Ritengo doverose alcune osservazioni in merito al comunicato, redatto il 24 Marzo dal
portavoce nazionale dei Cobas Scuola, Piero Bernocchi. Sono semplicemente
esterefatto... A parte il solito trionfalismo retorico e di maniera, come se
i Cobas fossero onnipotenti e potessero di tutto e di più ed in splendida
solitudine (cose alle quali siamo abituati), viene elisa del tutto, persino
fra le forze promotrici dello sciopero, la presenza dell'Unicobas che, come
ben sanno quelli che erano presenti alla manifestazione di Roma, ha raccolto
almeno la metà del corteo. Un corteo organizzato dall'Unicobas (da noi
chiesto alla Questura), così come il presidio dal quale è partito (il
Ministero dell'Istruzione) ed il presidio conclusivo (Montecitorio). Una
giornata per la quale abbiamo speso tutto in favore dell'unità, sia per
rivendicare con maggior forza un contratto di valore europeo, sia per
contrastare la controriforma Moratti, che per far emergere lo sdegno del
mondo della scuola di fronte alla sub-cultura della guerra. Un'unità
ricercata, con incontri e contatti ripetuti con lo stesso Bernocchi e con le
rappresentanze dei Cobas Scuola, al punto di mettere a loro disposizione la
nostra scadenza di piazza, dividendo al millimetro (come ci è stato chiesto)
persino gli scalini del Ministero, nonché gli interventi e riservando loro
persino la testa del corteo.
Ebbene, questo è evidentemente il ringraziamento, non solo verso la nostra
organizzazione in senso stretto, ma verso tutti coloro i quali sono venuti
in piazza ... insomma, verso la categoria.
Traetene voi le conclusioni.
A me pare che il comunicato si commenti da solo.
Va aggiunto unicamente quanto sia ridicola l'idea di proporre a docenti ed
ATA uno sciopero a settimana (vedi la data del 2 Aprile, che non
condividiamo per l'estrema prossimità alla scadenza del 24 - che la mette in
forse anche a rigor di norma relativamente alla regolamentazione del diritto
di sciopero per l'assenza dei 10 giorni previsti di intervallo fra uno
sciopero e l'altro - e l'approssimazione, alla preparazione della quale non
solo non siamo stati chiamati, avendola i signori totalmente nascosta).
Infine, anche per quanto attiene alla manifestazione del 12 Aprile a
sostegno della scuola pubblica, notoriamente concepita in casa CGIL, si
segnala la "grandeur" napoleonica di chi ritiene di potersi appropriare di
tutto quanto si muova intorno e dentro alla scuola. Per ciò che ci riguarda,
parteciperemo a tale scadenza solo a condizione che la nostra presenza, i
nostri sforzi e quindi l'organizzazione che rappresentiamo, riceva il dovuto
riconoscimento e la necessaria visibilità: l'unità è un valore, la
prepotenza e l'arroganza non lo sono mai stato.
Stefano d'Errico
(Segretario Nazionale dell'Unicobas)