Sono uno dei 200.000 insegnanti precari che ormai da
diversi anni insegna nella scuola pubblica.
La mia materia (Chimica e tecnologie chimiche) è una delle
discipline più penalizzate dalla Riforma Moratti, dal momento che
verrà eliminata da quasi tutti gli istituti superiori. Sicuramente
è discutibile che un Paese moderno possa accantonare così
frettolosamente lo studio di una materia fondamentale per la comprensione
dei principali fenomeni della natura e per il progresso scientifico e tecnologico,
ma la cancellazione dello studio di una disciplina ha conseguenze molto
gravi anche sul futuro occupazionale dei docenti che la insegnano. Particolarmente
penalizzati saranno appunto gli insegnanti precari di Chimica e tecnologie
chimiche che, dopo 10-20 anni di servizio, non solo non vedranno legittimate
le aspettative di essere finalmente assunti in ruolo, ma addirittura non
potranno sperare neppure nelle supplenze perchè la loro materia
non esiste più! La disoccupazione a 40-50 anni è un dramma
che sconvolgerà le nostre vite e le nostre famiglie: che possibilità
avremo di trovare un'altra occupazione? Quali possibilità di riconversione
professionale?
E quello che mi irrita di più è che si continua a
sbandierare l'annuncio dell'assunzione di 200000 precari nei prossimi 5
anni! Ma quali precari verranno assunti se l'applicazione della Riforma
Moratti taglierà tutti i posti di lavoro attualmente occupati dai
precari? Ed il ministero ha pensato a come sta distruggendo la vita ai
precari di quelle discipline che non sono più previste nei futuri
istituti superiori, come Chimica e tecnologie chimiche, Diritto, Trattamento
testi?
Spero in una fattiva mobilitazione del sindacato allo scopo di salvaguardare
i posti di lavoro dei docenti precari.
Cordiali saluti
Alessandra Tognini