Si è tenuta questa mattina nella sede nazionale dell'Unicobas la conferenza stampa congiunta Sud Education (Francia) - Unicobas Scuola dove sono state illustrate le linee costitutive della F.E.S.A.L. (Federazione Europea del Sindacalismo Alternativo dell'Educazione).

In Europa ovunque s'avanza un progetto di attacco complessivo alla scuola pubblica incentrato sull'aziendalizzazione, le ingerenze del mondo dell'impresa, lo svilimento del ruolo docente e la subordinazione degli studenti ad un mero addestramento professionale senza contenuti formativi e senza sapere critico. Tale politica è stata favorita e concertata anche dalle organizzazioni sindacali tradizionali che hanno un riferimento europeo nella C.E.S.. Il pensiero unico liberista che ha parificato la Sinistra su politiche di Centro-Destra e che è all'origine ovunque del crollo della Sinistra stessa, non trova al momento alternative, se non nel sindacalismo alternativo. La F.E.S.A.L. intende colmare questo vuoto, unificando gli sforzi dei sindacati di base dei più importanti Paesi dell'Unione Europea a partire da una piattaforma comune che rivendica la centralità dell'istruzione pubblica, la chiusura dei finanziamenti statali alle scuole private, lo sviluppo e la rivalutazione della funzione docente e della libertà di insegnamento e di apprendimento, nell'ambito di un sistema di istruzione qualificato, per tutti, multietnico ed egualitario. Pertanto le organizzazioni sindacali interne al progetto F.E.S.A.L. intendono manifestare insieme a Berlino nella prima metà del 2003 in contemporanea con la conferenza sulla scuola prevista dall'Unione Europea. Contestualmente esse intendono rivendicare norme democratiche e pluraliste nell'ambito della nuova Costituzione Europea, relativamente alla questione centrale della rappresentanza sindacale, onde sconfiggere la politica monopolistica che assegna i diritti sindacali unicamente alle organizzazioni tradizionali riunite nella C.E.S.. Per quest'ultimo problema sono allo studio iniziative di protesta presso la Suprema Corte di Strasburgo contro le leggi Bassanini (Italia), Perben (Francia), Lols (Spagna).