il Comitato insegnanti dell ITCGT "A. Roth" Alghero",
per la difesa della scuola pubblica,ha deciso di sottoscrivere questo documento
contro la riforma Moratti e di unirsi ai comitati delle altre scuole cittadine
e non |
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per bloccare l'accelerazione della riforma che il
ministro sta operando (soprattutto con l'emanazione del decreto attuativo
delle superiori)
II movimento di lotta dei lavoratori della scuola,
dei genitori e degli studenti è riuscito a rallentare I'iter della
riforma (il Ministro è stato costretto a richiedere una proroga
di sei mesi per l'approvazione dei decreti sul superiore) e a condizionarne
gli aspetti più devastanti : ad oggi nelle scuole materne, elementari
e medie inferiori non vi è stata la cancellazione del tempo pieno,
la riduzione del tempo scuola ed il drastico taglio degli organici voluti
dal ministro, il tutor è stato applicato solo nel 18% delle scuole.
Ma se nelle scuole non riprende un forte movimento
di protesta, il processo di devastazione della scuola pubblica rischia
addirittura un'accelerazione. Dobbiamo perciò mobilitarci da subito
per difendere i modelli didattici del tempo pieno, per garantire alle scuole
tutto l'organico necessario per soddisfare un'offerta formativa di qualità
e per impedire l'approvazione del decreto attuativo sulle superiori.
Lo schema di decreto legislativo sulla scuola superiore
cancella l'obbligo scolastico e realizza la divisione e la selezione precoce
dei ragazzi di 13 anni:
@ quelli destinati al liceo (durata 5 anni) e quindi
all'Università;
@, quelli destinati all'istruzione e formazione
professionale regionale (qualifica 3 anni, diploma 4 anni)
quelli destinati all'apprendistato (dai 15 ai
18 anni ), per i quali il lavoro diventa adempimento del diritto-dovere
e quindi sostitutivo del percorso scolastico.
La diminuzione del tempo scuola è generalizzata,
con conseguente taglio di discípline, saperi, posti di lavoro.
Nei licei diminuiscono da 3 ore settimanali fino
a 7/10 ore per i licei tecnologici, tecnici, geometri ...artistici e musicali,
la cui specificità viene in questo modo cancellata.
Le ore opzionali (obbligatorie o opzionali) configurano
la scuola come un servizio a domanda, in cui i saperi vengono spezzettati
e ricomposti dal "cliente" come un mobile Ikea. Ciò comporterà
anche una riduzione delle cattedre. |
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Nella formazione professionale regionale, in cui
sono destinati a finire
gli Istituti Professionali di Stato (Frequentati
attualmente dal 25% dei nostri studenti), l'orario settimanale sarà
di 30 ore contro le 40 attuali. Un quarto di queste ore saranno
facoltative ed un altro quarto saranno riservate all'addestramento:
le ore obbligatorie di insegnamento si ridurranno perciò a 15 .
Tra riduzione di orari e di annualità (da uno a due anni) si avrà
una perdita di oltre 40.000 cattedre.
Negli istituti tecnici (attualmente frequentati
dal 33% degli studenti e che con la riforma verranno cancellati) si avrà
una perdita di circa 25.000 cattedre. Nell'istruzione artistica si perderanno
altri 5000 posti.
l.' organico per le superiori sarà dunque
pesantemente tagliato (circa 100.000 posti in meno sugli attuali 240.000,
tenendo presente che la deroga al completamento a 18 ore in caso di soprannumero,
prevista datl'art.35 della finanziaria 2002, decadrà con l'entrata
in vigore della riforma) e diventerà, per la parte corrispondente
alle ore opzionali, "ballerino" e precario.
Come nella scuoia di base anche alle superiori
l'introduzione del tutor porta alla gerarchizzaziane dei docenti e distrugge
la collegialità.
L'obiettivo del Governo è la dequalificazione
della scuola pubblica. come e peggio che per la scuola di base :
~- Prolungamento degli studi oltre la maturità
o il diploma, oltre l'università e la specializaazione, fino all'iscrizione
agli albi professionali con i relativi costi a completo carico dei giovani
e delle loro famiglie.
r Cancellazione dei titoli terminali e professionalizzanti
degli istituti tecnici e professionali e delle garanzie nel reclutamento
e contrattuali.
%- Abrogazione del valore legale dei titoli
di studio. Se passa la riforma maturità e diplomi non saranno nemmeno
più sufficienti per l'iscrizione all'università.