Quale futuro per la scuola?
E' bene ricordare, tra l'altro, al nuovo Governo di centro sinistra e al nuovo Ministro dell'Istruzione
la urgente necessità di:
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abrogare la riforma Moratti che prevede una impostazione generalista
nella definizione dei Licei e nella assurda "ghettizzazione" degli Istituti
Professionali;
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abolire la figura del "tutor" prevista al posto
del team docente;
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abolire l'assurdo e inutile "portfolio" dello studente;
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salvaguardare gli organici e la professionalità dei docenti
e del personale ATA;
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diminuire il numero massimo di alunni per classe; il limite attuale di 28 alunni minimo per classe è veramente indecente e non sopportabile; con urgenza, come prima misura, bisogna ripristinare il vecchio limite di 25 alunni massimo per classe;
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aumentare l'organico del personale ATA, contratto negli ultimi anni in
maniera scandalosa;
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smetterla di sottopagare i lavoratori ATA e ITP provenienti dagli Enti
Locali e pagare finalmente questi lavoratori come gli altri lavoratori
del comparto Scuola, riconoscendo loro tutta l'anzianità di servizio;
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destinare maggiori fondi alla scuola pubblica evitando gli "scandalosi"
tagli dei bilanci delle scuole, ridotti negli ultimi anni del 60%;
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smetterla di regalare alle scuole private i soldi sottratti alle scuole pubbliche;
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sarebbe bene anche ripristinare il vecchio nome di "Ministero della Pubblica Istruzione";
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procedere ad una reale eliminazione del precariato a vita, così come è ora;
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ridare prestigio alle figure professionali del mondo della scuola, rivalutando
gli stipendi che sono sempre molto lontani dalla media europea;
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abrogare la "devolution" che affida alle regioni ampi
poteri sulla scuola, causando enormi differenze sul piano normativo, economico,
giuridico;
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basta con l'accorpamento e/o il taglio di scuole di ogni
ordine e grado, che, realizzato in passato, ha causato enormi danni e problemi
a tutti i livelli con pessime ricadute sul sistema scolastico;
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abolire il ricorso alla "reggenza" per i Dirigenti scolastici
e per i DSGA, che si possono trovare a dovere gestire più istituti,
anche con numerosi plessi, con una conseguente ed evidente ricaduta negativa
sull'organizzazione e sulla funzionalità delle scuole stesse.
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fino a quando si vuol continuare la demagogica politica del "tutti promossi", che sta portando alla decadenza la Scuola italiana?
Sarebbe il caso di dire basta alla vergognosa normativa delle "promozioni con debito formativo"; contemporaneamente bisogna introdurre un metodo moderno,
agile e serio di valutazione degli studenti, che consenta un effettivo e reale recupero delle lacune nella preparazione degli studenti.
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abrogare le ridicole e inutili valutazioni INVALSI; che senso ha tentare di valutare il rendimento delle Istituzioni scolastiche e/o dei docenti, quando la demagogica normativa elaborata
dai Governi passati obbliga gli insegnanti a promuovere tutti gli studenti? Che qualità ci si attende in queste condizioni?