Bollate (Mi) mercoledì 2 marzo 2005
I lavoratori degli ITC P. Levi e E da Rotterdam, riuniti in Assemblea il giorno 2 marzo 2005 ribadiscono il loro rifiuto della Bozza di decreto legislativo per la Riforma della Scuola Superiore, che rappresenta, un evidente attacco alla scuola secondaria e un ulteriore tentativo di dequalificazione della scuola pubblica.
In particolare i lavoratori si dichiarano contrari:
- Alla riproduzione di un sistema
duale e classista: i livelli di prosecuzione degli studi dopo i 13 anni
saranno profondamente diseguali per durata, qualità, finalizzazione.
Ad alcuni ordini di scuole (i licei) il compito di creare la futura classe
dirigente, agli altri (istruzione e formazione professionale) quello di
formare tecnici di basso profilo professionale.
- Alla distruzione dei curricula
nazionali: se l’autonomia va salvata e valorizzata ciò non può
certo avvenire a scapito di un modello unitario, caratterizzato da principi
e obiettivi comuni. Non si può pensare infatti alla realizzazione
potenziale di 20 sistemi di istruzione e formazione se non come fonte
di profonde e preoccupanti disuguaglianze
- Alla dubbia architettura strutturata
su ore curricolari (ridotte), facoltative e opzionali (magari da privatizzare)
che sembra avere come unico scopo il ridimensionamento della spesa pubblica
di conseguenza contrari
- Al taglio di decine di migliaia
di posti di lavoro, a partire dall’eliminazione delle cattedre degli ITP
e dal drastco ridimensionamento degli ATA
- Alla dequalificazione del
livello culturale e formativo dell’istruzione tecnico-professionale di
stato con la conseguente dispersione del patrimonio specifico che ha rappresentato
nel sistema scolastico italiano una fondamentale crescita della scolarizzazione
e l’innalzamento della formazione culturale dei cittadini
- Alla diminuzione, nei curricula,
delle discipline di indirizzo (si calcola oltre la metà del monte
ore precedente)
- Al drastico ridimensionamento
(anche nei Tecnici che manterranno forma liceale) dei laboratori di specializzazione
e alla delega, pressoché totale, di questa parte della formazione
alle aziende di settore (nella formazione professionale il 25% del percorso
formativo è previsto in contesti di lavoro).
- all’annullamento dell’autonomia delle scuole con la conseguente perdita del patrimonio di sperimentazioni attuate con successo
I lavoratori, docenti e ATA, della nostre scuole:
Ø Respingono un provvedimento
che, se attuato secondo le modalità indicate nella bozza, mette
a rischio un settore fondamentale dell’istruzione, a cui è collegato
lo sviluppo economico futuro, e produce l’ aumentare del già
grave deficit formativo dell’Italia rispetto a quello delle altre nazioni
europee
Ø Denunciano la concreta
possibilità che alle scuole tecniche e professionali venga assegnato
un ruolo subalterno con gravi conseguenze per il futuro del Paese
Ø Esigono il mantenimento
dei livelli di occupazione e dello stato giuridico attuale
I suddetti lavoratori inoltre
Si impegnano a coinvolgere nella denuncia Consiglio di Istituto e
Collegio Docenti
Si impegnano ad informare e coinvolgere in iniziative studenti
e genitori della scuola
Si impegnano a realizzare la più diffusa informazione alle
componenti genitori e insegnanti delle scuole medie ed elementari
territorialmente più vicine.
MOZIONE APPROVATA all’unanimità