Qualche riflessione sulla riforma Moratti nella Scuola Elementare

Esaminando il documento del Miur che si intitola : "Ipotesi di modelli organizzativi per la Scuola Primaria" ci si trova di fronte a decine di possibili orari per le prossime prime e seconde classi della Scuola Elementare che sono stati già adottati durante questo anno dalle circa 250 scuole che, a livello nazionale, hanno aderito alla sperimentazione della riforma Moratti.

In attesa dei primi decreti attuativi ,previsti per fine Maggio, è il caso di considerare le ricadute della riforma nello specifico della scuola elementare.Ci sono 24 mesi per la emissione dei decreti per l'attuazione completa della riforma che ,per ora ,è partita solo per quello che riguarda l'anticipo dei bambini nati entro il 28 Febbraio.Il prossimo anno si potranno ,non è obbligatorio ma a discrezione delle famiglie, inserire nelle prime classi elementari, gli alunni che compiranno 6 anni entro il 30 Aprile.L'abbassamento dell'età di ingresso provocherà un ridimensiona mento dei contenuti dei programmi da svolgere e probabili difficoltà dei maestri che si dovranno rapportare a bimbi di età molto diversa ( dai 5 ai 6 e mezzo).

Il vincolo orario più evidente è dato dalle 18 ,max 21 ore frontali che il maestro-tutor deve spendere in un'unica classe insegnando :Italiano,Matematica,Storia,Scienze,Geografia (ma anche Inglese o Religione se è in possesso delle specializzazioni richieste).E' evidente che il concentrare tante materie nel solo orario del tutor,implica una riduzione dei programmi che sono stati già "sfrondati" dal MIUR e "adeguati" allo standard europeo.

Nelle premesse del documento si consiglia al tutor di essere presente però,anche nei laboratori di recupero (Larsa) dato che è questa figura che deve stendere I piani di studio personalizzati ,decidendo così quale alunno ha bisogno di recupero per quali materie e per quante ore.

Il tutor però è anche coordinatore del team docente della sua classe e per questo le sue ore di programmazione (in genere 3 settimanali) sono chiamate di coordinamento,nei modelli proposti.

Le ore dei docenti non-tutor invece sono 2 settimanali e continuano a chiamarsi di programmazione.

Le incombenze del tutor sono pesanti e riguardano:

-la stesura dei piani personalizzati (con relativi orari) degli alunni

-la compilazione dei portfolio

-I rapporti con le famiglie

-Il coordinamento con gli altri tutor interclasse e con I responsabili dei laboratori).

Contrattualmente questo aumento di carichi di lavoro non trova contropartita, del resto la compilazione delle schede è uno dei doveri dell'insegnante e , per i colloqui con le famiglie, si attingerà probabilmente al tetto delle 40 ore annue dell'art 25.

Si pone anche la necessità della scelta dei docenti di laboratorio e dei loro Responsabili :quali saranno I criteri per la stesura di una eventuale graduatoria ?

Si inserisce così nella scuola ,normalmente impregnata di un forte spirito collegiale,un elemento di differenziazione tra gli insegnanti

che rischia di diventare un problema serio.

Le ore di compresenza in classe ,con questo tipo di vincolo orario,non compaiono e non si sono contemporaneità neanche con l'insegnante di Religione o di Inglese.

Sparisce così il serbatoio di ore al quale attingere per le sostituzioni dei colleghi assenti per meno di 5 giorni e ,per ora,non ci sono nuove indicazioni in proposito.

Un orario tipo "tempo pieno" ,articolato su 5 giorni e 40 ore settimanali (dalle 8.30 alle 16.30) , si può dividere in : 18 ore frontali del tutor , 10 ore di tempo mensa ( che impegnano a rotazione tutti I docenti) ,12 ore per I laboratori.

La classe quindi vedrà l'avvicendamento di : 1 tutor,un maestro di Religione,uno di Inglese e ( ipotizzando l'attivazione del lab di Musica,di Informatica,di Motoria,di Attività Espressive e di Recupero ) di almeno tre maestri per i Laboratori.

Nell'orario tipo "modulo" le ore di docenza sono sempre 30 e quelle del tutor possono andare ,come al solito, dalle 18 alle 21ore. Immaginando un impegno frontale del tutor di 18 ,si arriva alle 30 ore con 12 ore dei laboratori (Inglese e Religione rientrano nei laboratori).

Cosa si può fare?

-Aspettare che il MIUR "obblighi" le scuole ,con I decreti attuativi all'applicazione di questi orari e programmi.

Elaborare un tipo di sperimentazione di Istituto che sia di gradimento del Collegio ,da far approvare al Miur.

-Evitare che I tutor siano appesantiti con il massimo delle ore frontali e tenere il tetto a 18 ore.

-Evitare di attuare orari con buchi (nei modelli ce ne sono parecchi).

-Cominciare ad attuare qualche forma di protesta ( rifiuto attività progettuali,gite,visite ,adozione testi ecc) per contestare la ormai obsoleta ed ingiustificata differenziazione di orario (18 ore per I professori contro 24 ore per I maestri di Elementare )che I Sindacati firmatari continuano a riproporre nei contratti.

RSU Unicobas