Documento del Collegio Docenti del Liceo Scientifico statale "Evangelista Torricelli" di Roma

Al Dirigente del CSA di Roma

Via Piaciani, 32 – 00185

Al Direttore Generale del Lazio

V.le Ostiense, 131/L – 00153

Ai Sindacati firmatari del CCNL

CGIL – CISL – UIL – SNALS

Roma

Documento del Collegio Docenti del Liceo Scientifico statale "Evangelista Torricelli" di Roma approvato all'unanimità nella seduta del 30/05/2003

Il Collegio Docenti del Liceo Scientifico statale "Evangelista Torricelli" di Roma denuncia i guasti provocati dalle recenti "misure di razionalizzazione in materia di organizzazione scolastica" contenute nella legge finanziaria 2003, che impongono, tra l'altro, la riorganizzazione dell'orario di cattedra, riconducendo tutte le cattedre a 18 ore di insegnamento frontale.

Tale provvedimento, proponendo abbinamenti di classi legati ad una logica puramente contabile, implica la destrutturazione di gran parte delle cattedre ordinarie, con la conseguente istituzione di cattedre orizzontali e trasversali e non più su corsi completi e la scissione di discipline tradizionalmente concepite come unitarie, come Storia e Filosofia o Matematica e Fisica.

Verranno, così, compromesse la continuità didattica, finora uno dei principi cardine del sistema scolastico, perché solo un rapporto continuativo e stabile consente di programmare e distribuire l'attività su un ampio arco di tempo, di creare un rapporto di fiducia tra studenti e docenti, di avere Consigli di Classe in maniera organica, che non siano organismi puramente formali, ma gruppi di lavoro che operano in maniera organica e rigorosa con attenzione alle esigenze e alla maturazione della personalità globale dell'alunno.

In tali condizioni appare anche evidente che non è possibile neppure fare una politica seria di adozione dei libri testo in quanto viene lesa la libertà di scelta dei testi: non ha senso, infatti, scegliere dei libri di testo per classi che sicuramente non saranno affidate agli stessi insegnanti di quest'anno scolastico.

La situazione che si profila appare difficilmente conciliabile con quell'idea della "Centralità dell'alunno", tanto decantata dalla Riforma Moratti e molto poco rispetto della dignità del lavoro degli insegnanti.

Il peggioramento delle condizioni di lavoro di questi ultimi (aumenterà il numero degli alunni per classe) sottende anche la convinzione, così dura a morire, che gli insegnanti lavorino poco, con un palese ingiusto e offensivo disconoscimento della specificità del lavoro docente ed uno scadimento generale della qualità dell'insegnamento.

La riduzione dei posti di lavoro, conseguenza della politica dei tagli dell'organico, e il venire meglio delle ore a disposizione per la sostituzione dei colleghi assenti, con le inevitabile disfunzioni che tutto ciò produrrà nelle scuole italiane, sono altri aspetti non secondari su cui si vuole richiamare l'attenzione.

Alla luce delle suddette considerazioni, i docenti chiedono, pertanto, una radicale inversione di tendenza della politica scolastica del Governo, con una modifica per il futuro dei provvedimenti economico-finaziari, che producono le riduzioni di organico, nella salvaguardia della dignità e della qualità della scuola statale.

Sottoscritto da Docenti:

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