L'UNICOBAS AL SOCIAL FORUM DI FIRENZE

Tre giorni di dibattito, confronto, scambio, progettualità in lotta. Chi si
oppone a livello internazionale alla logica capitalista dello sfruttamento e
della guerra ha avuto modo di manifestare tutto questo nelle giornate del
Social Forum Europeo di Firenze.
L'Unicobas e l'associazione Altrascuola, aderenti al Social Forum, hanno
svolto una presenza stabile ed organizzata all'interno della Fortezza da
Basso, con stand , punti di incontro e propaganda.
Particolarmente significativa e partecipata la scadenza del venerdì, con il
Convegno Studi organizzato da Unicobas e da Altrascuola in collaborazione
con le organizzazioni sindacali SUD EDUCATION-Francia, SUD
EDUCATION -Svizzera, CGT Ensenanza-Spagna, Redazione di Ecole Emancipee-
Francia. Dopo il confronto tra i vari sistemi scolastici europei e le
manovre di ristrutturazione aziendalistica del settore educativo che
coinvolgono in modo globale  i vari paesi, al centro della discussione è
stato posto il processo di costituzione della FESAL (Federazione Europea del
sindacalismo alternativo). Dal  dibattito è emerso l'orientamento generale
di procedere nella costituzione dell'organizzazione; per contrapporsi all'
attacco globale ai lavoratori, è indispensabile infatti che il sindacalismo
di base di matrice autogestionaria si doti  di una  struttura internazionale
per coordinare l'opposizione , le campagne, le lotte e tutte le forme di
autoorganizzazione che,rompendo con la logica del partito-sindacato,
intendono costruire con il lavoratori una società civile non coincidente con
il sistema statuale .
I prossimi appuntamenti, che vedranno la formalizzazione della FESAL, sono
previsti a Parigi (convegno preparatorio di metà dicembre e convegno di
febbraio 2003) e a Berlino (marzo 2003).
L'Unicobas ha fin d'ora aderito ad una campagna di sostegno concreto ai
"sans papier", già attivata in Francia, particolarmente significativa ed
estensibile alle varie forme di precarizzazione del lavoro.
Numerose e feconde, quindi,  le relazioni intrattenute nel corso delle
giornate di Firenze, espressione di una vivacità che ha culminato nella
grande manifestazione del sabato.  Il movimento di lotta estremamente vario
e composito che queste giornate hanno espresso ha mostrato una ricchezza e
maturità tali da consentire di procedere, pure tra le molte contraddizioni
che erano evidenti.
 Come non rilevare, ad esempio, la paradossale presenza dei DS, partito di
maggioranza del governo che, nel 2001 a Napoli, ordinò la durissima
repressione poliziesca nei confronti dei manifestanti antiglobal. DS che,
nel 2001 a Genova, dopo l'uccisione di Carlo Giuliani, ritirarono l'adesione
dalla manifestazione conclusiva, lasciando campo libero alla repressione
poliziesca.
E come non sorprendersi dell'anelito antiglobal di una CGIL che, aldilà
della campagna sull'articolo 18, segue linee concertative allineate sulle
scelte aziendalistiche , che ha abbandonato le rivendicazioni egualitarie in
favore della differenziazione salariale, della corsa all'accessorio, della
valorizzazione del merito, che si vanta  (dichiarazione ufficiale di Epifani
alla vigilia dello sciopero del 18 ottobre)di aver contribuito fortemente
alla abolizione della scala mobile, che non ha mai indetto uno sciopero
contro la guerra, pur nelle numerose occasioni che purtoppo ci sono state in
questi ultimi anni?
E come non rilevare la riaccesa passione dei vertici COBAS e del ceto
politico che ne costituisce la cupola per CGIL  &Co., come non comprendere l
'ebbrezza di egemonizzare un pezzo della vetrina offerta in questi giorni,
lisciarsi le penne da leader, cercare i contatti giusti per sognare
ragionevolmente un  seggio al sole, e soprattutto cercare istericamente di
essere soli sulla scena.
Ecco dunque che sono riemersi stili e modalità già noti, ma ancora più gravi
per il contesto in cui si sono evidenziate, un contesto, quello del Social
Forum Europeo, che dovrebbe trarre la sua sostanza dalla pluralità dei
contributi e delle componenti. Invece sono stati addirittura impediti degli
interventi:domenica 10, nel corso della riunione plenaria delle
organizzazioni aderenti al social Forum, all'Unicobas non è stato consentito
prendere la parola, con la scusa ufficiale che gli interventi erano stati
decisi il giorno precedente, in un a riunione dell'esistenza della quale
erano a conoscenza solo coloro che volevano mantenersi il monopolio degli
interventi. Anche ai rappresentanti di "Ecole Emancipee" è stato impedito di
parlare, come era accaduto, due giorni prima, alla rappresentante del
sindacato Sud Education  Veronique Roudier. Risultato: i Cobas e il loro
capo supremo, Piero Bernocchi, da buoni internazionalisti, hanno guadagnato
la "pubblicità" che verrà fatta loro in Francia dai colleghi di Ecole
Emancipee, oltre che dai colleghi di Sud Education

In entrambi i casi si tratta di strutture impegnate con l'Unicobas per la
costituzione della FESAL (Federazione europea del sindacalismo alternativo),
progetto evidentemente non gradito ai padroni del Social forum.
 Gli interventi che si sono succeduti, dopo l'apertura di Heidi
Giuliani (unico intervento intenso, accorato e al di sopra delle parti),
sono stati spesso privi di dialettica e di proposte concrete. Da segnalare
la decisione di dar luogo il 15 febbraio ad una giornata di mobilitazione
contro la guerra nelle maggiori capitali europee (se il conflitto dovesse
scoppiare prima di quella data si scenderà in piazza nel primo sabato
utile). Estremamente significativo poi l'appello di Piero Bernocchi ai
sindacati della CES (Confederazione europea dei sindacati ) " ad impegnarsi
a pieno titolo per promuovere in tutto il continente uno sciopero generale
contro la guerra" da cui risulta evidente il ruolo di Cobas e compagni di
merende: impedire la costituzione di una reale alternativa sindacale (
FESAL ) e contribuire a fornire una nuova verginità ai sindacati della
CES,di cui fanno parte oltre la CGIL anche CISL e UIL che hanno firmato il
"patto per l'Italia" (evidentemente ora non sono più "di destra"). Da notare
che i sindacati della CES sono tra i maggiori responsabili dell'introduzione
delle politiche neoliberiste in Europa. In sintesi niente di nuovo sotto il
sole, semplicemente la "globalizzazione" di un ruolo di mosche cocchiere che
finora era stato esercitato solo in Italia, estendendolo all'Europa;
Le due anime del Social Forum, quella libertaria, rappresentata dalla FESAL,
e quella autoritaria, rappresentata da sindacati della CES accompagnati da
Cobas ed assimilati, si ritroveranno a Parigi l'autunno del prossimo anno
dove si terrà il prossimo Forum Sociale Europeo.