Crollano le gite scolastiche.
Colpa dei tagli?

La direttrice del Museo Egizio di Torino chiede un intervento al ministro Gelmini

da Tuttoscuola, 17.11.2010

Gli operatori turistici sono preoccupati per il calo - in qualche caso sembra si debba parlare di vero e proprio crollo - delle prenotazioni per viaggi di istruzione e gite scolastiche.

Le gite scolastiche e le visite didattiche costituiscono da sempre una notevole risorsa per il turismo di casa nostra (il giro d’affari del settore sfiora il mezzo miliardo di euro all’anno), ma quest’anno potrebbero non portare il previsto apporto economico, causando effetti negativi sugli operatori del settore.

La causa sembra da imputare ai tagli della riforma Gelmini, ma, visto che i costi delle gite sono a carico delle famiglie, è più logico ritenere che i tagli non siano i diretti responsabili di questa crisi, ma costituiscano, piuttosto, la causa della protesta di molte scuole dove i docenti hanno deciso di mettere in atto, contro la manovra finanziaria, l’astensione da tutte le attività extracurricolari, gite comprese.

Alcuni musei, come, ad esempio, quello egizio di Torino, imputano, però, la crisi di presenza dei giovani visitatori proprio ai tagli di organico che, per il settore della scuola elementare, hanno ridotto o annullato le compresenze, utili per le visite esterne e i viaggi di istruzione. La direttrice del Museo Egizio, Eleni Vassilika, ha scritto al ministro Gelmini, lamentando il drastico calo di scolaresche in visita e proponendo che i docenti possano essere accompagnati da genitori, in surroga del personale scolastico mancante, necessario per l’assistenza agli alunni più piccoli.