro allontanamento
sarà inutile e controproducente perchè dovranno lasciare
un lavoro, in cui sono proficuamente utilizzati, per posti "di parcheggio",
per i quali non hanno né attitudine né preparazione, in attesa
della pensione.
CONBS
Coordinamento Nazionale Bibliotecari Scolastici
http://conbs.altervista.org/