di
Davide Rossi
Le porte degli Uffizi si sono aperte gratuitamente a migliaia e migliaia
di
studenti e di insegnanti di tutta Europa accreditati al F.S.E., per
le
strade di Firenze quattro giorni di feste e canti e sabato i colori
di quasi
un milione di donne e uomini che hanno chiesto pace e giustizia per
il
mondo. Ai commercianti che hanno ricoperto di compensato le vetrine
qualche
manifestante non ha rinunciato a scrivere "chiuso per cervello in
allestimento". Giorni di gioia ma anche di lavoro per una sempre più
rinnovata consapevolezza democratica. Notevoli passi sono stati compiuti
dalla F.E.S.AL., la Federazione Europea del Sindacalismo Alternativo
che,
partendo dalla scuola, ma aperta a tutte le altre categorie, propone
un
percorso di aggregazione per quei soggetti sindacali, culturali e per
quei
singoli individui che si riconoscono in una visione realmente alternativa
alla logica concertativa della C.E.S. I giorni di Firenze hanno offerto
soprattutto ai colleghi spagnoli e francesi la possibilità di
verificare sul
campo le differenze di stile, di metodo, di comportamento tra l'Unicobas
e
le altre realtà che si dicono di base nel panorama del sindacalismo
italiano. Ciò che andiamo ripetendo da tempo si è mostrato
in tutta la sua
evidenza.
7 novembre pomeriggio - Veronique Roudier di SUD Education chiede di
intervenire al dibattito organizzato dai Cobas sulla scuola in Europa,
è tra
le prime a fare richiesta, ma non parlerà, avrebbe invitato
a partecipare
all'incontro di venerdì 8 organizzato da SUD Francia e Svizzera,
Ecole
Emancipèe , CGT Spagna e Unicobas, a fine incontro le viene
spiegato che già
un altro francese è intervenuto. 7 novembre sera - al Palacongressi
si tiene
un dibattito sul sindacalismo alternativo nel continente, ecco i Cobas,
ma
pure la Cgil e la C.E.S, la cui rappresentante auspica una "economia
sociale
di mercato". La confusione è grande, ma solo apparentemente,
è evidente la
logica di chi costruisce una forte contrapposizione a parole,
ma nei fatti
trova più di un punto d'incontro con chi quelle politiche persegue.
È la
doppia logica dei sindacati del "sempre sì" e del "sempre no",
una presunta
contrapposizione che in realtà non impedisce di giocare le stesse
partite,
anche perché spesso si è smarrita la consapevolezza del
ruolo dell'
importanza del sindacato, vero attore del cambiamento nella stagione
del
pensiero unico, preferendo rapporti diretti e mutualistici, per quanto
conflittuali, con partiti politici.
8 novembre - Il convegno della F.E.S.AL. rivendica con forza l'urgenza
di
procedere speditamente per costruire una federazione europea che parta
dalla
scuola e tanga la porta aperta, apertissima a quanti si vogliono aggregare
portando il loro contributo, consapevoli che più saremo meglio
sarà, ma che
qualcuno deve cominciare a porre delle basi solide e concrete per un
percorso comune, perché aspettare vorrebbe dire lasciare spazio
a chi anche
a Firenze ha dimostrato di avere un concetto autoritario e demagogico
della
democrazia. Con entusiasmo abbiamo rinnovato l'impegno di confrontarci
e
preparare insieme un grande sciopero europeo per la scuola, possibilmente
in
occasione dell'incontro dei governi dell'Unione che a marzo 2003 a
Berlino
cercherà di imporre una scuola contraria alla libertà
d'insegnamento degli
insegnanti e alla libertà d'apprendimento degli studenti. Per
questo ci
siamo dati appuntamento a Parigi per il 14 e 15 dicembre 2002, anche
per
allargare produttivamente la riflessione ai temi pedagogici.
9 novembre - La straordinaria allegra, colorata manifestazione per
la pace.
Dopo aver cantato insieme per Firenze i colleghi francesi delle diverse
regioni ci hanno chiesto -ciascuno- una nostra bandiera per portarla
nelle
loro sedi, anche lo stesso striscione della F.E.S.AL. ha preso la via
di
Francia. Abbiamo chiesto come Unicobas una bandiera di SUD Education,
troviamo meraviglioso che i sindacati autenticamente alternativi e
indipendenti portino nelle prossime manifestazioni a livello nazionale
le
bandiere anche di chi con loro, con serietà, libertà
e rispetto reciproco
sta costruendo un percorso sindacale importante per il domani.
10 novembre - L'assemblea plenaria del Social Forum Europeo. La mattina
arriviamo nell'immensa sala con l'entusiasmo e la convinzione che a
tutti
possa essere concessa la possibilità di raccogliere in un breve
intervento
emozioni e progetti, risultati e prospettive dopo i giorni vissuti
insieme.
Non è così. Ci è impedito di iscriverci a parlare
perché già la sera prima
si sono concordati gli interventi (!dove?, tra chi?). Ai colleghi dell'Ecole
Emancipèe, prestigioso gruppo di insegnanti che edita una rivista
pedagogica
dal 1910 viene risposto che loro sono già rappresentati dalla
F.S.U.
francese e dai Cobas italiani. Incredibile e impressionante, ma è
evidente
la volontà di calare una cortina di fumo contro la F.E.S.AL.
Invitandoci ad
allontanarci dal tavolo della presidenza ci viene detto: "voi volate
per
aria", forse senza rendersene conto hanno ragione, guardiamo lontano,
voliamo alto.